Perpetual beta

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Con il termine perpetual beta si indicano quei progetti software che vengono aggiornati in maniera pressoché continua, tanto rapidamente che non esiste più la distinzione tra versione di test e quella di versione di produzione.

Eventuali errori vengono corretti rapidamente, così come vengono aggiunte a ciclo continuo nuove funzionalità, questo fa sì che i bug vengano comunque risolti, ma ad ogni revisione ci siano delle novità.

Il concetto di perpetual beta si è sviluppato parallelamente all'esplosione dei progetti open source, ma sta vivendo la sua piena espansione nell'ambito del web 2.0.

Nascita del termine[modifica | modifica wikitesto]

Tim O'Reilly, considerato il teorico del Web 2.0, ha descritto il concetto in una intervista il 2005-09-30[1]:

(EN)

«Users must be treated as co-developers, in a reflection of open source development practices (even if the software in question is unlikely to be released under an open source license.) The open source dictum, «release early and release often» in fact has morphed into an even more radical position, "the perpetual beta," in which the product is developed in the open, with new features slipstreamed in on a monthly, weekly, or even daily basis. It's no accident that services such as Gmail, Google Maps, Flickr, del.icio.us, and the like may be expected to bear a "Beta" logo for years at a time.»

(IT)

«Gli utenti devono essere trattati come co-sviluppatori, seguendo le stesse procedure di sviluppo dei prodotti open-source (anche se è improbabile che il software in questione venga distribuito con una licenza open-source). Il motto dell'open-source «Produci presto e pubblica spesso» si è evoluto in una posizione ancora più radicale, "la beta perpetua", dove il prodotto è sviluppato all'aperto[non chiaro] con nuove caratteristiche inserite a cadenza mensile, settimanale o addirittura giornaliera. Non è un caso che servizi come Gmail, Google Maps, Flickr, del.icio.us e altri simili potrebbero continuare a portare la dicitura "Beta" per molti anni ogni volta.»

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

  • Una delle preoccupazioni più importanti è che questa continua corsa alla pubblicazione anticipata di un software porti a un lavoro di qualità complessivamente inferiore rispetto a un prodotto sviluppato secondo la prassi normale fatta di fasi di test relativamente lunghe e di versioni stabili a distanza l'una dall'altra.
  • La modifica continua di un software a volte porta un contemporaneo cambio di standard nell'interfaccia, nei metodi di funzionamento e di eventuali formati di input e output.
  • Gli utenti meno esperti possono rimanere disorientati da un aggiornamento continuo e il termine versione beta li può (non senza ragione) portare a credere che un certo software sia in una fase intermedia di sviluppo e che non sia ancora pronto per il pubblico più ampio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Tim O'Reilly, What Is Web 2.0. 4. End of the Software Release Cycle, su oreillynet.com.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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