Utente:Alessia Negriolli/Sandbox

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New Public Family Management[modifica | modifica wikitesto]

Il New Public Family Management è un modello di amministrazione manageriale, nato con l’intento di semplificare l’apparato burocratico della pubblica amministrazione e, parallelamente, potenziare l’efficienza, la crescita, le partnership con la sfera privata e del non profit, lo sviluppo economico e la soddisfazione dell’utenza finale.

Il New Public Family Management pone al centro di tutte le politiche dell’ente locale la famiglia, introducendo elementi innovativi quali le certificazioni familiari , la sussidiarietà orizzontale e la modellizzazione, il monitoraggio e la valutazione dei processi. L’Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento (Italia) sta implementando dal 2011 questo modello con l’obiettivo di inserire il “benessere familiare” trasversalmente a tutte le politiche messe in campo dall’Amministrazione provinciale.

Mettere al centro le politiche di benessere familiare significa per una pubblica amministrazione misurarsi con nuove prospettive di sviluppo circa la propria mission, i valori di riferimento, il radicamento nella comunità locale, la capacità di creare rete con gli altri attori del territorio e, soprattutto, prendere consapevolezza che la propria attività istituzionale/manageriale può generare capitale sociale e relazionale, riassunte in una parola: valore sociale.

Il New Public Family Management si avvale di alcuni strumenti tra cui la certificazione familiare aziendale, gli standard famiglia, la valutazione d’impatto, i marchi famiglia, gli accordi volontari di area, le filiere dei servizi familiari, la sussidiarietà orizzontale, l’innovazione sociale, i distretti famiglia, l’associazionismo, le consulte, i Piani famiglia e le tariffe familiari. Per attivare questa “rete sociale-territoriale” occorre coinvolgere anche il mondo del privato for profit e il non profit al fine di sviluppare forme di cooperazione innovative connotate da logiche collaborative ispirate al principio “public-private-partnership” (PPP). Grazie a questi nuovi rapporti e partnership tra enti pubblici, il mondo del privato e del non profit sarà possibile ottimizzare il valore sociale e massimizzare la crescita economica e sociale.

1.Triple Bottom Line[modifica | modifica wikitesto]

1.1.Lo sviluppo sostenibile di comunità[modifica | modifica wikitesto]

Il New Public Family Management è un principio economico strettamente collegato al concetto di “sviluppo sostenibile di comunità” che ha come cardine il soddisfare i bisogni delle generazioni attuali senza compromettere la possibilità delle future generazioni di soddisfare a loro volta le proprie necessità. Sviluppo sostenibile significa anche che la società riesca a garantire nel lungo termine la sostenibilità dei processi di sviluppo economico in un’ottica di “pensare globale, agire locale”.

Lo sviluppo sostenibile, inoltre, vede al centro della sua azione l’interazione virtuosa tra economia, società e ambiente salvaguardando le condizioni generali di benessere. E’ un principio che scardina le vecchie ideologie e imposta un nuovo modo di vivere la competizione economica, la qualità della vita, riformulare i concetti di benessere e crescita sociale, ponendo particolare attenzione alle questioni dell’etica sociale ed economica, della responsabilità sociale d’impresa e dell’equità tra le diverse generazioni.

Le organizzazioni, all’interno di contesti economici sostenibili, giocano la loro credibilità e reputazione attraverso una rete di relazioni fiduciarie con i loro stakeholders: i fornitori, i clienti, l’utenza, gli attori pubblici-politici e la società civile. L’errore più comune nelle organizzazioni è di interessarsi maggiormente ai risultati economici e non alle relazioni fiduciarie. Invece è fondamentale per una organizzazione che sia percepita dalla comunità come affidabile, credibile, in grado di dare garanzie e fiducia. Queste sono le fondamenta su cui si basa il mercato finanziario dove il livello di fiducia degli investitori ha un peso specifico e un riflesso sulle stesse oscillazioni finanziarie. E dunque, le relazioni fiduciarie, i riflessi sui risultati economici e sulle questioni sociali ed ambientali conduce alla teoria della Triple Bottom Line o, più comunemente conosciuto come il Modello delle 3P:

PROFIT – PLANET - PEOPLE

Questo innovativo modello economico sostiene che, se si vogliono promuovere processi sostenibili di sviluppo economico si devono privilegiare 3 dimensioni strategiche: la dimensione economica (profit), la dimensione ambientale (planet) e la dimensione sociale (people).

La dimensione PROFIT mette in primo piano la capacità del sistema di generare nel medio-lungo termine reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione.

La dimensione PLANET pone in rilievo la capacità del sistema di garantire nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali.

La dimensione PEOPLE considera la capacità del sistema economico di pianificare le condizioni del benessere civile, che comprende l’equità nei diversi livelli sociali.

In sintesi, se una società ottempera a tutti e tre i requisiti 3P, significa che prende decisioni “sostenibili” per suo il futuro di benessere. E tale equilibrio tra le tre dimensioni sopra citate si manifesta quando non si implementa una delle tre dimensioni senza ridurre, al contempo, le altre due. Inoltre, in questa peculiare fase di decrescita economica, ci si pone l’interrogativo se la finalità dei sistemi economici sia la costante crescita del Prodotto Interno Lordo oppure, diversamente, se sia il benessere sociale e la crescita del capitale sociale e relazionale. Perchè non affiancare ai metri di giudizio delle nostre economie, quali il PIL, lo spread o il ROI (Ritorno sugli investimenti), altri criteri quali il tasso di disoccupazione, le frammentazioni e le disegualità sociali o le ripercussioni sull’ambiente? Quale conclusione si trae da queste considerazioni? Un solo e importante concetto: la centralità della famiglia nella costruzione di legami sociali e di valori etici e morali e nella prestazione di funzioni di cura. E ancora famiglia inteso come soggetto propulsore di sviluppo sociale ed economico e di coesione sociale, come centro di redistribuzione del reddito e delle rendite e come cellula socio-economica generatrice di sviluppo e crescita della società. La famiglia deve inoltre essere considerata nucleo primario di qualunque genere di welfare visto che è in grado di svolgere funzioni di protezione, di educazione, di crescita e di cura e di tutela delle fasce deboli della società quali gli anziani, i bambini, i soggetti portatori di handicap.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Legge provinciale 2 marzo 2011, n.1, Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Sito dell’Agenzia per la famiglia, natalità e politiche giovanili della Provincia autonoma di Trento www.trentinofamiglia.it