Abu l-'Abbas Muhammad I: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
Nessun oggetto della modifica |
||
Riga 16: | Riga 16: | ||
|FineIncipit = è stato il quinto [[Emiro]] [[Aghlabidi|aghlabide]] dell'[[Ifriqiya|Ifrīqiya]]. Regnò dall'841 fino alla data della sua morte |
|FineIncipit = è stato il quinto [[Emiro]] [[Aghlabidi|aghlabide]] dell'[[Ifriqiya|Ifrīqiya]]. Regnò dall'841 fino alla data della sua morte |
||
}} |
}} |
||
Maometto I è ampiamente considerato come il più grande conquistatore nella [[storia dell'islam nell'Italia medievale]].<ref name=mag>{{harvnb|Magnusson|Goring|1990}}</ref> |
|||
Muḥammad era figlio del quarto emiro aghlabide, [[Abu ʿIqal al-Aghlab|Abū ʿIqāl al-Aghlab]]. Sotto il suo regno gli Aghlabidi continuarono la loro espansione nel [[Mediterraneo]], conquistando [[Taranto]], [[Bari]], [[Puglia]], e [[Messina]]. Nell'846 un esercito aghlabide [[Incursione saracena contro Roma (846)|saccheggiò]] le basiliche Romane di [[Basilica di San Pietro in Vaticano]] e S. Paolo, e tentò di impadronirsi di [[Roma]] e [[Napoli]]. L'[[Emirato di Taranto]] e [[Emirato di Bari|quello di Bari]] presto si staccarono dagli [[Aghlabidi]], giurando fedeltà agli [[Abbasidi]] di [[Baghdad]]. |
Muḥammad era figlio del quarto emiro aghlabide, [[Abu ʿIqal al-Aghlab|Abū ʿIqāl al-Aghlab]]. Sotto il suo regno gli Aghlabidi continuarono la loro espansione nel [[Mediterraneo]], conquistando [[Taranto]], [[Bari]], [[Puglia]], e [[Messina]]. Nell'846 un esercito aghlabide [[Incursione saracena contro Roma (846)|saccheggiò]] le basiliche Romane di [[Basilica di San Pietro in Vaticano]] e S. Paolo, e tentò di impadronirsi di [[Roma]] e [[Napoli]]. L'[[Emirato di Taranto]] e [[Emirato di Bari|quello di Bari]] presto si staccarono dagli [[Aghlabidi]], giurando fedeltà agli [[Abbasidi]] di [[Baghdad]]. |
||
Versione delle 22:14, 7 ago 2019
Abū l-ʿAbbās Muḥammad (... – 856) è stato il quinto Emiro aghlabide dell'Ifrīqiya. Regnò dall'841 fino alla data della sua morte. Maometto I è ampiamente considerato come il più grande conquistatore nella storia dell'islam nell'Italia medievale.[1] Muḥammad era figlio del quarto emiro aghlabide, Abū ʿIqāl al-Aghlab. Sotto il suo regno gli Aghlabidi continuarono la loro espansione nel Mediterraneo, conquistando Taranto, Bari, Puglia, e Messina. Nell'846 un esercito aghlabide saccheggiò le basiliche Romane di Basilica di San Pietro in Vaticano e S. Paolo, e tentò di impadronirsi di Roma e Napoli. L'Emirato di Taranto e quello di Bari presto si staccarono dagli Aghlabidi, giurando fedeltà agli Abbasidi di Baghdad.
Sotto il suo regno in Ifrīqiya l'agricoltura e il commercio fiorirono e vennero costruiti nuovi edifici urbani, come le grandi moschee di Sousse e Sfax. Il regno di Muḥammad venne interrotto per un breve periodo dall'usurpazione del fratello Abū Jaʿfar Aḥmad, che come il suo contemporaneo abbaside al-Wathiq, sostenne i mutaziliti e perseguitò i loro avversari sunniti, ordinando l'esecuzione di alcuni di loro e facendo imprigionare altri, come il giurista malikita Saḥnūn. Quando Abū l-ʿAbbās Muḥammad riconquistò il trono nell'847, mandò suo fratello in esilio e ristabilì il sunnismo, nominando Saḥnūn qadi d'Ifrīqiya.
Muḥammad I morì nell'856 e gli succedette il nipote Abū Ibrāhīm Aḥmad.