Schema (psicologia): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 18: Riga 18:
Secondo [[Ernest Hilgard]], gli esperimenti di Bartlett hanno significato principalmente in relazione alla forma di [[oblio]] che va sotto la denominazione di [[distorsione sistematica della traccia mnestica]].<ref>''Psicologia — Corso introduttivo,'' cit. pagg. 341-344. Le altre forme, per inciso, sono la ''disintegrazione passiva attraverso il disuso, l'inibizione retroattiva e proattiva, l'oblio motivato.''</ref>
Secondo [[Ernest Hilgard]], gli esperimenti di Bartlett hanno significato principalmente in relazione alla forma di [[oblio]] che va sotto la denominazione di [[distorsione sistematica della traccia mnestica]].<ref>''Psicologia — Corso introduttivo,'' cit. pagg. 341-344. Le altre forme, per inciso, sono la ''disintegrazione passiva attraverso il disuso, l'inibizione retroattiva e proattiva, l'oblio motivato.''</ref>


===Guerra degli Spettri===
===«Guerra degli spettri»===
Un esempio di racconto-test utilizzato da Bartlett per i suoi classici esperimenti è costituito dalla ''Guerra degli Spettri'', una (supposta) leggenda dei [[nativo americano|nativi americani]]. Questo racconto viene "somministrato" alle persone, che - dopo averlo letto o ascoltato - sono invitate a ripetere a mente la storia. Inevitabilmente avvengono deformazioni, aggiunte od omissioni, a cui il ricercatore attribuisce un significato alla luce della teoria dello schema di Bartlett.<ref>Secondo Bartlett ''(Remembering,'' cit.), lo sviluppo tipico dell'oblio si manifesta in questa tipica forma di distorsione:
Un esempio di racconto-test utilizzato da Bartlett per i suoi classici esperimenti è costituito dalla ''Guerra degli spettri'', una (supposta) leggenda dei [[nativo americano|nativi americani]]. Questo racconto viene "somministrato" alle persone, che - dopo averlo letto o ascoltato - sono invitate a ripetere a mente la storia. Inevitabilmente avvengono deformazioni, aggiunte od omissioni, a cui il ricercatore attribuisce un significato alla luce della teoria dello schema di Bartlett.<ref>Secondo Bartlett ''(Remembering,'' cit.), lo sviluppo tipico dell'oblio si manifesta in questa tipica forma di distorsione:
<blockquote>
<blockquote>
''[1] Se le varie riproduzioni erano distanziate nel tempo, l'omissione di dettagli, la semplificazione dei fatti e della struttura e la trasformazione in altri più familiari, possono procedere indefinitamente, o almeno finché è possibile la rievocazione senza aiuti esterni.</br>
''[1] Se le varie riproduzioni erano distanziate nel tempo, l'omissione di dettagli, la semplificazione dei fatti e della struttura e la trasformazione in altri più familiari, possono procedere indefinitamente, o almeno finché è possibile la rievocazione senza aiuti esterni.</br>
''[2] … nel ricordo a distanza l'elaborazione diventa in certi casi più comune; inoltre può aumentare l'introduzione di elementi estranei o l'invenzione…</br>
''[2] … nel ricordo a distanza l'elaborazione diventa in certi casi più comune; inoltre può aumentare l'introduzione di elementi estranei o l'invenzione…</br>
''[3] Un dettaglio spicca sugli altri nella misura in cui si accorda con gli interessi e le tendenze preformate del soggetto. In questo caso viene ricordato, anche se spesso trasformato, e tende ad assumere nelle riproduzioni successive una posizione sempre più vicina all'inizio della storia.</br>
''[3] Un dettaglio spicca sugli altri nella misura in cui si accorda con gli interessi e le tendenze preformate del soggetto. In questo caso viene ricordato, anche se spesso trasformato, e tende ad assumere nelle riproduzioni successive una posizione sempre più vicina all'inizio della storia.</br>
"[4] In ogni ricordo successivo, la razonalizzazione, la riduzione del materiale a una forma che può essere trattata in modo facile e «soddisfacente», diviene molto preminente.</br>
</blockquote>
</blockquote>
(Fonte: Hilgard, ''Psicologia — Corso introduttivo,'' cit., pag. 344)
(Fonte: Hilgard, ''Psicologia — Corso introduttivo,'' cit., pag. 344)

Versione delle 17:37, 22 feb 2009

La teoria psicologica dello schema è probabilmente il più originale ed innovativo contributo di Frederic Bartlett alla moderna psicologia sperimentale e cognitiva in special modo, e si segnala sia per la non dogmaticità del suo assunto (che al contrario è squisitamente empirico), sia per il merito di rimuovere il pregiudizio circa la neutralità delle nostre elaborazioni inconsce; queste ultime sono - al contrario - inconfutabilmente ricollegate da Bartlett al nostro patrimonio di vissuto emotivo.

Inquadramento del problema

Uno dei temi più controversi nello studio della memoria, in psicologia, è la precisione nel richiamare alla mente i ricordi, specie dopo un lugo periodo di tempo.

Lo stesso psicologo svizzero Jean Piaget dovette ammettere che un drammatico evento che aveva funestato la propria infanzia, e del quale, ovviamente, conservava un vivido ricordo, non era in realtà mai avvenuto: quanto egli credeva di rammentare, era soltanto il frutto di suggestioni indotte dal racconto menzognero inventato dalla sua bambinaia, come ebbe modo di apprendere molti anni più tardi, per confessione della donna medesima.

Normalmente gli psicologi accettano l'idea che la memoria di eventi occorsi nel passato remoto (memoria di lungo termine) sia una memoria ricostruttiva: in breve, ci comportiamo - inconsciamente - come il paleontologo che da pochi reperti di osso ricostruisce, ipoteticamente, l'intero scheletro di dinosauro.

