Raddoppiamento fonosintattico

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Il raddoppiamento fonosintattico oppure rinforzamento fonosintattico è un processo fonetico che consiste nel raddoppiamento di una consonante all'inizio della parola:[1]

La parola casa viene interessata dal raddoppiamento nell'esempio proposto. Si tratta anche, come suggerisce il nome, di un fenomeno di sintassi.[2] Di solito il rinforzamento è dovuto alla presenza, prima della consonante raddoppiata, di un monosillabo oppure di una una sillaba accentata (nel nostro caso, la c rinforzata è preceduta dalla preposizione a).

Esempi tipici

Dopo i monosillabi tra, so, che e fa potremmo avere ad esempio:

I seguenti esempi illustrano invece il raddoppiamento fonosintattico dopo parole accentate:

Casi particolari

Non tutti i monosillabi richiedono il raddoppiamento fonosintattico (esempio, l'articolo determinativo lo rifiuta).[3]

I testi di grammatica elencano inoltre alcune parole che richiedono il raddoppiamento anche se non si tratta né di monosillabi né di parole accentate: qualche volta; come te[4].

Talvolta il raddoppiamento è visibile anche a livello ortografico. Questo si verifica ad esempio in alcune parole composte (contraccolpo, soprattutto) in cui la consonante viene scritta due volte. Si tratta comunque di un'eccezione alla regola, anche se interessante per spiegare il raddoppiamento di l nelle preposizioni articolate.

Origine e diffusione geografica

Pare che l'origine del raddoppiamento sintattico origine sia da attribuire all'assimilazione di consonanti finali latine[5]:

  • (lat.) Ad Brundisium > (it.) A Brindisi

Il raddoppiamento non è una caratteristica uniforme dell'italiano, dato che viene praticato soprattutto a sud della linea La Spezia-Rimini. A nord di questa linea si può osservare meno spesso, dato che i dialetti settentrionali tendono a rifiutare le doppie consonanti. Viceversa, esistano innumerevoli casi di raddoppiamento fonosintattico (anche scorretto) nell'Italia centromeridionale.

Il suo uso fa parte della lingua standard ed è sicuramente uno dei punti di maggior interesse per i programmi dei corsi di dizione rivolti a giornalisti, attori ecc.

Note

  1. ^ In neretto viene evidenziato il raddoppiamento.
  2. ^ De Mauro.
  3. ^ Quando l'accento è graficamente esplicitato, ci sarà sempre un raddoppiamento. Tra i monosillabi privi di accento grafico che richiedono questo rafforzamento si ricordano le preposizioni a, fra, tra e la grande maggioranza delle forme verbali che hanno solo una vocale (tipo fa, sto, do, fu, sa, ho, va ecc.); a queste si aggiungono le parole che, chi, qui e le note musicali. Vedi L. Serianni, Grammatica italiana; italiano comune e lingua letteraria, Torino, UTET, 1989.
  4. ^ Simili considerazioni valgono per l'avverbio sopra, soprattutto nelle parole composte.
  5. ^ Vedi Loporcaro.

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