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Luigi Patitucci (Catania, 28 marzo 1966) è un artista, designer, storico e critico del design.

Diplomato in Arte Applicata e successivamente laureato in Ingegneria Civile; oggi opera nel campo del design, dell’architettura, del teatro, della televisione e della comunicazione, occupandosi dei problemi connessi alla ricerca, alla didattica ed alla interazione tra diverse espressioni artistiche.

Ha fondato e condotto un centinaio di Design Lab per altrettante aziende produttrici e presso diversi enti pubblici e, dal 2014 è un Sensor Color Designer per l’azienda Akzo Nobel/Sikkens.

È stato docente di ''Public Design, Service Design, Product Design, Materiali per il Design, Architettura degli Interni, Storia e Tecnica del Disegno Industriale'', presso numerose Universita' e Scuole del Design aventi sede in ambito nazionale ed internazionale.

«il designer e' un Killer, che ha a che fare con la potenza di fuoco di segni e simboli, veicolati da una molteplicita' di icone mediali, o da artefatti fisici.»

(Luigi Patitucci, “Condom, Common & Refuel Design”, 2018)

È tra i fondatori del deMANU. designMuseumUmanAbilityNotion che contiene al suo interno la Scuola di Alta Formazione per la Ceramizzazione della Pietra Lavica del Comune di Nicolosi; del MuSca. MuseodellaCarrozzaedeiParamenti di Catania; di FarmaUp. Centro Studi, Design e Ricerca sul Retail Salute, e di numerose altre entità attive nel settore del Public & Service Design.

È stato Art Director e docente dei corsi: Appeal Design. Questione desiderante, fiction economy & erotic design, e.design & light language. Progetto, processi creativi e produzione nell’era digitale, Fuck the marketing! Dinamiche espressive, criticità emotive e Merchandelirium Design, presso la Digital Innovation School del BeeCampus.                                                              

Fa parte della Commissione Nazionale per l' Handmade in Italy per ADI. Associazione per il Disegno Industriale, e dell’AISD. Associazione Italiana Storici del Design ed è anche l’autore ed il direttore del Master in Product design Integrato Designland. Italian Design Therapy e Geografia del Benessere con Harim Accademia Euromediterranea ed ADI Sicilia, e del format televisivo dizain.tv, con Carmelo S. Sciuto ed MCA Group.      

È l’ideatore di Designland, rassegna perpetua ed itinerante sulle produzioni negli ambiti applicativi della disciplina del design realizzate in Sicilia, nato da un suo articolo dal titolo Designland Sicilia:stato d’eccitazione permanente[1], e divenuto poi opera editoriale colossale sulla storia del design in Sicilia, e testo di riferimento per studiosi del settore e fruitori.

Il libro "Sensi di Polpa" ed il concetto di design erotico

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«La sessualità, come l’architettura ed il design, è un modo per conoscere la realtà.»

(Luigi Patitucci, intervista di Valeria Merlini su Panorama per “Sensi di Polpa”, 2015)[2]

Tra i libri che hanno riscosso più interesse troviamo "Sensi di Polpa. Design erotico e persistenza nella memoria”, nel quale egli analizza gli effetti della sessualità quale strumento di esplorazione e conoscenza della realtà, con pratici esempi prodotti da elementi afferenti a brand famosi, mediante un’analisi multidisciplinare delle dinamiche di percezione sensoriale e di interazione con il mondo che ci circonda, illustrando i meccanismi di relazione ed i legami che riusciamo ad instaurare con particolari oggetti che compongono il paesaggio della nostra esistenza.

«Lo scandaglio che ho gettato nelle profondità corporee descrive una figura vagante, un relitto che si muove nel silenzio; è come un viaggio improvviso al centro della vita e di esso conserviamo il ricordo attraverso immagini che divengono icone dolenti »

(Luigi Patitucci, No More Drama(9/11), 2001)

La produzione artistica di Luigi Patitucci è una miscellanea di tecniche, metodi e forme.                                               

Nel 1998 inizia un percorso di ricerca che accoglie gli strumenti di indagine propri dell’era digitale, quali, ad esempio, lo strumento d’indagine ecografica, ed altri ancora, come a voler dire che non bastava più raccontare l’epidermide; egli capisce inoltre che bisogna calarsi negli abissi dell’esistenza, ma per fare ciò opera una rimodulazione della patologia del quotidiano, alla ricerca di una nuova identità. Vuole spiazzare l’idea di interno e di esterno, e per fare questo avverte la necessità di voler compiere una esperienza di tipo primitivo, una esperienza di ricognizione e de-confinamento dai limiti considerati normali, per poter così trasporre l’azione in uno scenario in cui il corpo è già slittato oltre. Compie, con la sua ricerca, uno scivolone nell’interno, come una calata nell’inconscio, per poter operare la riattivazione di un pensiero globale del corpo, per generare, in superficie, un’idea di soggetto totale.             

