Tamada (società)

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Gli amici di Begos, un dipinto di Niko Pirosmani degli anni dieci del Novecento. Si riconosce il tamada sulla destra

Il tamada è una figura sociale alla quale viene affidata l'amministrazione di una festa da parte degli altri commensali.[1] Il termine deriva dalla parola georgiana tamadoba che letteralmente significa "anzianità durante una festa".[2]

In Georgia questa figura è parte integrante della supra, il tradizionale banchetto della nazione. Per via della sua importanza, il ruolo del tamada viene affidato alla persona più rispettata e spiritosa della compagnia, in quanto ritenuta in grado di saper gestire l'intera festa con eloquenza, sarcasmo e spirito di improvvisazione. Generalmente viene scelta una persona di sesso maschile che conosce tutti i partecipanti. Per questo ruolo è richiesta una certa capacità di tenere pacifici i toni della festa e di arginare eventuali eccessi nel consumo di alcol o di cibo.[3][4]

Il tamada si occupa di pronunciare i discorsi per il brindisi, che non sono necessariamente incentrati sul tema della cerimonia ma comunque sono dedicati ai partecipanti. Alla fine della festa, i commensali brindano al tamada ringraziandolo per il suo ruolo svolto, nonché agli altri presenti augurando loro salute.[4]

In vista di un matrimonio, i genitori degli sposi scelgono il tamada al quale vengono affidate le redini della cerimonia nunziale. Egli infatti si occupa di dettare le pause tra un ballo e l'altro, di regolare gli intervalli tra le varie esibizioni e di concedere la parola a chiunque voglia fare un discorso.[5]

Fino ai primi del Novecento erano presenti diverse scuole per tamada a Tbilisi, tuttavia è solo negli anni successivi che questa arte è stata oggetto di osservazione e studio.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (RU) Большая советская энциклопедия [Grande enciclopedia sovietica], vol. 50, 1949, p. 567.
  2. ^ (RU) G. A. Krylov, Этимологический Словарь Русского Языка Г.А. Крылов, San Pietroburgo, Victory, 2004, p. 384, ISBN 5-89173-914-3.
  3. ^ a b (EN) Darra Goldstein, The Georgian Feast. The Vibrant Culture and Savory Food of the Republic of Georgia, University of California Press, 2013, p. 26, ISBN 9780520275911.
  4. ^ a b (RU) G. M. Karagodin, Книга о водке и виноделии, Čeljabinsk, Ural LTD, 1998, p. 432.
  5. ^ (RU) K. G. Duncova e G. P. Stankovič, Этикет за столом, Mosca, Ekonomika, 1990, p. 77.

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