Lucio Valerio Potito: differenze tra le versioni
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'''[[Lucio]] [[Valerius|Valerio]] [[Potito]]''' (''Lucius Valerius Potitus'') fu uno dei due [[console (storia romana)|consoli]] che secondo la tradizione rimpiazzarono i [[decemviro|Decemvivi]] nel [[449 a.C.]] (l'altro fu '''[[Marco Orazio Barbato]]'''). |
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I due furono tradizionalmente considerati come i [[patrizio|patrizi]] che si riconciliarono con la [[plebe]], anche se la loro esistenza storica è dubbia; le leggi attribuite a loro sono conosciute per essere o precedenti o per essere state emesse più tardi (ad esempio la ''[[Lex Hortensia]]'', che dava forza di legge ai ''[[plebiscito|plebiscita]]'', in realtà è datata all'incirca al [[287 |
I due furono tradizionalmente considerati come i [[patrizio|patrizi]] che si riconciliarono con la [[plebe]], anche se la loro esistenza storica è dubbia; le leggi attribuite a loro sono conosciute per essere o precedenti o per essere state emesse più tardi (ad esempio la ''[[Lex Hortensia]]'', che dava forza di legge ai ''[[plebiscito|plebiscita]]'', in realtà è datata all'incirca al [[287 a.C.]]). |
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Versione delle 00:39, 7 giu 2006
Lucio Valerio Potito (Lucius Valerius Potitus) fu uno dei due consoli che secondo la tradizione rimpiazzarono i Decemvivi nel 449 a.C. (l'altro fu Marco Orazio Barbato).
I due furono tradizionalmente considerati come i patrizi che si riconciliarono con la plebe, anche se la loro esistenza storica è dubbia; le leggi attribuite a loro sono conosciute per essere o precedenti o per essere state emesse più tardi (ad esempio la Lex Hortensia, che dava forza di legge ai plebiscita, in realtà è datata all'incirca al 287 a.C.).