Patitucci sceglie di utilizzare la proprietà analitica del corpo come mezzo di espressione artistica, ove l’oggettualità del reale viene come embrionalmente partorita da una calda energia fisica che si serve del calore umano, come unica palpitante possibilità.                         

Collaborazioni con le riviste

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«Design Therapy, ecco di cosa abbiamo bisogno, della realizzazione di azioni concrete nella nostra vita Reale.»

(Luigi Patitucci, Un blog, un manifesto, la comunità, e la realtà concreta, Mar 25, 2015 )

Luigi Patitucci a partire dal 2003 comincia ad elaborare una serie di strategie che lo condurranno alla fondazione di numerose riviste nei settori del design, dell’architettura e della comunicazione in genere. Attività che procede in parallelo con numerose collaborazioni con riviste di settore e quotidiani nazionali nella conduzione di rubriche dedicate agli ambiti applicativi del Public, del Product, dell’Interior, del Service & Strategic design.                       

Nel 2015 diviene membro della redazione di Sicilia InForma, magazine sul design, che poi muta il suo format aprendosi ad una dimensione relazionale di natura internazionale, assumendo la denominazione di “Southern Identity”.

Nello stesso anno viene incaricato dal quotidiano nazionale laSicilia, di fondare un blog sul Public Design, un contenitore che possa accogliere, e restituire informazioni alla utenza partecipata, che utilizza gli strumenti mediatici caratteristici dell’era digitale, e che prenderà il nome di U.design;  uno strumento risonante che consente la possibilità di potersi riconoscere in una comunità attiva e colta, perché informata e coinvolta, al servizio del territorio urbano, per poter rintracciare ed accogliere, le istanze di tutta la comunità territoriale e produrre una fidelizzazione sensibile, per così dire, della utenza urbana con la amministrazione del bene comune.

“Produrre la costruzione di un tessuto sociale più robusto, utilizzando competenze ed abilità universalmente riconoscibili, e rintracciabili, nella comunità planetaria, per reinventare la nostra realtà, la nostra stessa civiltà. Dobbiamo accogliere e metabolizzare, fare nostro il potere connesso all’esercizio del Gioco per poter produrre cambiamenti possibili, felicità possibile, reinvenzione.”

(Luigi Patitucci, Un blog, un manifesto, la comunità, e la realtà concreta, Mar 25, 2015 )

Nel 2016 viene incaricato della fondazione della rubrica ''design PARADE. Defilè du design'' sul magazine DArteMA, una rubrica che pone in esame temi ed argomenti, che hanno visto lo sviluppo e la messa in produzione di particolari stilemi, o traiettorie, del pensiero contemporaneo, analizzando aspetti insoliti, ambiti applicativi e temi meridiani, spesso considerati, a torto, trasversali, poco ortodossi, o persino marginali, dalla critica di settore della disciplina del Design.

Dal 2017 è ambasciatore del design per il magazine CieloTerraDesign con la rubrica ''BANZAAAAIIIDESIGN!!!''[3]

“Si, perché è così che il design, quello vero, risponde alle nostre mutate esigenze, accogliendo con ironia ed efficacia, parametri che ai nostri giorni, alle latitudini della nostra esistenza, appaiono strepitosi ed irrinunciabili per il nostro naturale modus vivendi, parametri magici e severi, come quelli dell’impermanenza, della transitorietà, della provvisorietà.”…” Uno sguardo afferente ad una particolare situazione sociale, economica, affettiva, non necessariamente vincolata a dei parametri restrittivi propri di un’epoca storica precisa.

Ecco perché siamo soliti dire che l’Arte è per sempre!”

(Luigi Patitucci, Tesoro, vieni,…ti faccio vedere il Pack…!! L’artificazione del design: storia antica, narrazione, emozione e valori condivisi, opere come cortocircuiti di senso e favola)

Nel 2018 fonda i magazine “Surf - à public '', ed ''OH! (I’M Ordinary Hero!)'', che si occupano di promuovere e condurre iniziative nell’ambito applicativo del Public Design.                                                  

Nel 2019 fonda il magazine denominato “SanPinocchio. Le Ore(Sante) del Design”.                                                     

Nel 2020 viene incaricato dal Quotidiano di Sicilia di fondare una rubrica sul Public design che prenderà il nome di “Luogo in Comune"; una rubrica nata per evidenziare i processi inerenti alle problematiche connesse alla nostra esistenza in uno scenario urbanizzato, atta a risolvere le più urgenti questioni riguardanti lo sviluppo e la ridefinizione del contesto cittadino, o di un’intera area geografica, quale è quella della nostra isola, mediante l’applicazione delle metodologie afferenti alle complesse dinamiche inerenti lo spazio pubblico. La comunità sociale, che verrà accolta all’interno della rubrica, individuata e riconosciuta in un determinato territorio, si alimenta di una indispensabile biodiversità, quale condizione necessaria alla sopravvivenza di un ecosistema fatto di identità, e di molteplicità, e complessità delle sue esistenze.

«Il mio segreto? Pensare in modo più rapido, profondo, plurale, degli altri. Tutto qui. E, la capacità, credo, di poter sentire il tenace anelito comune a tutti gli individui del pianeta.»

