Utente:Ales126/Sandbox

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LUCANIA, TERRA DEGLI UOMINI SOLI

In questo Capitolo si possono notare varie tematiche

1. La descrizione del paesaggio della Basilicata, in parte arido e franoso, in parte ricco di uliveti e di folti boschi.

2. La posizione di Tito, un paesello della Basilicata, paese di origine della famiglia di “galantuomini” della madre.

3. L’analisi dello Status sociale della popolazione: galantuomini, commercianti “mezze calzette”, cafoni.

4. L’anticlericalismo degli intellettuali e dei galantuomini, e il loro disprezzo per tutte le religioni che essi chiamavano superstizioni. Per loro “la religione era roba da cafoni o buona a consolare le mogli afflitte, cosa da meschinelli, insomma” pag. 124.

Un astio anticlericale, atavico e irrazionale, che avevano aspirato fin da bambini a casa, nelle stanze dei notabili, dove stagnava un liberalismo sterile e gretto, diffidente dal povero e dal clero. Pag. 127

5. Le discussioni tra “galantuomini” che terminavano sempre in aneddoti più o meno sconci sull’aspetto o sul curato “zi Parrucchiano” e sulle loro presunte tresche amorose.

Un odio innato contro il prete, ritenuto in genere più ricco e potente di ogni ricchezza, anche quando dopo la caduta dei Borboni, aveva perso le sue terre e ogni autorità.

6. L’immobilismo dell’uomo del Sud e la sua anima di per se stessa triste, rassegnata e inquieta, la tristezza di gente vuota e rassegnata. Pag 130