Potere disperdente delle punte: differenze tra le versioni

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Sempre sull'effetto punta si basavano i [[raddrizzatore|raddrizzatori]] usati in [[elettronica]] prima dell'invenzione dei [[diodo|diodi]], come ad esempio quelli a cristallo di [[galena]]: se un cristallo appuntito o una punta metallica è a contatto con la faccia piana di un altro cristallo gli [[elettroni]] possono essere espulsi dal forte campo che si genera nel primo e passare nel secondo, ma non può accadere il contrario.
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[[Categoria:Elettromagnetismo]]
[[Categoria:Elettromagnetismo]]

Versione delle 17:40, 9 nov 2006

L'effetto punta è un fenomeno che si osserva nei conduttori carichi elettricamente e consiste nella formazione di un campo elettrico più intenso in prossimità delle zone in cui la superficie del conduttore presenta un raggio di curvatura minore, ovvero una maggiore curvatura, cosa che accade ad esempio se l'oggetto è molto appuntito.

Questo spiega, ad esempio, i fuochi di Sant'Elmo e il fatto che i fulmini colpiscano più facilmente guglie, alberi o parafulmini: l'aria infatti si ionizza massimamente dove il campo è più intenso e lì si ha la maggiore probabilità che si formi una scarica elettrica.

Sempre sull'effetto punta si basavano i raddrizzatori usati in elettronica prima dell'invenzione dei diodi, come ad esempio quelli a cristallo di galena: se un cristallo appuntito o una punta metallica è a contatto con la faccia piana di un altro cristallo gli elettroni possono essere espulsi dal forte campo che si genera nel primo e passare nel secondo, ma non può accadere il contrario.


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