Rationalis

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Il rationalis era un funzionario fiscale di alto livello nell'Impero romano.[1] Fino a quando non fu sostituito dal comes sacrarum largitionum dall'imperatore Costantino I all'inizio del IV secolo, il rationalis summarum – paragonabile a un moderno ministro delle Finanze – era uno dei due funzionari statali che avevano autorità sull'erario imperiale, mentre l'altro era il rationalis rei privatae (gestore delle tenute imperiali e delle proprietà cittadine).[1][2] Esempi di compiti svolti da un rationalis sono «la riscossione di tutte le normali imposte e tasse, il controllo della moneta e l'amministrazione di miniere e zecche».[1]

Ogni provincia aveva anche diverse classi di rationales,[3] e le riforme amministrative dell'imperatore Diocleziano avevano rispecchiato la struttura duale a livello di diocesi, istituendo le cariche locali di rationalis summarum e magister rei privatae al di sopra dei procuratores.[2] I primi continuarono a esistere anche dopo le riforme, un esempio sono i comes et rationalis summarum Aegypti.[3] Nel VI secolo, la carica fu sempre più trasformata nel suo equivalente greco, logothete, che in seguito fu dato agli alti segretari fiscali del medio Impero bizantino (VII-XII secolo).[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Bunson 2002, p. 466.
  2. ^ a b CAH, pp. 319, 380.
  3. ^ a b Seeck 1876, pp. 36, 148–149.
  4. ^ Guilland 1971, pp. 5–6.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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