Utente:Galzu/Sandbox: differenze tra le versioni

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{{Papa della Chiesa cattolica
|nome=Papa Giovanni XI
|immagine=[[File:125-John XI.jpg|250px|Giovanni XI]]
|titolo = 125º papa della Chiesa cattolica
|elezione = marzo [[931]]
|insediamento= marzo [[931]]
|fine pontificato = dicembre [[935]]/gennaio [[936]]
|cardinali=[[:Categoria:Cardinali nominati da Giovanni XI|vedi categoria]]
|predecessore=[[papa Stefano VII]]
|successore=[[papa Leone VII]]
|data di nascita = tra il [[907]] e il [[910]] circa
|luogo di nascita = [[Roma]]
|data di morte = dicembre [[935]]/primi gennaio [[936]]
|luogo di morte =
|sepoltura = [[Basilica di San Giovanni in Laterano]]
}}
{{Bio
|Nome = Giovanni XI
|Cognome =
|ForzaOrdinamento = Giovanni 11
|Sesso = M
|LuogoNascita = Roma
|GiornoMeseNascita =
|AnnoNascita = 906
|NoteNascita = ; [[910]]
|LuogoMorte =
|GiornoMeseMorte = dicembre
|AnnoMorte = 935
|NoteMorte = ; inizi del [[936]]
|Attività = papa
|Nazionalità =
|Categorie = no
|FineIncipit = fu il 125º [[papa]] della [[Chiesa cattolica]] dal [[931]] al [[935]]
}}

==Biografia==
=== Origini incerte e carriera ecclesiastica ===
{{Vedi anche|Sergio III|Marozia}}Giovanni nacque, ufficialmente, da [[Marozia]] e da [[Alberico I di Spoleto]]<ref>{{Cita|Saba-Castiglioni}}</ref>, suo primo marito. La maggior parte degli studiosi e degli storici contemporanei degli eventi propende però per la tesi che afferma Giovanni essere nato da una relazione extra-coniugale tra il [[papa Sergio III]] e l'allora quindicenne o diciottenne [[Marozia]] (nata verso l'892<ref name=":0">{{Cita|Di Carpegna Falconieri}}</ref>). La fonte principale su tale evento, [[Liutprando da Cremona]], riporta così nella sua ''Antapodosis'':
{{Citazione|Morto costui [papa Giovanni X], eleggono papa lo stesso figlio di Marozia<ref>La notizia in realtà non è corretta, in quanto tra Giovanni X e Giovanni XI si sono succeduti Leone VI e Stefano VII, pontefici di levatura talmente poco significativa da essere completamente ignorati dallo storico.</ref>, di nome Giovanni, che proprio quella meretrice aveva generato da papa Sergio (III).|{{Cita|Liutprando|p. 852}}|Quo mortuo, ipsius Marotiae filium Johannem nomine, quem ex Sergio papa meretrix ipsa genuerat, papam constituunt.|lingua = Latino|lingua2 = Italiano}}

L'avversione da parte di Liutprando (acceso sostenitore di [[Ottone I di Sassonia]]<ref>{{Cita|Pivano}}</ref>) nei confronti dei papi di quella generazione potrebbe far dubitare della sua obiettività nel riportare la notizia, ma d'altro canto la depravazione della madre di Giovanni e i costumi tutt'altro che illibati di Sergio III sono elementi a favore dell'autenticità della stessa. E del resto anche il ''[[Liber Pontificalis]]'', curato da [[Louis Duchesne]] nel [[XIX secolo]], riporta:
{{Citazione|Giovanni, di stirpe romana, figlio di papa Sergio...|{{Cita|Liber Pontificalis|p. 243}}|Iohannes, natione romanus, ex patre Sergio papa...|lingua = la|lingua2 = ita}}
È dunque comprensibile che gli storici e i biografi dei papi d'epoca successiva a quella di Liutpando, quali l'umanista [[Bartolomeo Sacchi|Platina]], e storici contemporanei come [[Claudio Rendina]] e il tedesco [[Franz Xavier Seppelt]] sostengano l'ipotesi di Liutprando e del ''Liber Pontificalis''. Il Seppelt, in particolare (citato dal {{Cita|Rendina|p. 320}}), afferma che "Il maldicente Liutprando non costituisce l'unica fonte sui natali illegittimi del nuovo papa, per cui questa illegittimità può essere ammessa con una certa fondatezza"<ref>F.X. Seppelt - G. Schwaiger, ''Storia dei Papi'', Roma 1962-1964</ref>.

