Autoritratto (van Dyck 1613-14): differenze tra le versioni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m ha spostato Autoritratto 1613-14 a Autoritratto (van Dyck 1613-14): correggo in forma di disambigua
Riga 23: Riga 23:
{{references|2}}
{{references|2}}


==Bibilografia==
==Bibliografia==
*{{cita libro | Gian Pietro | Bellori | Vite de' pittori, scultori e architecti moderni | 1976 | Einaudi | Torino}}
*{{cita libro | Gian Pietro | Bellori | Vite de' pittori, scultori e architecti moderni | 1976 | Einaudi | Torino}}
* {{cita libro| Didier | Bodart | Van Dyck | 1997 | Giunti | Prato}}
* {{cita libro| Didier | Bodart | Van Dyck | 1997 | Giunti | Prato}}

Versione delle 15:28, 15 giu 2010

Template:Opera pittorica

Il dipinto si presenta come il primo autoritratto di van Dyck. Lo eseguì quando aveva più o meno quindici anni.[1] Il giovane pittore getta lo sguardo oltre la spalla destra: i suoi occhi sono accesi e pieni di fiducia e sicurezza; i capelli cadono lunghi sul viso. L'autoritratto era caratteristico dei paesi nordici e già molti artisti, come Rubens e van Eyck, avevano eseguito i loro autoritratti. Quando eseguì questo dipinto, van Dyck lavorava ancora per Hendrick van Balen anche se stava progressivamente avvicinandosi a Rubens.[2]

Voci correlate

Note

  1. ^ Van Dyck era infatti nato ad Anversa nel 1599.
  2. ^ Antonie van Dyck 1599-1641, p.94

Bibliografia

  • Gian Pietro Bellori, Vite de' pittori, scultori e architecti moderni, Torino, Einaudi, 1976.
  • Didier Bodart, Van Dyck, Prato, Giunti, 1997.
  • Christopher Brown, Van Dyck 1599-1641, Milano, RCS Libri, 1999.ISBN 8817860603
  • Justus Müller Hofstede, Van Dyck, Milano, Rizzoli/Skira, 2004.
  • Stefano Zuffi, Il Barocco, Verona, Mondadori, 2004.
  Portale Pittura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di pittura