Utente:Algor65/Sandbox

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Il concetto di guida sicura raggruppa un corpus di capacità cognitive e tecniche che consente di dominare, o quantomeno, di governare, le problematiche che si verificano quotidianamente nell'attività della guida di un veicolo. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare di primo acchito, la guida sicura non riguarda unicamente le capacità tecniche di guida, che pure sono fondamentali affinché la guida sicura abbia luogo e questa precisazione sarà subito chiara esplicitandola con un esempio: qualsiasi provetto pilota che si comporti come un pazzo per strada sarà sicuramente ineccepibile dal punto di vista tecnico, ma di sicuro non guiderà in maniera sicura! La guida sicura parte quindi dal presupposto di indubbie capacità tecniche, anche se non necessariamente professionistiche (ad es. capacità di governare un veicolo in situazioni di emergenza date da frenate e pericoli vari), unendole tuttavia ad una capacità di previsione e prevenzione dei pericoli che derivano dalla circolazione quotidiana nel traffico urbano e suburbano. La guida sicura ingloba pertanto ogni attività formativa, teorica e pratica, che preveda l’addestramento pratico al superamento di situazioni di aderenza e viabilità critiche, garantendo così la sicurezza di marcia del proprio veicolo. Nel contempo il perseguimento di una guida sicura deve essere rivolta allo sviluppo di un'adeguata percezione delle situazioni di rischio, onde permettere di prevenire i pericoli della strada e della viabilità. Infine la guida sicura deve giungere a sviluppare una corretta capacità di autovalutazione del guidatore. Facendo un esempio spicciolo, tutti noi possiamo essere bravissimi guidatori, ma in particolari situazioni di stress psicofisico o se influenzati o anche se solo raffreddati, le nostre capacità di guida calano sensibilmente e la guida sicura dovrebbe quindi tenere conto anche delle condizioni psicofisiche di sé stessi. La guida sicura, intesa come momento formativo del guidatore, si pone l'obiettivo di insegnare al guidatore concetti ed argomenti che durante il conseguimento della patente non sono stati toccati. Ciò accade per ragioni che sono sotto gli occhi di tutti: prendere la patente non significa, purtroppo, saper guidare coscientemente. Ciò è dovuto al fatto che oggigiorno l'utilizzo dell'auto è dato per scontato a tutti e che il permesso di guida viene dato dopo prove, soprattutto di carattere pratico, assolutamente inefficaci a saper dominare le condizioni in cui può venirsi a trovare un veicolo (sia esso a due, a tre o a quattro ruote). Inoltre va da sé che il funzionamento burocratico delle istituzioni preposte è assai più portato, non solo in Italia, ma in tutti i paesi, a saper giudicare un quiz teorico che non una manovra di svolta di un'auto con le mani tenute correttamente sul volante. Un corso di guida sicura va quindi a sopperire alle oggettive lacune del sistema formativo di base, atto ad assegnare il permesso di guida. Le autoscuole e gli istruttori insegnano soprattutto a guidare in città, questo è l'assunto di base che va tenuto presente. Ciò avviene perché le prove pratiche si svolgono in città e non prevedono la guida su strade statali ed in autostrada. Pertanto anche il modo in cui s'impugna il volante è piuttosto improntato alla guida cittadina e prescinde dalle tecniche più efficaci per guidare su strade extraurbane. I concetti alla base della guida sicura si basano su un approccio multidisciplinare dato dalla fisica dei corpi in movimento, ma anche della tecnica dei materiali (basti pensare al diverso comportamento degli pneumatici a seconda delle condizioni atmosferiche). Oltremodo non si può prescindere dall'elettronica, che ormai riempie di centraline le nostre autovetture e quindi obbliga il guidatore ad essere quantomeno conscio del comportamento del suo mezzo in determinate condizioni date dall'asfalto o atmosferiche. Infine la guida sicura non può prescindere dagli aspetti umani e, come tale, deve prendere in considerazione anche aspetti sociologici (ad es. l'utilizzo del telefonino in auto da parte di molte persone) e perfino psicologici (ad es. alcuni guidatori tendono ad operare un transfer delle loro capacità mutuandole da quelle del veicolo in loro possesso). Qui gli esempi potrebbero essere numerosi, ma ci si limita a dare un quadro di massima, laddove è necessario preparare il guidatore ad affrontare gli imprevisti del traffico e della strada: il guidatore dovrà quindi comprendere un addestramento specifico alle tecniche di arresto di emergenza del veicolo di fronte ad un ostacolo improvviso, a quelle di evitamento, alle perdite di aderenza su asfalti a basso coefficiente di grip, all'aquaplaning e alle emergenze ambientali. La guida sicura inoltre si rivolge non solo al superamento di pericoli ed ostacoli, ma anche a prevenirli. Infatti la sperimentazione pratica della guida in condizioni di emergenza sviluppa una maggiore consapevolezza dei pericoli della circolazione stradale. Il comma 4 dell'articolo 22 della legge n. 120 del 29 luglio 2010 (la legge che riguarda l'ultima revisione del Codice della Strada) demanda ad un decreto attuativo di successiva emanazione (non ancora emanato a tutt'oggi), ad opera del Ministero per le Infrastrutture, la sperimentazione e l'istituzione di corsi di guida sicura avanzata che possono essere utilizzati per il recupero fino ad un massimo di cinque punti patente, in seguito alla decurtazione dovuta alle infrazioni al Codice della Strada.