La relazione tra Sergio e Marozia, quindi, fu intrattenuta tra il [[907]]<ref name=":0" />, anno in cui probabilmente Marozia potrebbe aver dato alla luce Giovanni, e il [[910]]<ref name=":1">{{Cita|Piazzoni}}</ref> (altra data plausibile della nascita di Giovanni, che le fonti riportano essere morto venticinquenne nel [[935]]). Giovanni, comunque sia, non conobbe mai il padre, visto che Sergio morì nel [[911]].

Dal matrimonio con Alberico Marozia ebbe altri figli, ma riservò a Giovanni la carriera ecclesiastica, facendogli percorrere le tappe necessarie per diventare pontefice mentre sedevano, sul soglio pontificio, gli abulici [[Papa Leone VI|Leone VI]] e [[Papa Stefano VII|Stefano VII]].

=== Il pontificato (931-935) ===
==== Elezione ====
Quando Stefano VII morì, nel marzo del [[931]]<ref name=":4">{{Cita web|url = http://w2.vatican.va/content/vatican/it/holy-father/giovanni-xi0.html|titolo = Giovanni XI|accesso = 7 novembre 2015|editore=vatican.va|}}</ref>, Giovanni era [[cardinale prete]] di [[Santa Maria in Trastevere (titolo cardinalizio)|Santa Maria in Trastevere]]<ref name=":1" />, e dunque salì al soglio di Pietro quando aveva tra i 21 e i 24 anni.

==== Una pedina di Marozia ====
Giovane e inesperto, oltre che debole di carattere, per i primi due anni di pontificato, cioè finché Marozia ebbe il potere assoluto su Roma, Giovanni rimase totalmente succube della volontà della madre e del fratello [[Alberico II di Spoleto|Alberico]]<ref>{{Cita|Moroni|pp. 52-53}}</ref>.

Rimasta vedova per la seconda volta, nel [[932]] Marozia concluse un terzo matrimonio con il [[Re d'Italia]] [[Ugo di Provenza]], che era però suo cognato, in quanto fratello del defunto secondo marito di lei [[Guido di Toscana]]<ref name=":2" />. Giovanni, come papa e figlio della sposa, non ebbe ovviamente problemi a superare le norme del diritto canonico al riguardo, che avrebbero dovuto impedire il matrimonio incestuoso tra congiunti, ma Ugo preferì non correre rischi e inventò una diversa ascendenza sia per Guido che per l'altro fratello Lamberto<ref>Per dimostrare la sua vera ascendenza Lamberto ricorse vittoriosamente al [[Ordalia|giudizio di Dio]], ma Ugo, per evitare che intralciasse i suoi piani, lo tolse di mezzo facendolo accecare</ref>. Giunto a Roma, il matrimonio fu celebrato in [[Castel Sant'Angelo]]<ref name=":2">{{Cita|Rendina|p. 321}}</ref>. [[Ferdinand Gregorovius|Gregorovius]] ritiene plausibile che fosse proprio Giovanni ad officiare e benedire le nozze:
{{Citazione|Ugo adesso era messo dentro al castel s. Angelo, vi celebrava il suo matrimonio con Marozia e può darsi che il figlio di lei, Giovanni XI papa, lo benedicesse.|{{Cita|Gregorovius|p. 4}}}}

