Sostituzione (ordinamento amministrativo italiano)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

La sostituzione è un istituto del diritto amministrativo in cui viene decretato l'esercizio di un potere da parte di un organo diverso da quello cui il potere stesso è attribuito.

Presupposti[modifica | modifica wikitesto]

A differenza dell'avocazione, la sostituzione presuppone sempre una inerzia da parte del sostituito. Occorre, pertanto, che:

  • vi sia una previsione di legge;
  • esista un rapporto di gerarchia tra il sostituto (superiore) e il sostituito (inferiore);
  • l'organo inferiore abbia ingiustificatamente omesso di provvedere;
  • il provvedimento da emettere sia un atto vincolato nella emanazione;
  • l'inferiore sia rimasto inerte anche dopo la formale diffida ad adempiere fattagli dal superiore.

Una volta verificati attentamente questi presupposti, il superiore si sostituisce all'inferiore nell'emanazione dell'atto amministrativo.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Vincenzo Cerulli Irelli, Corso di diritto amministrativo, Torino, Giappichelli Editore, 1997. ISBN 88-348-7225-8.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Diritto: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di diritto