Villino Rudinì: differenze tra le versioni

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Il '''villino Rudinì''' è un edificio situato in via [[Quintino Sella]] 60, a Roma ([[Sallustiano|R. XVII Sallustiano]]).
Il '''villino Rudinì''' è un edificio situato in via [[Quintino Sella]] 60, a Roma ([[Sallustiano|R. XVII Sallustiano]]).


Fu progettato e costruito tra il 1904 e il 1906 da [[Ernesto Basile]] per la famiglia di [[Antonio di Rudinì|Antonio Starabba, marchese di Rudinì]], due volte [[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia]] nel tardo Ottocento.
Fu progettato e costruito tra il 1904 e il 1906 da [[Ernesto Basile]] per la famiglia di [[Antonio di Rudinì|Antonio Starabba, marchese di Rudinì]], due volte [[Presidenti del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia|Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia]] nel tardo Ottocento.


L'edificio si presenta come un severo parallelepipedo, arretrato rispetto all'asse viario e sviluppantesi perpendicolarmente a quest'ultimo. È composto da tre piani fuori terra più seminterrato ed attico (quarto piano ribassato). L'accesso all'edificio è possibile attraverso un porticato delimitato da tre archi a sesto acuto che si erge davanti alla facciata ed è collegato alla strada da due rampe.
L'edificio si presenta come un severo parallelepipedo, arretrato rispetto all'asse viario e sviluppantesi perpendicolarmente a quest'ultimo. È composto da tre piani fuori terra più seminterrato ed attico (quarto piano ribassato). L'accesso all'edificio è possibile attraverso un avancorpo delimitato da tre [[Arco (architettura)|archi]] a tutto sesto frontalmente e due lateralmente, che si erge davanti alla facciata principale ed è collegato alla strada da due rampe.


Esternamente, il villino presenta ancora le caratteristiche dell'architettura monumentale post-risorgimentale, ispirata ad una rivisitazione di un'architettura genericamente classica, ed in particolare rinascimentale. Un rivestimento a bugnato avvolge l'edificio fino al primo piano; cornici marcapiano e bugnato delimitano verticalmente ed orizzontalmente i piani superiori. L'influsso del [[Stile Liberty|Liberty]] emerge nel disegno squadrato delle bifore dell'attico e negli elementi decorativi dello stesso, soprattutto nel fregio che si svolge per tutto il perimetro dell'edificio. Anche gli elementi decorativi delle cornici delle finestre, del portico, dell'inferriata e della cancellata esterna, questi ultimi sia metallici che lapidei, rimandano agli stilemi floreali dell'[[Art nouveau]].
Esternamente, il villino mantiene l'impianto dell'architettura monumentale post-risorgimentale, ispirata alla rivisitazione di un'architettura genericamente classica, ed in particolare rinascimentale; su tale impianto si innesta tuttavia una decorazione ispirata alla modernità, ed in particolare al Liberty.
Un rivestimento a bugnato avvolge l'edificio fino al primo piano; cornici marcapiano e bugnato delimitano verticalmente ed orizzontalmente i piani superiori. L'influsso del [[Stile Liberty|Liberty]] emerge nel disegno squadrato delle bifore dell'attico e negli elementi decorativi dello stesso, soprattutto nel fregio che si svolge per tutto il perimetro dell'edificio. Anche gli elementi decorativi delle cornici delle finestre, del portico, dell'inferriata e della cancellata esterna, questi ultimi sia metallici che lapidei, rimandano agli stilemi floreali dell'[[Art nouveau]].


Internamente, i vani si articolano intorno ad un cortile centrale chuso da un lucernario.
Internamente, i vani si articolano intorno ad un cortile centrale chuso da un lucernario.

Versione delle 18:53, 25 dic 2012

Villino Rudinì
Il fregio dell'attico

Il villino Rudinì è un edificio situato in via Quintino Sella 60, a Roma (R. XVII Sallustiano).

Fu progettato e costruito tra il 1904 e il 1906 da Ernesto Basile per la famiglia di Antonio Starabba, marchese di Rudinì, due volte Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia nel tardo Ottocento.

L'edificio si presenta come un severo parallelepipedo, arretrato rispetto all'asse viario e sviluppantesi perpendicolarmente a quest'ultimo. È composto da tre piani fuori terra più seminterrato ed attico (quarto piano ribassato). L'accesso all'edificio è possibile attraverso un avancorpo delimitato da tre archi a tutto sesto frontalmente e due lateralmente, che si erge davanti alla facciata principale ed è collegato alla strada da due rampe.

Esternamente, il villino mantiene l'impianto dell'architettura monumentale post-risorgimentale, ispirata alla rivisitazione di un'architettura genericamente classica, ed in particolare rinascimentale; su tale impianto si innesta tuttavia una decorazione ispirata alla modernità, ed in particolare al Liberty.

Un rivestimento a bugnato avvolge l'edificio fino al primo piano; cornici marcapiano e bugnato delimitano verticalmente ed orizzontalmente i piani superiori. L'influsso del Liberty emerge nel disegno squadrato delle bifore dell'attico e negli elementi decorativi dello stesso, soprattutto nel fregio che si svolge per tutto il perimetro dell'edificio. Anche gli elementi decorativi delle cornici delle finestre, del portico, dell'inferriata e della cancellata esterna, questi ultimi sia metallici che lapidei, rimandano agli stilemi floreali dell'Art nouveau.

Internamente, i vani si articolano intorno ad un cortile centrale chuso da un lucernario.

L'edificio è oggi sede della cancelleria e della sezione consolare dell'ambasciata del Giappone presso lo Stato italiano.

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