Le ambizioni di Marozia, ormai, erano talmente palesi e sfacciate che cominciarono a suscitare malumori nell'aristocrazia romana<ref name=":1" />, capeggiata in questo sentimento d'avversione da un altro figlio di Marozia, [[Alberico II di Spoleto|Alberico]]<ref>Alberico portava il nome del padre, Alberico I di Spoleto. Era dunque figlio di primo letto di Marozia.</ref><ref name=":5">{{Cita|Gregorovius|p. 4}}</ref>. Costui finora aveva in qualche modo celato le sue ambizioni di sostituire la madre come signore ''de facto '' di [[Roma]], ma ora, con l'arrivo di uno straniero arrogante e borioso qual era Ugo che, tra l'altro, lo aveva pubblicamente schiaffeggiato durante il ricevimento di nozze, suscitò una rivolta popolare, cacciò da Roma Ugo prima che potesse essere incoronato imperatore ed imprigionò la madre. Quanto a Giovanni, fu confinato nella sua residenza [[Laterano|lateranense]], rimanendo in funzione solo come capo della Chiesa<ref name=":5" /><ref name=":3">{{Cita|Rendina|p. 322}}</ref>. Così [[Ferdinand Gregorovius|Gregorovius]] sintetizza la situazione politica venutasi a creare: «In un colpo solo i Romani s'erano sbarazzati del regno, dell'impero e della potestà temporale del pontefice e avevano conquistato l'indipendenza.»<ref name=":5" />.

==== Ostaggio nel Laterano ====
È da ritenere comunque che senza la “tutela” della madre, Giovanni XI non fosse neanche in grado di prendere decisioni rilevanti per la Chiesa. Precisa il {{Cita|Piazzoni}} che «G[iovanni] da allora e solo per qualche anno (morì venticinquenne) esercitò il suo ministero praticamente agli arresti domiciliari nel Laterano e limitandosi ad attività liturgiche e religiose.» Infatti anche questo secondo periodo del suo pontificato non ebbe storia, come rimarca [[Ferdinand Gregorovius]]<ref name=":6">{{Cita|Gregorovius|p. 13}}</ref>.

Un papa così mediocre ebbe però il merito di aver conferito, nel 931, all'abate [[Oddone di Cluny|Oddone]] dell'[[abbazia di Cluny]] ([[Borgogna]]) un privilegio che sarà fondamentale per la [[Riforma dell'XI secolo|rinascita spirituale]] dell'[[XI secolo]]: la protezione diretta della Santa Sede sul monastero francese e la possibilità di aggregare monasteri al "monastero madre"<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/oddone-di-cluny-santo/|titolo = Sant'Oddone di Cluny|accesso = 7 novembre 2015|editore = Treccani.it}}</ref>. Quest'atto escludeva l'interferenza di principi e del vescovo locale nella vita della comunità, rendendo Cluny una sorta di ''enclave'' papale in terra francese. Ciò permise ai monaci "[[Riforma cluniacense|riformatori" cluniacensi]] di operare indisturbati nella diffusione dei loro ideali comunitari e delle virtù che si prefiggevano di raggiungere.

=== Morte ===
Nel dicembre [[935]]<ref name=":3" /> (o al massimo ai primi di gennaio del 936<ref name=":1" /><ref name=":4">{{Cita web|url = http://w2.vatican.va/content/vatican/it/holy-father/giovanni-xi0.html|titolo = Giovanni XI|accesso = 7 novembre 2015|editore=vatican.va|}}</ref><ref name=":6" />) Giovanni XI morì all'improvviso, all'età di soli 25 anni<ref name=":1" /> (o poco più, secondo quando si collochi l'incerta data di nascita), «dopo essere vissuto per cinque oscuri anni sotto lo sguardo vigile del fratello»<ref name=":6" />. È sepolto in [[San Giovanni in Laterano]]<ref name=":3" /><ref>{{Cita|Moroni|p. 53}}</ref>.

