Seleucia al Tigri: differenze tra le versioni

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'''Seleucia al Tigri''' è un'antica cittá fondata come sua capitale da [[Seleuco I|Seleuco I Nicatore]], iniziatore della [[dinastia seleucide]], intorno al [[312 a.C.]] sulla riva destra del fiume [[Tigri]], in corrispondenza della confluenza con il canale che lo metteva in comunicazione con il fiume [[Eufrate]]. La capitale era destinata a sostituire in questa funzione l'antica [[Babilonia]].
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Dopo una prima fase [[Ellenismo|ellenistica]], venne occupata, intorno al [[140 a.C.]], da [[Mitridate I di Partia]] formando, di fatto, un complesso urbano bipolare con l'appena fondata [[Ctesifonte]] sulla riva opposta del fiume.
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Fu in seguito rifondata dal re persiano [[Ardrashir I]], in posizione leggermente spostata rispetto alla vecchia collocazione, ebbe il nome mutato in ''Veh Ardrashir'' non recuperando, comunque, mai del tutto lo sviluppo e lo splendore goduto nei secoli precedenti.
Fu in seguito rifondata dal re persiano [[Ardrashir I]], in posizione leggermente spostata rispetto alla vecchia collocazione, ebbe il nome mutato in ''Veh Ardrashir'' non recuperando, comunque, mai del tutto lo sviluppo e lo splendore goduto nei secoli precedenti.


Il sito archeologico dell'antica Seleucia, posto nella localitá detta ''Tell Omar'' (30 km. da [[Baghdad]]), ha un'estensione di oltre 550 ettari, quasi tutti ancora da esplorare, e fin dai suoi primi scavi ([[1927]]), ha restituito una copiosa messe di materiali ed oggetti diversi.
Il sito archeologico dell'antica Seleucia, posto nella località detta ''Tell Omar'' (30 km. da [[Baghdad]]), ha un'estensione di oltre 550 ettari, quasi tutti ancora da esplorare, e fin dai suoi primi scavi ([[1927]]), ha restituito una copiosa messe di materiali ed oggetti diversi.
Perticolarmente di pregio i rilievi ed i ritrovamenti effettuati tra il [[1964]] ed il [[1989]] dalla missione archeologica dell'[[Universitá di Torino]] che hanno portato all'identificazione di numerosi edifici e tombe, nonché al rinvenimento di oggetti notevoli come le 30.000 [[sigillature]] ritrovate in quello che era l'archivio della cittá.
Perticolarmente di pregio i rilievi ed i ritrovamenti effettuati tra il [[1964]] ed il [[1989]] dalla missione archeologica dell'[[Università di Torino]] che hanno portato all'identificazione di numerosi edifici e tombe, nonché al rinvenimento di oggetti notevoli come le 30.000 [[sigillature]] ritrovate in quello che era l'archivio della città.


[[Categoria:Città greche antiche]]
[[Categoria:Città greche antiche]]

Versione delle 12:59, 24 giu 2008

Disambiguazione – Se stai cercando altre città con questo nome, vedi Seleucia.

Seleucia al Tigri è un'antica città fondata come sua capitale da Seleuco I Nicatore, iniziatore della dinastia seleucide, intorno al 312 a.C. sulla riva destra del fiume Tigri, in corrispondenza della confluenza con il canale che lo metteva in comunicazione con il fiume Eufrate. La capitale era destinata a sostituire in questa funzione l'antica Babilonia.

Dopo una prima fase ellenistica, venne occupata, intorno al 140 a.C., da Mitridate I di Partia formando, di fatto, un complesso urbano bipolare con l'appena fondata Ctesifonte sulla riva opposta del fiume.

Nel 117 Seleucia-Ctesifonte venne assediata, conquistata e incendiata nel corso della spedizione romana in Oriente condotta dall'imperatore Traiano e successivamente passò più volte di mano tra Romani e Parti. Nel 164 fu nuovamente distrutta dall'esercito inviato da Marco Aurelio e Lucio Vero.

Fu in seguito rifondata dal re persiano Ardrashir I, in posizione leggermente spostata rispetto alla vecchia collocazione, ebbe il nome mutato in Veh Ardrashir non recuperando, comunque, mai del tutto lo sviluppo e lo splendore goduto nei secoli precedenti.

Il sito archeologico dell'antica Seleucia, posto nella località detta Tell Omar (30 km. da Baghdad), ha un'estensione di oltre 550 ettari, quasi tutti ancora da esplorare, e fin dai suoi primi scavi (1927), ha restituito una copiosa messe di materiali ed oggetti diversi. Perticolarmente di pregio i rilievi ed i ritrovamenti effettuati tra il 1964 ed il 1989 dalla missione archeologica dell'Università di Torino che hanno portato all'identificazione di numerosi edifici e tombe, nonché al rinvenimento di oggetti notevoli come le 30.000 sigillature ritrovate in quello che era l'archivio della città.