Valeriano di Forlì

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San Valeriano da Forlì
Pala di Gian Francesco Modigliani nella pinacoteca di Forlì, con a destra san Valeriano
 

Martire

 
Venerato daChiesa cattolica
Santuario principaleDuomo di Forlì
Ricorrenza22 novembre
AttributiArmatura, cavallo e vessillo, palma
Patrono diForlì (in passato)

San Valeriano da Forlì (... – Forlì, ...) tradizionalmente è ricordato come un soldato (o forse eremita) di epoca romana, morto martire nella sua città, probabilmente in località San Valeriano, detta oggi San Varano, insieme a 80 suoi compagni, martiri forlivesi. È stato a lungo considerato il patrono della città di Forlì.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Si racconta che, pur essendo un militare, abbia rifiutato di combattere sia per non mettere in pericolo i civili sia per rifiuto della violenza. In ogni caso, avrebbe convertito i suoi commilitoni al cristianesimo. È considerato il santo della pace e della protezione dalla guerra.

Culto[modifica | modifica wikitesto]

Oltre che in varie opere d'arte, è raffigurato sull'antico sigillo comunale e su quello del vescovo di Forlì.

Viene ricordato localmente il 22 novembre, mentre non compare nel Martirologio Romano. Dal 1967, con la Riforma liturgica, è stato espunto anche dal calendario diocesano[1].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Mambelli,  pp. 65-66.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franco Zaghini, S. Valeriano e gli ottanta compagni martiri forlivesi, in Ravennatensia, XI. Atti del convegno di Comacchio (1981), Cesena, Badia di Santa Maria del Monte, 1986, pp. 117-134.
  • Marino Mambelli, San Valeriano, su Forlipedia, 11 aprile 2020. URL consultato il 22 novembre 2022.

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