Pietà di Villeneuve-lès-Avignon

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Pietà di Villeneuve-lès-Avignon
Pietà di Avignone
Autoreattribuzione a Enguerrand Quarton
Data1444-1466 circa
Tecnicatempera e oro su tavola
Dimensioni162×218 cm
UbicazioneMuseo del Louvre, Parigi

La Pietà di Villeneuve-lès-Avignon o Pietà d'Avignone è un dipinto attribuito al pittore francese Enguerrand Quarton realizzato circa nel 1444-1466 e conservato al Museo del Louvre a Parigi in Francia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La localizzazione del pannello è sconosciuta, è stata scoperta nel 1834 da Prosper Mérimée che ha poi ricoperto la carica di Ispettore Generale dei Monumenti Storici nella Collegiale Notre-Dame de Villeneuve-lès-Avignon. Presentato nel 1904 alla mostra dei primitivi francesi, fu acquisito nel 1905 dalla società degli amici del Louvre che lo introdusse nel museo del Louvre[1][2] (inventario RF 1569). Una copia del pannello fu successivamente collocata nella Collegiata.

Attribuzione[modifica | modifica wikitesto]

Prosper Mérimée vide lì la mano di Giovanni Bellini e di altri maestri italiani. Dopo la sua mostra nel 1904, i litigi di attribuzione ricominciarono e alcuni, come Hulin de Loo o Bouchot, videro una scuola spagnola. Charles Sterling, nel 1938, creò il termine "Maestro della Pietà d'Avignone", ma con rammarico, disse allora, perché era, secondo lui, un semplice "nome di necessità". Lo stesso anno, un certo Marignane[3] attribuisce la paternità del panello al pittore Enguerrand Charonton, meglio conosciuto dall'ortografia Enguerrand Quarton basandosi sui risultati della pseudo-scienza radiestesica. Nel 1959 Sterling dimostra l'attribuzione a Enguerrand Quarton, questa volta in base alla tipologia della disposizione delle mani, dei volti, delle pieghe o della struttura delle rocce, in confronto con i due tavoli certamente per mano di Quarton, la Madonna della Misericordia della famiglia Cadard e l'Incoronazione della Vergine[4]. La maggior parte degli storici dell'arte ora accetta di vedere Enguerrand Quarton, solo Albert Châtelet[5] e Jacques Thuillier[6] rifiutano ancora la paternità della Pietà, secondo Dominique Thiébaut[7].

I posteri[modifica | modifica wikitesto]

Il dipinto fa parte di "105 opere decisive della pittura occidentale" che costituisce il Museo immaginario di Michel Butor[8].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Dossier de presse, Exposition « Primitifs Français, Découvertes et redécouvertes », 2004, Commissaire de l’exposition Dominique Thiébaut, conservateur en chef au musée du Louvre p. 15, voir la page « Primitifs français : Découvertes et redécouvertes. « Dès l’ouverture de celle-ci (ndlr : exposition sur les primitifs français de 1904), deux des membres du Comité des Primitifs français, Georges Berger et Henri Bouchot - qui président aux destinées de la toute jeune Société des Amis du Louvre - entreprennent des négociations avec le maire de la commune (ndlr : de Villeneuve-lès-Avignon) : le tableau est finalement acquis en juillet 1905. ».
  2. ^ (FR) Primitifs français : Découvertes et redécouvertes (PDF), su archive.wikiwix.com. URL consultato il 19 febbraio 2020.
  3. ^ M. Marignane, Le maître de la Pietà de Villeneuve, de l'Annonciation d'Aix révélé, Enguerrand Charonton, éditions J.Povolozky, 1938.
  4. ^ Attribuzione in una pubblicazione del Bollettino della antica Società Nazionale di Francia nel 1959.
  5. ^ Automne et renouveau, 1380-1500, 1988, p. 372.
  6. ^ Histoire de l'art, 2002, p. 267.
  7. ^ Primitifs français, op. cit..
  8. ^ Michel Butor , Museo immaginario di Michel Butor': 105 opere decisive della pittura occidentale, Parigi , Flammarion ,2019, (ISBN 9782081450752) , pag. 72-75.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Henri Bouchot, Les Primitifs français, Paris, 1904.* Charles Sterling, « Enguerrand Quarton », Bulletin de la Société nationale des Antiquaires de France, 1er juillet 1959, p. 213-223.
  • Charles Sterling, Enguerrand Quarton. Le peintre de la Pietà d'Avignon, Paris, Réunion des musées nationaux, 1983, 221 p. (ISBN 978-2-7118-0229-6).
  • Michel Laclotte et Dominique Thiébaut, L'École d'Avignon, Flammarion, 1983.
  • Dominique Thiébaut (dir.), Primitifs français. Découvertes et redécouvertes : Exposition au musée du Louvre du 27 février au 17 mai 2004, Paris, RMN, 2004, 192 p. (ISBN 2-7118-4771-3), p. 114-115.* Yves Bottineau-Fuchs, Peindre en France au xve siècle, Arles, Actes Sud, 2006, 330 p. (ISBN 2-7427-6234-5), p. 159-163.

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