Pravità

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Pravità è un termine largamente usato nel medioevo in relazione ai processi tenuti dall'inquisizione. Solitamente era abbinato alla parola eretico, "eretica pravità" per significare nel diritto la volontà maligna di travisare i dogmi imposti dalla religione.

Ai nostri giorni il termine si è evoluto rimanendo comunque un significato negativo simile a stortura maligna, o perversione e depravazione la cui radice è comune.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Curiosità[modifica | modifica wikitesto]

Viene citata anche nel testo originale dell'abiura di Galileo Galilei letta il 22 giugno del 1633[1].

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  1. ^ Galileo Galilei: Testo originale dell'abiura, su minerva.unito.it. URL consultato il 2 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2012).