==Note==
<references/>

== Bibliografia ==
* {{Cita libro|autore=Tommaso Di Carpegna Falconieri|titolo=Marozia|collana=Dizionario biografico degli italiani|volume=70|editore=Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città=Roma|anno=2008|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/marozia_%28Dizionario-Biografico%29/%20Marozia/|accesso=7 novembre 2015|SBN=IT\ICCU\TO0\1662529|cid=Di Carpegna Falconieri}}
* {{Cita libro|autore = Louis Marie Olivier Duchesne|titolo = Le Liber pontificalis|anno = 1892|editore = Ernest Thorin|città = Parigi|volume = 2|url = https://archive.org/stream/duchesne02/duchesne2#page/n21/mode/2up|accesso = 2 novembre 2015|lingua = Fr La|cid = Liber pontificalis|SBN = IT\ICCU\RMR\0002614}}
* {{Cita libro|autore=[[Liutprando da Cremona]]|titolo=Historia Gestorum Regum Et Imperatorum Sive Antapodosis|url=http://www.documentacatholicaomnia.eu/04z/z_0922-0972__Liutprandus_Cremonensis_Episcopus__Historia_Gestorum_Regum_Et_Imperatorum_Sive_Antapodosis__MLT.pdf.html|curatore=Migne|lingua=La|cid=Liutprando|opera = Patrologia Latina}}
* {{Cita libro|autore=Ferdinand Gregorovius|titolo=Storia della città di Roma nel Medioevo|editore=Societa Editrice Nazionale|volume=1|città=Roma|anno=1900|url=https://archive.org/stream/storiadellacitt00manzgoog#page/n6/mode/2up|accesso=7 novembre 2015|oclc=14015483|cid=Gregorovius}}
* {{Cita libro|autore=[[Gaetano Moroni]]|titolo=Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica da S. Pietro sino ai nostri giorni|editore=Tipografia Emiliana|città=Venezia|anno=1845|volume=31|url=https://books.google.it/books?id=x2YAAAAAMAAJ&printsec=frontcover&vq#v=onepage&q&f=false|accesso=3 novembre 2015|SBN=IT\ICCU\RMR\0002466|cid=Moroni}}
* {{Cita libro|autore = Ambrogio M. Piazzoni|titolo = Giovanni XI|collana=Enciclopedia dei Papi|editore= Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città=Roma|data = 2000|volume=2|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-xi_%28Enciclopedia_dei_Papi%29|accesso = 7 novembre 2015|SBN= IT\ICCU\USS\0002453|cid= Piazzoni}}
* {{Cita libro|autore=|Silvio Pivano|titolo=Liutprando da Cremona|collana=Enciclopedia Italiana|editore=Istituto dell'Enciclopedia Italiana|città=Roma|anno=1934|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/liutprando-vescovo-di-cremona_%28Enciclopedia-Italiana%29/|accesso=7 novembre 2015|SBN=IT\ICCU\UBO\3722065|cid=Pivano}}
* {{Cita libro|autore = [[Claudio Rendina]]|titolo = I Papi - storia e segreti|anno = 2005|editore = Newton&Compton editori|città = Roma|SBN = IT\ICCU\PAL\0279694|cid=Rendina}}
* {{Cita libro|autore = Agostino Saba e Carlo Castiglioni|titolo= Da S.Pietro a Celestino V|volume=1|anno = 1939|editore=UTET|città = Torino|collana=Storia dei Papi|SBN=IT\ICCU\RAV\0179145|cid=Saba-Castiglioni}}
* {{Cita libro|autore=Bartolomeo Sacchi, detto il Platina|titolo=Le vite de' Sommi Pontefici di Bartolomeo Platina cremonese|editore=Gio: Maria Turrini-Gio: Pietro Brigonci|città=Venezia|anno=1663|url=https://books.google.it/books?id=aZxMAAAAcAAJ&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false|accesso=7 novembre 2015|SBN=IT\ICCU\UM1E\013699|cid=Platina}}

Versione delle 18:57, 15 mag 2016