Federico Commandino: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
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Nato a [[Urbino]], studiò medicina a [[Padova]] e a [[Ferrara]], dove ottenne la laurea. Suo grande merito per la storia della matematica è stata la sua vasta attività di traduttore in latino delle opere dei matematici dell'epoca greco-ellenistica. Si deve a lui una nuova traduzione di alcune opere di [[Archimede]] (1558, ''Archimedis Opera nonnulla''). Tradusse inoltre l'opera di [[Aristarco da Samo]] (''Sulle grandezze e sulle distanze del Sole e della Luna''), la ''[[Collezione matematica]] ''di [[Pappo di Alessandria]] (pubblicata postuma, nel 1588), [[Euclide]] (tradotto anche in italiano), i primi quattro libri delle ''Coniche'' di [[Apollonio di Perga|Apollonio]], pubblicati nel 1566 insieme con il ''De sectione cylindri'' di [[Sereno]] e i commenti di [[Eutocio]]. Tradusse anche alcuni scritti di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] e di [[Erone]].
Nato a [[Urbino]], studiò medicina a [[Padova]] e a [[Ferrara]], dove ottenne la laurea. Suo grande merito per la storia della matematica è stata la sua vasta attività di traduttore in latino delle opere dei matematici dell'epoca greco-ellenistica. Si deve a lui una nuova traduzione di alcune opere di [[Archimede]] (1558, ''Archimedis Opera nonnulla''). Tradusse inoltre l'opera di [[Aristarco da Samo]] (''Sulle grandezze e sulle distanze del Sole e della Luna''), la ''[[Collezione matematica]] ''di [[Pappo di Alessandria]] (pubblicata postuma, nel 1588), [[Euclide]] (tradotto anche in italiano), i primi quattro libri delle ''Coniche'' di [[Apollonio di Perga|Apollonio]], pubblicati nel 1566 insieme con il ''De sectione cylindri'' di [[Sereno di Antinoe]] e i commenti di [[Eutocio]]. Tradusse anche alcuni scritti di [[Claudio Tolomeo|Tolomeo]] e di [[Erone]].


Nel [[1562]] pubblicò un testo sugli orologi solari ''Horologiorum descriptio'' e nel 1565 il ''Liber de centro gravitatis solidorum'', che uscì insieme al suo rifacimento della traduzione latina di [[Guglielmo di Moerbeke]] dei ''Galleggianti'' di [[Archimede]]: in essa Commandino cercava di fornire una dimostrazione della determinazione del centro di gravità del paraboloide di rotazione, risultato citato da [[Archimede]] (ma senza dimostrazione) nel secondo libro dei ''Galleggianti''.
Nel [[1562]] pubblicò un testo sugli orologi solari ''Horologiorum descriptio'' e nel 1565 il ''Liber de centro gravitatis solidorum'', che uscì insieme al suo rifacimento della traduzione latina di [[Guglielmo di Moerbeke]] dei ''Galleggianti'' di [[Archimede]]: in essa Commandino cercava di fornire una dimostrazione della determinazione del centro di gravità del paraboloide di rotazione, risultato citato da [[Archimede]] (ma senza dimostrazione) nel secondo libro dei ''Galleggianti''.

Versione delle 11:16, 28 ago 2008

Federico Commandino (Urbino, 15095 settembre 1575) è stato un matematico ed umanista italiano, uno dei maggiori traduttori delle opere dei grandi matematici dell'antichità.

Biografia

Nato a Urbino, studiò medicina a Padova e a Ferrara, dove ottenne la laurea. Suo grande merito per la storia della matematica è stata la sua vasta attività di traduttore in latino delle opere dei matematici dell'epoca greco-ellenistica. Si deve a lui una nuova traduzione di alcune opere di Archimede (1558, Archimedis Opera nonnulla). Tradusse inoltre l'opera di Aristarco da Samo (Sulle grandezze e sulle distanze del Sole e della Luna), la Collezione matematica di Pappo di Alessandria (pubblicata postuma, nel 1588), Euclide (tradotto anche in italiano), i primi quattro libri delle Coniche di Apollonio, pubblicati nel 1566 insieme con il De sectione cylindri di Sereno di Antinoe e i commenti di Eutocio. Tradusse anche alcuni scritti di Tolomeo e di Erone.

Nel 1562 pubblicò un testo sugli orologi solari Horologiorum descriptio e nel 1565 il Liber de centro gravitatis solidorum, che uscì insieme al suo rifacimento della traduzione latina di Guglielmo di Moerbeke dei Galleggianti di Archimede: in essa Commandino cercava di fornire una dimostrazione della determinazione del centro di gravità del paraboloide di rotazione, risultato citato da Archimede (ma senza dimostrazione) nel secondo libro dei Galleggianti.

Fondò a Urbino una scuola matematica; fra i suoi allievi vanno ricordati Guidobaldo del Monte e Bernardino Baldi. Commandino fu inoltre in corrispondenza con Francesco Maurolico di Messina, uno dei matematici più creativi del suo tempo.

Bibliografia

  • Edward Rosen (1981): Commandino, Federico, Dictionary of Scientific Biography, volume II, Scribner's ,New York
  • P. D. Napolitani, K. Saito - Royal road or labyrinth? Luca Valerio's De centro gravitatis solidorum and the beginnings of modern mathematics "Bollettino di storia delle scienze matematiche" XXIV (2004) 2 (contiene varie sezioni dedicate al Liber de centro gravitatis solidorum).

Collegamenti esterni

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