(Luigi Patitucci, Ogni cosa del mondo, intro alla collana designPARADE, 2020)

Luigi Patitucci comincia a disegnare da giovanissimo oggetti d'arredamento come tavoli, poltrone, librerie, lampade, posate, la maggior parte dei quali per aziende ove ha fondato al proprio interno dei Design Lab.

Oltre alla progettazione di oggetti d'arredamento, Patitucci ha realizzato anche numerosi progetti di Architettura degli Interni, allestimenti di vetrine, abbinamenti di colori per elementi nel settore del Product Design, elementi espositivi, persino dei tessuti e “SOS DESIGN” con le posate “U.man”, Palazzo della Triennale, Milano (2005).

La produzione editoriale di Patitucci si snoda a partire dal 1990, e comprende veri e propri saggi inerenti i numerosi ambiti applicativi della disciplina del design, dell’arte, dell’architettura, della comunicazione, libri-opuscolo pubblicitari per varie industrie, copertine, sopraccoperte, illustrazioni, fotografie. In tutte le sue opere, è presente un forte impulso alla sperimentazione, che lo spinge a esplorare forme insolite ed innovative, a partire dalla dimensione concettuale dell’opera sino alla sua fisionomia di prodotto di massa, dunque afferente alla famiglia degli oggetti d’uso comune.

La sua maniera di scrivere e' multidisciplinare e si avvicina molto alla maniera di interagire con i sistemi digitali, pur conservando un rispetto per gli elementi costituenti di un testo tradizionale, quali le citazioni, i rimandi, il lessico, e la sintassi. Con la sua scrittura egli mette in gioco molteplici possibilità di esercizio, ad ogni latitudine dell’ormai esteso e risonante aspetto che ha assunto la disciplina del design e, a cascata, nei confronti dei suoi numerosi, vasti, inesauribili, ambiti applicativi.

Nel 2005 viene nominato direttore editoriale della Collana Design Park, per i tipi della Biblioteca del Cenide, cui appartengono anche alcune sue opere editoriali.                                                                                                                 

Nel 2020 fonda la collana designPARADE, quest'opera ha un timbro sonoro identificativo, un suo sound, lasciando al design il tempo, ed il modo, di poter essere letto, ascoltato, messo in visione, senza pregiudizio alcuno, mettendo in ostensione persino le pratiche ed i processi, le produzioni più stranianti, stravaganti, iperboliche, svilenti, eccitanti, energizzanti, propulsive, eteree e sacrali.

«Perché siamo unici. E duplici, e plurimi e, qualche volta abbiamo persino bisogno di de-pensarci, di non fare uso della ragione, anche soltanto per qualche momento, momenti in cui desideriamo stare tranquilli, di poter mangiare, dormire, e che gli altri siano gentili con noi. Qualche volta.»

(Luigi Patitucci, Ogni cosa del mondo, intro alla collana designPARADE, 2020)

Dal 2003 Patitucci intraprende un percorso di analisi ed individuazione del patrimonio imprenditoriale italiano legato a tutte quelle aziende del design che rappresentano l’eccellenza produttiva in ambito mondiale, fondando all’interno di esse dei veri e propri Design Lab, superando così nel giro di un decennio il centinaio di aziende coinvolte. Aziende che, peraltro, convergono poi dentro il brand naturale di Designland, che realizza eventi culturali ad ogni altitudine del pianeta, promuovendo quel ‘saper fare manuale’ tutto italiano, che rappresenta l’eccellenza propria dell’Italian Way of Life. Designland diviene poi anche un Master in Product Design Integrato, assumendo la denominazione “Designland, Italian design Therapy e Geografia del Benessere”, condotto presso Harim Accademia Euromediterrane.                                                                                                               

Egli conduce e collabora in prima persona ai laboratori ubicati dentro le aziende coinvolte, ed a numerosi laboratori didattici condotti per diverse entità, quali il Politecnico mdi Milano- Corso di Laurea in Design, Bee Campus, RUFA Rome University of Fine Arts, Abadir, Kore Facoltà di Ingegneria ed Architettura di Enna, Corso di Laurea in Architettura del Politecnico di Bari, Corso di Laurea in Architettura dell’Università di Catania con sede a Siracusa, Corso di Laurea in Design della Scuola Politecnica di Palermo, Corso di Laurea in Architettura e Corso di Laurea in Design dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e la Biennale di Venezia.

  1. ^ Sicilia e design, uno stato d'eccitazione permanente, su CieloTerraDesign, 14 maggio 2018. URL consultato il 1º giugno 2021.
  2. ^ 'Sensi di polpa' di Luigi Patitucci. Design erotico e persistenza nella memoria, su Panorama, 20 febbraio 2015. URL consultato il 1º giugno 2021.
  3. ^ Sicilia e design, uno stato d'eccitazione permanente, su CieloTerraDesign, 14 maggio 2018. URL consultato il 1º giugno 2021.