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== Biografia ==
== Biografia ==


Bianca Bianchini, nata a Brescia nel 1937 è morta a Salò nel 2014. Diplomata al liceo artistico di Venezia inizia l'attività artistica con la prima personale nel 1967. Il tema trattato sin dall'esordio e la figura umana nell'ambiente socio umanistico. Dipinge ed espone in mostre personali e collettive sia in Italia che all'estero fino alla fine degli anni '80, periodo in cui, ancora in giovane età, a causa di una malattia che la consumerà quotidianamente sia nel corpo che nella mente, smetterà definitivamente di dipingere.-
Bianca Bianchini, nata a Brescia nel 1937 è morta a Salò nel 2014. Diplomata al liceo artistico di Venezia inizia l'attività artistica con la prima personale nel 1967. Il tema trattato sin dall'esordio e la figura umana nell'ambiente socio umanistico. Dipinge ed espone in mostre personali e collettive sia in Italia che all'estero fino alla fine degli anni '80, periodo in cui, ancora in giovane età, a causa di una malattia che la consumerà quotidianamente sia nel corpo che nella mente, smetterà definitivamente di dipingere. {{cn}}


== Mostre personali e partecipazioni ==
=== Mostre ===


Ha partecipato a numerosissime mostre personali e collettive, in Italia ed all'estero a partire dal 1967 fino ad arrivare ai primi anni '90 fra cui seguono le più significative:
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, in Italia ed all'estero a partire dal 1967 fino ad arrivare ai primi anni '90; seguono le più significative. {{cn}}
==== Italia ====
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*1973 Verona-Galleria Cangrande
!Estero
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|1984 Basilea Art-15/84 Espò


*1973 Mantova-galleria Andreani
1984 Berlino-Galleria Municipio


*1976 Brescia-galleria A. A. B.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.brescia.it/servizi/arteculturaeturismo/museiartestoria/Documents/MEGAMateriali_Editoriali_Gallerie_Arte.pdf|titolo=comune di Brescia Bianca Bianchini}}</ref>
1984 Los Angeles-giochi olimpici


*1977 Milano-galleria S. Ambreus
1985 Tokyo-Tsukuba Expo 85


*1977 latina-galleria San Luca
1986 Messico-Mundial 86


*1978 Brescia-galleria San Michele
1986 Hong Kong-city hall


1986 Bologna-galleria 9 colonne
*1978 Bergamo-galleria d'arte modì


*1978 Sabbioneta-corte dei Gonzaga
1986 Vancouver Toronto


*1984 Palestrina (Roma)-galleria "la Cittadella"
1986 Seychelles
|1973 Verona-Galleria Cangrande


1973 Mantova-galleria Andreani
*1984 Milano-galleria "la nuova sfera"


*1984 Ferrara-galleria "Alba"
1976 Brescia-galleria A. A. B.<ref>{{Cita web|url=https://www.comune.brescia.it/servizi/arteculturaeturismo/museiartestoria/Documents/MEGAMateriali_Editoriali_Gallerie_Arte.pdf|titolo=comune di Brescia Bianca Bianchini}}</ref>


====Estero====
1977 Milano-galleria S. Ambreus
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*1984 Basilea Art-15/84 Espò


*1984 Berlino-Galleria Municipio
1977 latina-galleria San Luca


*1984 Los Angeles-giochi olimpici
1978 Brescia-galleria San Michele


*1985 Tokyo-Tsukuba Expo 85
1978 Bergamo-galleria d'arte modì


*1986 Messico-Mundial 86
1978 Sabbioneta-corte dei Gonzaga


*1986 Hong Kong-city hall
1984 Palestrina (Roma)-galleria "la Cittadella"


1984 Milano-galleria "la nuova sfera"
*1986 Bologna-galleria 9 colonne


*1986 Vancouver Toronto
1984 Ferrara-galleria "Alba"
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*1986 Seychelles


== Presentazione a cura di [[Elda Fezzihttp://dati.san.beniculturali.it/SAN/produttore_LBC-Archivi_san.cat.sogP.22596 |Elda Fezzi]] ==


== Presentazione a cura di Elda Fedrizzi ==
''Pittura come continuo selvaggio amore''


