Ctesifonte
Ctesifonte | |
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Il Tāq-i Kisrā nel 1932. | |
Civiltà | Grande Persia |
Utilizzo | Città |
Epoca | II secolo a.C. |
Localizzazione | |
Stato | ![]() |
Città | Madāʾin |
Dimensioni | |
Superficie | 30 000 000 m² |
Mappa di localizzazione | |
![]() | |
Coordinate: 33°05′37″N 44°34′51″E / 33.093611°N 44.580833°E
«Il suddetto arco ha un'altezza di 40 metri e la luce di 27. Costruito di fango, è durato ciò nondimeno quattordici secoli. Esistono delle foto che presentano due lati invece di uno, e anche la facciata dell'arco. Nell'insieme, i mattoni crudi sono di un bellissimo beige biancastro, e risaltano contro il cielo che è di nuovo azzurro, ora che siamo fuori da Baghdad. La base è stata consolidata di recente, probabilmente per la prima volta dalla sua costruzione.» |
(Robert Byron, La via per l'Oxiana) |
Ctesifonte è stata una delle principali città dell'antica Mesopotamia, capitale dell'impero arsacide prima e sasanide poi. Si suppone che nel VI secolo sia stata la città più popolata al mondo.[1]
Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]
Ctesifonte (in lingua persiana تیسفون, Tīsifūn) venne fondata sulla riva sinistra del Tigri intorno alla seconda metà del II secolo a.C., esattamente di fronte alla già esistente Seleucia, dall'imperatore Mitridate I di Partia della dinastia degli Arsacidi e scelta dai sovrani partici come residenza invernale, mentre la residenza estiva era la città di Ecbatana, nella regione persiana della Media, la cui data di fondazione è anteriore a quella di Ctesifonte. La sua collocazione corrisponde a quella dell'attuale località di Madāʾin, a una trentina di chilometri dalla capitale dell'Iraq, Baghdad.
A partire dalla sua fondazione, la città - che aveva un impianto urbanistico rotondo e che era chiamata "la città bianca"[2] - fu spesso mira delle conquiste dei Romani che, tuttavia, riuscirono a tenerla per un tempo piuttosto limitato e senza continuità temporale tra una presa e l'altra.
Nel 116 fu conquistata da Traiano (campagne partiche di Traiano), dopodiché fu ripresa da Lucio Vero nel 165 (campagne partiche di Lucio Vero). Nel 198 fu nuovamente conquistata e distrutta da Settimio Severo, che assunse il titolo di Partico Massimo. Gordiano III tentò di catturarla durante la campagna militare contro l'Impero sasanide, senza riuscirci. L'imperatore Marco Aurelio Caro la conquistò nel 283, ma perì subito dopo. È infine anche Galerio a conquistarla nel 298 dC.
Per la sua posizione su una delle direttrici dell'antica Via della Seta, Ctesifonte fu teatro di battaglie anche in seguito alla caduta dell'Impero romano d'Occidente, venendo contesa tra l'Impero Bizantino e i Sasanidi, fino a quando, nel 637 venne presa, all'epoca del califfo ʿUmar b. al-Khaṭṭāb, dall'esercito arabo-musulmano di Saʿd b. Abī Waqqāṣ, e più in particolare da Zuhra ibn al-Hawiyya al-Tamimi e dal capo beduino dei B. Bakr b. Wāʾil, al-Muthanna b. Ḥāritha, finendo inglobata nel nascente Califfato arabo-islamico.
Quando il califfo abbaside al-Manṣūr decise di fondare Baghdad, si avviò il declino di Ctesifonte che si ridusse, nei secoli, alle dimensioni di un villaggio.
Nell'attuale sito archeologico, numerosi sono i resti visibili e risalenti alle diverse epoche. Ricordiamo, tra questi, quelli del grande palazzo imperiale di Cosroe I (Tāq-i Kisrā).
Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]
Ctesifonte
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Le più grandi città nella storia (en)
- ^ «al-madīnat al-bayḍāʾ», in lingua persiana «shahr safīd».
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Lemma «Ctesiphon» (Jens Kröger), su Encyclopedia Iranica, vol. VI, Costa Mesa, Mazda, 1993 [url=https://web.archive.org/web/20090116013710/http://www.iranica.com/newsite/articles/v6f4/v6f4a030.html online]
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Ctesifonte, in Enciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 239181034 · GND (DE) 4437861-0 · WorldCat Identities (EN) viaf-239181034 |
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