Opere di misericordia

Le opere di misericordia sono pratiche richieste da Gesù nel Vangelo (Matteo 25[1]) per esprimere e per trovare misericordia (ossia perdono per i nostri peccati) ed entrare quindi nel suo Regno.
La tradizione cattolica ne elenca due gruppi di sette, in conformità al Catechismo di san Pio X e a quello tridentino[2]:
Le sette opere di misericordia corporale[modifica | modifica wikitesto]

- Dar da mangiare agli affamati.
- Dar da bere agli assetati.
- Vestire gli ignudi.
- Alloggiare i pellegrini.
- Visitare gli infermi.
- Visitare i carcerati.
- Seppellire i morti.
Le sette opere di misericordia spirituale[modifica | modifica wikitesto]

- Consigliare i dubbiosi.
- Insegnare agli ignoranti.
- Ammonire i peccatori.
- Consolare gli afflitti.
- Perdonare le offese.
- Sopportare pazientemente le persone moleste.
- Pregare Dio per i vivi e per i morti.
Le opere di misericordia nell'arte[modifica | modifica wikitesto]
A partire dal XII secolo ci sono rappresentazioni delle opere di misericordia, in particolare nelle chiese del Medioevo .[3]

Per l'arte gotica, si ricordano le Opere di Misericordia di Olivuccio di Ciccarello (1410-1420), alla Pinacoteca Vaticana, provenienti da Ancona, chiesa della Misericordia[4][5].
Per l'arte rinascimentale si ricorda il polittico del Maestro di Alkmaar (ca. 1504) fu realizzato per la chiesa di San Lorenzo a Alkmaar nei Paesi Bassi. I pannelli di legno mostrano le opere in questo ordine: dar mangiare agli affamati, dar da bere agli assetati, vestire gli ignudi, seppellire i morti, alloggiare i pellegrini, visitare i malati, e visitare i carcerati.
Per l'arte barocca, è doveroso ricordare uno dei più importanti esempi dell'iconografía dedicata a questo tema: la pala d’altare delle Sette opere di Misericordia di Caravaggio (1606/07) nel Pio Monte della Misericordia di Napoli. Le opere della carità sono condensate in un'unica scena. Sulla parte superiore del dipinto, a supervisionare l'intera scena che si svolge nella parte bassa, vi è la Madonna col Bambino accompagnata da due angeli. Riguardo ai forti contrasti del chiaroscuro, si potrebbe interpretare la luce luminosa come metafora della misericordia che “aiuta il pubblico a cercarla nella propria vita”[6].
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ Mt 25, su laparola.net.
- ^ Il Catechismo della Dottrina Cristiana (PDF), su corsiadeiservi.it, p. 3. URL consultato il 26 novembre 2019 (archiviato il 26 novembre 2019).
- ^ Bühren, Die Werke der Barmherzigkeit in der Kunst des 12.–18. Jahrhunderts, 1998, pp. 25-68.
- ^ A. De Marchi e M. Mazzalupi, Pittori ad Ancona nel Quattrocento, Motta editore, Milano 2008, ISBN 978-88-7179-607-9
- ^ Pietro Zampetti, Pittura nelle Marche, Nardini editore, Firenze 1988
- ^ Bühren, Caravaggio’s ‘Seven Works of Mercy’ in Naples 2017, pp. 79-80.
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Ralf van Bühren, Caravaggio’s ‘Seven Works of Mercy’ in Naples. The relevance of art history to cultural journalism, in Church, Communication and Culture 2 (2017), pp. 63–87
- Ralf van Bühren, Die Werke der Barmherzigkeit in der Kunst des 12.–18. Jahrhunderts. Zum Wandel eines Bildmotivs vor dem Hintergrund neuzeitlicher Rhetorikrezeption, Hildesheim / Zürich / New York: Georg Olms, 1998 - ISBN 3-487-10319-2.
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulle Opere di misericordia
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (EN) Opere di misericordia, in Catholic Encyclopedia, Robert Appleton Company.