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==Traguardi==
"Da dove veniamo? Che cosa siamo? Dove andiamo?", par di dover ripetere, con l'eco dell'antica è sempre vera paura biblica, davanti ai 'Monstra' disumani e umanissimi che continuano a rifluire sui 'teleri' eseguiti negli ultimi anni dalla bresciana Bianca Bianchini.
...
Sugli stendardi rudimentali più recenti, investiti a spatole di nero catramoso e bianco calcinato, si accampano macchie e gherigli antropomorfi, coagulano e si infiammano impronte di un infernale e dolente danza rituale per qualche oscuro sacrificio apotropàico e propiziatorio alla luna o alla terra, alla nascita e alla morte, passando attraverso i più gravi e dolorosi sortilegi biomorfici. Non è certo un 'neo–espressionismo' di maniera, che qui si mette in funzione e in ebollizione. Questa allegoria di tragici destini e di esorcismi a accorati, viene da insistenti e ripetute incursioni nell'ambito di una rappresentazione umana e ambientale (maternità e crocifissioni, cupi brani di paese e di vegetazione) abbuiata e pesta, sconvolta e attorta in volumi e colori alterati, tumefazioni e lamentose contorsioni. La pittura è sempre stata caricata da un violento e selvaggio amore, dalla coscienza del dolore dello strazio, nello sforzo di staccare qualche atto artistico, anzi, qualunque pezzo di tela dipinta e stralcio di immagine, da un sospetto di esteticità superflua, di ricerca priva di emozione, e dissipata in piacevolezze descrittive e decorative. Una tormentosa ricerca di plasticità simbolica, legata al desiderio spasmodico di essere dentro il dramma della condizione umana, persiste dagli anni '60, non senza echi di sagome barbariche e primordiali, sintesi e marchi di contorni luttuosi, esiti di 'antigrazioso' duramente schematico.
Nei primi anni '70 la pittura si esprimeva in un'immagine più sfogata, vasta, deflagrata in uno spazio illimite e scosceso; il dipinto diveniva una sorta di terreno sconvolto, con le tracce folgorate di un lembo di natura rovinato e precipite, un tratto di sottobosco bruciato dal fuoco, trapassato da ustioni e da sibili.
La pittura si scatenava con un fervore nuovo, rasentava quasi l'informe, ma come ordito significante le rovine e le rapine visibili sulla crosta terrestre, landa sgretolata e arsa. Era pur sempre tangibile, anche se attraverso un 'ultimo spiraglio' (è il titolo di uno di quei pezzi di pittura Macerata, dove la resta bruciante di un albero è una stigmate che trapassa il costone infiamme) un lacerto di mondo naturale distrutto, dettaglio ingrandito di lunghe striature di erbe e foglie marcescenti, tronchi divenuti segnacci informi, ombre di verde pasticciato e abraso.
Quella pittura apriva spiragli su altre possibilità di spazio e di espressione, toccava altre analogie e prometteva una più ampia e sciolta formazione di organismi, pur mantenendo i segni di quell'adesione costante all'espressione di una visione tormentosa, volutamente carica di duolo e di denuncia, di partecipazione e di malessere. Ma Bianca Bianchini parla più volentieri del suo modo di lavorare, che del significato passionale ed emotivo della sua iconosfera. Recentemente alcune 'ipotesi di lavoro' più stimolante le sono state date dal ritrovamento di certi materiali grezzi e frusti, dalle preparazioni anomale richieste da quel supporto, con relativi interventi di strappo, di brusca interruzione delle stesure al ducotone, di collaggio.
Il supporto 'juta', ad esempio, ha provocato lo sfruttamento della sua grana grezza, l'intervento a spatola, e la riduzione del colore ad una gamma povera e austera, ai neri ossidiana e pece, ai bianchi calcinosi, al rosso sangue fuoco... Ingredienti e colori hanno abbassato i valori delle cromie, che spesso riescono soltanto un prezioso e gradevole "decoro" del quadro, e hanno rialzato la carica di espressività barbarica, selvaggia e cruda del ''medium'' e delle sue apparizioni, quasi corpi–tatuaggio e maschere rituali della vitalità di crisalidi mostruose e patetiche.
Dai suoi lambicchi fumiganti la pittrice non ha paura di estrarre ombre di membra umanoidi che assumono aspetti terrificanti. In principio erano brani anatomici anamorfici, dettagli di corpi che dilatavano smisuratamente, incontenibili sul pezzo di tela; Poi sono venuti a schiere, interi e stravolti, a grand'occhi e mani dallo sviluppo incontrollabile; talora allineati, come divinità infere in ritmica cadenza, o scatenati in piroette funamboliche impossibili. sono anche inquietanti emblemi di misteri dolorosi, di una 'Via Crucis' esistenziale che tocca le stazioni di ambigue evoluzioni della specie umana?
E' certo che una profonda partecipazione ai 'fatti della vita,, quelli che si svolgono nelle più oscure cavità fisiche e psichiche, tende ad esprimersi con energia insopprimibile in questi organismi gravi e semoventi, oscillanti tra impronte materiose e corporali 'spontanee' e il pronunciarsi di maligne escrescenze anatomiche.
La recente pittura di Bianca Bianchini segnala anche una più lucida tendenza a staccare da formule 'realistiche', o da un 'espressionismo' di maniera, cavato dai modelli epigonali. Le opere, che presentano una loro unità narrativa–proiettiva ben precisa, fanno affiorare con vigore, entro le commessure non facili, una sorta di pantomima segnaletica che non disperde il senso vivo di esperienze drammatiche e traumatiche, il peso degli affetti e dei presagi più patiti. Pur essendo soltanto l'insegna lacerata e fantomatica di spaventi assai più reali, la pittura continua a voler essere testimonianza non superflua.

