Luis Alfredo Garavito: differenze tra le versioni

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== La prigionia ==
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Luis Alfredo Garavito sta tuttora scontando la pena. Per paura che venga linciato dagli altri detenuti, è rinchiuso in una cella d'isolamento, separato dagli altri. Secondo alcune testimonianze degli inservienti, la ''Bestia'' ha un comportamento molto gentile ed educato, cosa che gli ha fatto guadagnare l'ammirazione delle guardie e del direttore del carcere.
Luis Alfredo Garavito sta tuttora scontando la pena. Per paura che venga linciato dagli altri detenuti, è rinchiuso in una cella d'isolamento, separato dagli altri. Secondo alcune testimonianze degli inservienti, la ''Bestia'' ha un comportamento molto gentile ed educato, cosa che gli ha fatto guadagnare l'ammirazione delle guardie e del direttore del carcere.

== Voci correlate ==
* [[Serial killer]]
* [[Lista dei Serial Killer secondo il numero di vittime]]


==Collegamenti esterni==
==Collegamenti esterni==

Versione delle 13:57, 3 apr 2011

Luis Alfredo Garavito Cubillos, conosciuto come la Bestia (Génova (Colombia), 25 gennaio 1957), è un serial killer colombiano  è fortemente sospettato di 200 omicidi, di cui almeno 140 accertati.

È uno dei più prolifici serial killer della Colombia insieme a Pedro Alonso López e Daniel Barbosa.

Le origini

Garavito come tanti altri serial killer, ebbe un'infanzia piuttosto difficile: il padre, un uomo rude e violento, lo picchiava per una qualunque sciocchezza commessa. Inoltre doveva sopportare alcuni abusi dei vicini. L'educazione che ricevette fu scarsa: infatti sapeva a malapena leggere e scrivere. Dopo l'infanzia sviluppò, probabilmente a causa delle umiliazioni subite, tendenze all'alcolismo, all'autolesionismo e alla perversione sessuale (specialmente alla pedofilia). Gli eccessi di alcool e la depressione gli costarono un periodo di ricovero mentale. A 16 anni abbandonò la casa dei genitori per trovare un lavoro e tirare avanti con il minimo necessario. Diventò così un venditore ambulante di piccoli gadget religiosi. Intanto i suoi problemi di alcolismo e pedofilia non accennavano a diminuire.

Furia omicida

Nel 1992, all'età di 35 anni, Garavito, non riuscendo più a trattenere i suoi istinti feroci, inizia un giro di violenze che durerà circa otto anni, fino al 1999. Il suo modus operandi, quasi identico per tutti gli omicidi, era il seguente: assumeva, spesso travestendosi, false identità (un venditore ambulante, un mendicante in cerca di elemosina, un handicappato in cerca di aiuto o un assistente umanitario); con un pretesto avvicinava le sue vittime designate e, dopo averle portate in un luogo appartato e deserto, le assaliva con un machete (un grosso coltello da macellaio), le uccideva e le decapitava. Tutte le sue vittime erano bambini di età compresa tra gli 8 e 13 anni, eccetto tre ragazzi di 16. I loro cadaveri, ridotti quasi a scheletri, venivano trovati diverso tempo dopo sottoterra, spesso seppelliti in gruppo in fosse comuni. Se ne trovarono in tutto alcune decine. Garavito era camaleontico: infatti non venne mai fermato o arrestato durante questo periodo grazie al suo abilissimo modus operandi. Nonostante in Colombia l'omicidio non faccia tanto notizia o scalpore, si iniziò a discutere in giro di una Bestia che si aggirava per lo stato che seminava il terrore tra i civili.

La fine

Luis Alfredo Garavito venne arrestato solo nel 1999 a seguito di un tentativo fallito di stupro ai danni di un bambino. Portato davanti ad un investigatore, dopo una prima resistenza scoppiò in un pianto dirotto e confessò senza sosta 171 omicidi; diede ai poliziotti tante informazioni su dove trovare i corpi e sul suo modus operandi. L'interrogatorio durò sette ore. A seguito la polizia lo ritenne fortemente sospettato di oltre 200 omicidi. Dopo ventotto processi venne giudicato colpevole di almeno 140 omicidi dei 200 che gli erano stati attribuiti. Non gli venne riconosciuta l'insanità mentale (nonostante le sue tendenze pedofile, l'alcolismo cronico, le tendenze suicide e il numero delle uccisioni elevatissimo) e venne dichiarato capace di intendere e di volere. Poiché la pena di morte è inesistente in Colombia, venne condannato a scontare 856 anni di carcere.

La prigionia

Luis Alfredo Garavito sta tuttora scontando la pena. Per paura che venga linciato dagli altri detenuti, è rinchiuso in una cella d'isolamento, separato dagli altri. Secondo alcune testimonianze degli inservienti, la Bestia ha un comportamento molto gentile ed educato, cosa che gli ha fatto guadagnare l'ammirazione delle guardie e del direttore del carcere.

Voci correlate

Collegamenti esterni