Sacsayhuamán: differenze tra le versioni

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La fortezza cerimoniale è ubicata a circa 2 chilometri da Cusco, capitale dell'antico impero Inca; si trova ad una altitudine di 3700 metri e ha una estensione di 3.093 ettari.
La fortezza cerimoniale è ubicata a circa 2 chilometri da Cusco, capitale dell'antico impero Inca; si trova ad una altitudine di 3700 metri e ha una estensione di 3.093 ettari.


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[[File:Sacsayhuamán, Cusco, Perú, 2015-07-31, DD 28-30 PAN.JPG|center|700px|thumb|Vista dal piazzale]]
[[File:Sacsayhuamán, Cusco, Perú, 2015-07-31, DD 35.JPG|300px|thumb|Porta principale.]]


== Storia ==
== Storia ==

Versione delle 15:43, 29 set 2021

Sacsayhuamán
Saksaq Waman
Calendario solare.
CiviltàInca
UtilizzoFortezza e centro cerimoniale
EpocaXV°-XVI° sec. d.C.
Localizzazione
StatoBandiera del Perù Perù
RegioneRegione di Cusco
Dimensioni
Superficie31 000 
Altezza3.700 m
Mappa di localizzazione
Map
Coordinate: 13°30′28″S 71°58′56″W / 13.507778°S 71.982222°W-13.507778; -71.982222

La fortezza di Sacsayhuamán o Sacsaihuaman (in quechua: Saksaq Waman) è un sito archeologico Inca nella regione di Cusco. Il nome significa letteralmente "falco soddisfatto". Fu costruita dagli Inca tra il 1438 e il 1500 circa, sotto il dominio di Pachacútec, e si erge in una posizione dominante della collina di Carmenca, che svetta a nord della città di Cusco, antica capitale del Tahuantinsuyo, l'impero incaico.

A ogni solstizio d'inverno vi si festeggia l'Inti Raimi, la festa di Inti, il dio del Sole. In tale circostanza vengono ancora effettuati rituali risalenti all'epoca incaica.

Ubicazione

La fortezza cerimoniale è ubicata a circa 2 chilometri da Cusco, capitale dell'antico impero Inca; si trova ad una altitudine di 3700 metri e ha una estensione di 3.093 ettari.

Vista dal piazzale
Porta principale.

Storia

Epoca Inca (1438-1534)

La costruzione di Sacsayhuamán, secondo le informazioni di cui disponiamo, iniziò durante il regno di Pachacútec, fu continuata successivamente da Túpac Yupanqui e conclusa con Huayna Cápac. Durante queste 3 generazioni, secondo Garcilaso de la Vega furono 4 gli architetti che diressero l'opera. Essi furono nell'ordine: Apu Huallpa Rimachi (il principale secondo Garcilaso de la Vega), Inca Maricanchi, Acahauna Inca e Callacunchuy. A questi architetti si deve il disegno di Sacsayhuaman.

I lavori durarono circa 70 anni e furono utilizzati 20.000 lavoratori. Questo almeno prima dell'arrivo dei conquistadores spagnoli, i quali prelevarono dal sito numerose pietre per costruire case e chiese nella città, oltre a modificare la struttura della città stessa. La rimozione delle pietre di piccole e medie dimensioni è continuata fino ad alcune decine di anni fa. In questa descrizione la testa, unita al complesso della città di Cusco, formava la figura di un puma.

Disegno di Sacsayhuaman

La zona in cui si trova questa fortezza corrisponde, come già detto, alla testa dell'animale sacro, il puma.

Pachacútec Inca Yupanqui, ridisegnò la città e le diede la forma di un puma coricato (il puma è il guardiano delle cose terrene).

Lo spazio che abbraccia le sue costruzioni è molto grande; quello che principalmente balza agli occhi sono le tre fila di mura in pietra che fanno pensare a una fortezza.

Mappa di Sacsayhuamán.

Architettura

Le mura interne che rappresentano i denti del puma.

La costruzione è così peculiare per via della grandezza di alcune pietre. Le pietre furono incastrate con una precisione inimmaginabile. Risulta quasi inesplicabile per noi capire come gli inca poterono tagliare con tale maestria le pietre, per cui tra una e l'altra non passa la lamina di un coltello.

Il grandioso complesso presenta un triplice ordine di cinte murarie, lunghe trecento metri, realizzate con enormi massi di pietra (porfido e andesite), connessi con grande precisione. La muraglia principale è formata da pietre alte 5 metri, larghe circa 2,5 metri che possono pesare tra le 90 e le 120 tonnellate.

Cronisti e archeologi concordano nell'attribuire al piano della città di Cusco la forma di un puma, di cui la fortezza di Sacsayhuamán rappresenterebbe la testa, com'è facile intuire dalla muraglia che procede a zig-zag ricordandone le fauci. Alla sommità, inoltre, è visibile l'occhio dell'animale. Questo almeno prima dell'arrivo dei conquistadores spagnoli, i quali abbatterono le tre torri e prelevarono dal sito numerose pietre per costruire case e chiese nella città, oltre a modificare la struttura della città stessa.

Le pietre megalitiche di Sacsaihuaman.

Le porte

Le pietre megalitiche di Sacsayhuaman e la zampa del puma.

Troviamo parecchie porte che mettono in comunicazione, tramite scale, i diversi livelli. Nel muro delle pietre megalitiche troviamo la porta Tiupunco, sugli altri livelli troviamo le porte Acahuana e la Huiracocha Puncu.

Le torri

Questo complesso militare o religioso era munito di tre torri ("marka" in quechua) di cui rimangono le fondamenta. La torre rotonda di Muyuqmarka ospitava il re Inca e la sua corte durante i periodi di meditazione e digiuno. La sua base a terra è costituita da un cerchio di pietre di una dozzina di metri di diametro e da una struttura a stella il cui significato non è a tutt'oggi chiarito. Secondo la leggenda, la torre era collegata al Tempio del Sole da una rete di gallerie sotterranee. Quella di Paucamarca, di forma quadrangolare, aveva una funzione religiosa ed era dedicata al culto del Sole. L'ultima torre, quella di Suyaqmarka, anch'essa quadrangolare, era riservata alla guarnigione e ospitava depositi di viveri, di armi e di vestiti.

Funzione

Sacsayhuaman, secondo molti cronisti, aveva funzioni cerimoniali. L'ipotetica funzione militare, suggerita dalla grandezza dell'area, dalle mura sui 3 lati (e dal fatto che la battaglia decisiva con Pizarro si combatté proprio qui, con le torri che assunsero funzione difensiva, resistendo quando tutta la città era ormai stata occupata dagli spagnoli), pare erronea.

Non ultimo, a far perdurare questo errore gli spagnoli la chiamarono "La Fortezza".

Sacsayhuaman pare invece la "Casa del Sole", dedicata appunto al culto del dio Sole. Altre case del sole nella cultura inca furono Coricancha e Poquencancha.

Miti locali

Secondo la locale tradizione le mura, per la loro imponenza e dimensione furono costruite da dei giganti semi-divini:

«… i gentili avevano sollevato e tagliato quelle moli immense. Dissero che anche al Cuzco il tempio-fortezza di Saqsaywamán, coi suoi blocchi immani, era opera degli auki, gli antenati semidivini che facevano muovere le rocce frustandole, come si riunisce il bestiame.[1]»

Note

  1. ^ Umanità antidiluviane, giganti, “gentili”, in A X I S m u n d i, 2 maggio 2017. URL consultato il 14 giugno 2018.

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