[http://dati.san.beniculturali.it/SAN/produttore_LBC-Archivi_san.cat.sogP.22596 ''Elda Fezzi'']


== Bibliografia parziale ==
== Bibliografia parziale ==
{{C|Inserire ciò che può venire considerato un traguardo per l'artista nella sezione sopra ("Traguardi"); ciò che descrive/parla dell'artista, sotto ("Bibliografia"), non inseire così ma [Inserisci>Template>"Cita libro" (per libri, altrimenti) "Cita pubblicazione".> Completare]}}

Hanno scritto di lei:
Hanno scritto di lei:


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Inoltre ha curato la copertina "vita di una mongoloide" il manifesto del terzo convegno sinodi e copertina della rivista è inserita nell'antologia "fatti e messaggi".
Inoltre ha curato la copertina "vita di una mongoloide" il manifesto del terzo convegno sinodi e copertina della rivista è inserita nell'antologia "fatti e messaggi".


== Immagini dipinti ==
== Galleria d'immagini ==
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=== Anni '60 ===
=== Anni '60 ===
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==Note==
<references />


==Bibliografia==


==Collegamenti esterni==
== [https://www.facebook.com/Bianca-Bianchini-1937-2014-110987467473816/?view_public_for=110987467473816 Pagina Facebook relativa all'artista] ==
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Versione delle 20:03, 7 nov 2020

Il titolo di questa pagina non è corretto per via delle caratteristiche del software MediaWiki. Il titolo corretto è Bianca Bianchini.
File:Bianca Bianchini.jpg
Bianca Bianchini

Bianca Bianchini (Brescia, 23 Giugno 1937Salò, 21 Agosto 2014) è stata un'artista e pittrice italiana.

Biografia

Bianca Bianchini, nata a Brescia nel 1937 è morta a Salò nel 2014. Diplomata al liceo artistico di Venezia inizia l'attività artistica con la prima personale nel 1967. Il tema trattato sin dall'esordio e la figura umana nell'ambiente socio umanistico. Dipinge ed espone in mostre personali e collettive sia in Italia che all'estero fino alla fine degli anni '80, periodo in cui, ancora in giovane età, a causa di una malattia che la consumerà quotidianamente sia nel corpo che nella mente, smetterà definitivamente di dipingere. [senza fonte]

Mostre

Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive, in Italia ed all'estero a partire dal 1967 fino ad arrivare ai primi anni '90; seguono le più significative. [senza fonte]

Italia

  • 1973 Verona-Galleria Cangrande
  • 1973 Mantova-galleria Andreani
  • 1976 Brescia-galleria A. A. B.[1]
  • 1977 Milano-galleria S. Ambreus
  • 1977 latina-galleria San Luca
  • 1978 Brescia-galleria San Michele
  • 1978 Bergamo-galleria d'arte modì
  • 1978 Sabbioneta-corte dei Gonzaga
  • 1984 Palestrina (Roma)-galleria "la Cittadella"
  • 1984 Milano-galleria "la nuova sfera"
  • 1984 Ferrara-galleria "Alba"

Estero

  • 1984 Basilea Art-15/84 Espò
  • 1984 Berlino-Galleria Municipio
  • 1984 Los Angeles-giochi olimpici
  • 1985 Tokyo-Tsukuba Expo 85
  • 1986 Messico-Mundial 86
  • 1986 Hong Kong-city hall
  • 1986 Bologna-galleria 9 colonne
  • 1986 Vancouver Toronto
  • 1986 Seychelles


Presentazione a cura di Elda Fedrizzi

[Contenuto rimosso temporaneamente]

Traguardi

...

Bibliografia parziale

Hanno scritto di lei:

Berto Cadorin, Elvira Cassa Salvi, Mario Cattafesta, Mauro Corradini, Pietro Lanino, Elio Marcianò, Attilio Mazza, Alberto Pesce, Achille Rizzi, Adalberto Scemma, Carlo Segala, Luciano Spiazzi, Guido Stella, Giannetto Valzelli, G.V. Verzellesi, Mario Pezzotta, Lino Lazzari, Luigi Armondi, Alberto Morucci, Elda Fezzi, Nerina Valneri, [Villani], Giorgio Ruggieri, Mario Fogliata Sorsoli, Antonio de Santis, Roberta Castellani. Brescia Art, Giornale di Brescia, Bresciaoggi, La voce del Popolo, Arte Bresciana oggi, L'Arena di Verona, Gazzetta di Mantova, La Notte, il Messaggero, La nazione, l'Italia cooperativa, A Studio, Pinxit, La Valle, Italia artistica, Panorama d'arte, Individualità in arte, Il Narciso, Il quadrato, Bolaffiarte 1977,[2] Catalogo nazionale d'arte moderna dal 76 al 83,[3] Bolaffiarte: ottobre 1976,[4] Arterama, La nuova ribalta, Bolaffiarte proposte 1978, Ecodibergamo, Giornale di Bergamo, Scena illustrata, Corriere Bresciano, Fatti messaggi. Il resto del Carlino, Espresso, Il giornale di Milano, Avvenire, La madre, Il tempo, Il mattino, Adige.

Inoltre ha curato la copertina "vita di una mongoloide" il manifesto del terzo convegno sinodi e copertina della rivista è inserita nell'antologia "fatti e messaggi".

Galleria d'immagini

Anni '60

Anni '70

Anni '80

Note

Bibliografia

Collegamenti esterni