Il nostro cervello aggiunge a posteriori i tasselli d'informazione che obiettivamente non ha registrato, e - come fa il paleontologo, ma nel nostro caso in modo inconscio - scegliamo tali tasselli del mosaico che compone il ricordo in virtù di una supposta coerenza con gli elementi effettivamente immagazzinati nella nostra memoria.

La teoria di Bartlett

Sir Frederic Bartlett prese le mosse dalla natura ricostruttiva della memoria intorno al 1930. Introdusse il termine schema per riferirsi ai temi generali che ricaviamo dall'esperienza. Per esempio, se voleste ricordare una nuova favola, cerchereste di integrare le informazioni della nuova favola con il vostro schema di ciò che s'intenda per favola.

Molti studiosi hanno dimostrato che siffatti schemi possono distorcere i ricordi degli eventi che ci formiamo. In altri termini, talora cancelliamo od omettiamo dal ricordo quei dettagli di un'esperienza che mal si conciliavano con lo schema. Per converso, possiamo sinceramente credere di ricordare dettagli - che in realtà sono inesistenti - sempicemente perché sono coerenti con lo schema.

Secondo Ernest Hilgard, gli esperimenti di Bartlett hanno significato principalmente in relazione alla forma di oblio che va sotto la denominazione di distorsione sistematica della traccia mnestica.[1]

«Guerra degli spettri»

Un esempio di racconto-test utilizzato da Bartlett per i suoi classici esperimenti è costituito dalla Guerra degli spettri, una (supposta) leggenda dei nativi americani. Questo racconto viene "somministrato" alle persone, che - dopo averlo letto o ascoltato - sono invitate a ripetere a mente la storia. Inevitabilmente avvengono deformazioni, aggiunte od omissioni, a cui il ricercatore attribuisce un significato alla luce della teoria dello schema di Bartlett.[2]

Testo del racconto

Tradotto da: Frederic Bartlett, (1932). Remembering. Cambridge: Cambridge University Press.

Una sera, due giovani di Egulac discesero il fiume per cacciare foche, e mentre stavano lì si fece nebbioso e calmo. Udirono grida di guerra, e pensarono: "Forse è una spedizione guerresca". Fuggirono sulla spiaggia, e si nascosero dietro ad un tronco.
Tosto sopravvenivano delle canoe, ed essi udivano il fruscio delle pagaie, e videro una canoa che si dirigeva verso di loro. C'erano cinque uomini nella canoa, e dissero:
"Che ve ne pare? Vogliamo portarvi con noi per combattere con certa gente".
Disse un giovane: "Non ho frecce".
"Le frecce stanno nella canoa", risposero.
"Non verrò. Potrei restare ucciso. I miei genitori non sanno dove sono andato. Ma tu", soggiunse volgendosi al compagno, "puoi andar con loro".
Così un giovane andò, mentre l'altro rincasò. Ed i guerrieri percorsero il fiume fino ad una città sull'altro lato di Kalama.

Quelli del posto corsero verso l'acqua, ed iniziarono a combattere, e molti furono uccisi. Ma ad un certo punto il giovane udì uno dei guerrieri che diceva:
"Presto, ritorniamo, quell'indiano è stato colpito".
Allora pensò: "Oh, sono spettri". Non si sentiva male, ma dicevano che egli era stato colpito.
Così le canoe fecero ritorno ad Egulac, ed il giovane sbarcò a casa sua, ed accese un fuoco. E diceva a tutti: "State a sentire, ho accompagnato i fantasmi, e combattemmo. Molti dei nostri, e molti degli avversari, caddero. Dicevano che io son stato colpito, però sto benissimo".
Finì il suo racconto, poi tacque. Al sorgere del sole egli cadde a terra. Qualcosa di nero uscì dalla sua bocca. La sua faccia si contorse. Tutti balzarono in piedi gridando.

Era morto.

Note

  1. ^ Psicologia — Corso introduttivo, cit. pagg. 341-344. Le altre forme, per inciso, sono la disintegrazione passiva attraverso il disuso, l'inibizione retroattiva e proattiva, l'oblio motivato.
  2. ^ Secondo Bartlett (Remembering, cit.), lo sviluppo tipico dell'oblio si manifesta in questa tipica forma di distorsione:

    [1] Se le varie riproduzioni erano distanziate nel tempo, l'omissione di dettagli, la semplificazione dei fatti e della struttura e la trasformazione in altri più familiari, possono procedere indefinitamente, o almeno finché è possibile la rievocazione senza aiuti esterni.
    [2] … nel ricordo a distanza l'elaborazione diventa in certi casi più comune; inoltre può aumentare l'introduzione di elementi estranei o l'invenzione…
    [3] Un dettaglio spicca sugli altri nella misura in cui si accorda con gli interessi e le tendenze preformate del soggetto. In questo caso viene ricordato, anche se spesso trasformato, e tende ad assumere nelle riproduzioni successive una posizione sempre più vicina all'inizio della storia.
    "[4] In ogni ricordo successivo, la razonalizzazione, la riduzione del materiale a una forma che può essere trattata in modo facile e «soddisfacente», diviene molto preminente.

    (Fonte: Hilgard, Psicologia — Corso introduttivo, cit., pag. 344)

Bibliografia

  • Psicologia. Corso introduttivo, by Ernest R. Hilgard, Ernest R. Hilgard, Richard C. Atkinson, Richard C. Atkinson - 1989 - 720 pages
  • Bartlett, F.C. (1932), Remembering: An Experimental and Social Study. Cambridge: Cambridge University Press

Voci correlate