Legamento di Treitz: differenze tra le versioni
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Il '''legamento del Treitz''' o '''legamento sospensore del duodeno''' in [[anatomia]] indica la struttura legamentosa che fissa l'ultimo tratto del duodeno (porzione ascendente) al<nowiki/> pilastro diaframmatico di destra, porzione destra dello iato esofageo.È rappresentato da una una formazione tendinea centrale che si continua in due poli muscolari:superiore e inferiore, in continuitá con le tonache muscolari di origine ed inserzione |
Il '''legamento del Treitz''' o '''legamento sospensore del duodeno''' in [[anatomia]] indica la struttura legamentosa che fissa l'ultimo tratto del duodeno (porzione ascendente) al<nowiki/> pilastro diaframmatico di destra, porzione destra dello iato esofageo. È rappresentato da una una formazione tendinea centrale che si continua in due poli muscolari: superiore e inferiore, in continuitá con le tonache muscolari di origine ed inserzione. |
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Il legamento del Treitz segna convenzionalmente il confine tra l'ultima porzione del duodeno e la prima porzione del digiuno. Tale confine è detto "flessura duodeno-digiunale". |
Il legamento del Treitz segna convenzionalmente il confine tra l'ultima porzione del duodeno e la prima porzione del digiuno. Tale confine è detto "flessura duodeno-digiunale". |
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Versione delle 19:04, 2 set 2015
Il legamento del Treitz o legamento sospensore del duodeno in anatomia indica la struttura legamentosa che fissa l'ultimo tratto del duodeno (porzione ascendente) al pilastro diaframmatico di destra, porzione destra dello iato esofageo. È rappresentato da una una formazione tendinea centrale che si continua in due poli muscolari: superiore e inferiore, in continuitá con le tonache muscolari di origine ed inserzione. Il legamento del Treitz segna convenzionalmente il confine tra l'ultima porzione del duodeno e la prima porzione del digiuno. Tale confine è detto "flessura duodeno-digiunale".
Rappresenta un elemento per la distinzione tra emorragie delle alte vie digestive (emorragie superiori) ed emorragie delle basse vie digestive (emorragie inferiori), che originano rispettivamente a monte e a valle di questa struttura anatomica. Tale distinzione è rilevante, nella pratica clinica, per un rapido e corretto percorso diagnostico e terapeutico.[1]
Note
- ^ Claudio Rugarli, Medicina interna sistematica, Elsevier, 2012.
Bibliografia
- Gastone Lambertini, Anatomia Umana, Piccin, 1977, ISBN 88-212-0563-0.
- Giuseppe C. Balboni, et al., Anatomia Umana, Vol. 2., Ristampa 2000, Milano, Edi. Ermes s.r.l., 1976, ISBN 88-7051-077-8.
- Frank H. Netter, Atlante di Anatomia Umana
- Anatomia del Gray
- Claudio Rugarli, Medicina interna sistematica, Elsevier, 2012.