Moulin de la Galette (Picasso)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Moulin de la Galette
AutorePablo Picasso
Data1900
Tecnicaolio su tela
Dimensioni88,2×115 cm
UbicazioneMuseo Guggenheim, New York

Il Moulin de la Galette è un dipinto a olio su tela (88,2x115 cm) realizzato nel 1900 da Pablo Picasso, e conservato nel Guggenheim Museum di New York.

Storia e descrizione[modifica | modifica wikitesto]

Nel settembre del 1900 il diciottenne Pablo Picasso giunse a Parigi con l'amico Carlos Casagemas in occasione dell'Esposizione Universale. Picasso conosceva già sicuramente i lavori degli impressionisti e postimpressionisti attraverso le stampe e le riviste che circolavano a Barcellona, in particolare nei ritrovi degli artisti come Els Quatre Gats. Vedere i café-chantants che avevano ispirato dal vero quegli artisti dovette suscitare nel giovane Picasso un entusiasmo che si tradusse nel voler immortalarli in una propria visione personale.

In particolare Picasso colse e amplificò, ispirato da Degas, Manet e Toulouse-Lautrec, il senso di grottesco emanato da tali luoghi, realizzando un'opera dai forti contrasti cromatici, in cui i volti appaiono più aspramente caratterizzati, a un passo dalla caricatura esplicita.

Il soggetto dell'opera è una scena notturna nel celebre locale parigino Moulin de la Galette, affollato di gente che balla, nella fascia mediana, o che si riposa ai tavoli, nell'angolo inferiore sinistro. Seguendo i dettami impressionisti, Picasso dipinge le persone non con una precisione minuziosa, ma come se fossero grandi macchie di colore in movimento, sotto una girandola di luci artificiali che paiono fluttuanti. La tendenza alla deformazione delle immagini è evidente nel colore arbitrario, acceso e contrastante quanto mai prima nelle opere del giovane artista catalano. La pennellata è sfibrata e sinuosa, con sapienti tocchi chiari dove la luce batte, e con una già navigata padronanza del senso del movimento, per cui le figure più veloci appaiono più sfocate, proprio come in un'istantanea fotografica.

Spiccano quattro gruppi di personaggi: i ballerini al centro, in una girandola vorticosa; la coppia con figura androgina di profilo a destra, pallida e allungata come una maschera; poi i tre uomini con cappello a cilindro su una pedana a sinistra, che sembrano perlustrare la folla in cerca di una compagna; infine il terzetto di donne al tavolino bianco, due delle quali si baciano e sembrano appena uscite da un dipinto di Toulouse-Lautrec, mentre la terza poggia il gomito sul braccio e col volto definito con cura. Quest'ultima figura ammicca e sorride sfuggendo con civetteria allo sguardo diretto con lo spettatore: è Germaine Gargallo, modella conosciuta nello studio parigino del pittore barcellonese Isidre Nonell, per l'amore non corrisposto della quale si suiciderà Carlos Casagemas poco dopo il rientro di Picasso in Spagna.

Domanda di restituzione[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2007 gli eredi del banchiere berlinese Paul von Mendelssohn-Bartholdy hanno chiesto al Guggenheim la restituzione di "Le Moulin de la Galette".[1] [2] [3]Allo stesso tempo, la famiglia ha avanzato una richiesta di risarcimento nei confronti del Museo d'Arte Moderna di New York (MoMa) per il Ragazzo che conduce un cavallo di Picasso.[4] In risposta, entrambi i musei hanno intentato una causa contro gli eredi, nel dicembre 2007, presso la Corte del Distretto Sud di New York, chiedendo al tribunale di confermare la proprietà delle opere da parte dei musei, nel caso Guggenheim Foundation v. Schoeps.[5]

Il caso è stato ampiamente commentato dalla stampa americana e internazionale[6] [7] Il caso è generalmente noto come Schoeps v. Museum of Modern Art and the R. Guggenheim Foundation.[8] Julius H. Schoeps era il portavoce degli eredi Mendelssohn.

Il tribunale respinse l'istanza del museo e decise che il caso poteva procedere al processo.[9] Tuttavia, prima che il processo potesse iniziare, il Guggenheim concordò un accordo, i cui dettagli rimasero segreti.[10][11] La riservatezza dell'accordo fu criticata dal giudice Rakoff.[1]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Lawsuits: Mendelssohn-Bartholdy Claims 2008-2009, su www.lootedart.com. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  2. ^ (FR) Deux toiles de Picasso réclamées à des musées américains, su RTL Info, 16 agosto 2008. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  3. ^ (EN) Alan Feuer the New York Times, Banker's heir sues MoMA, Guggenheim for Picassos, su Arizona Daily Star, 21 dicembre 2007. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  4. ^ (FR) Deux Picasso réclamés à New York, su Connaissance des Arts, 21 agosto 2008. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  5. ^ Nazi Looted Art in the Second Circuit: Recent Developments, su www.lootedart.com. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  6. ^ (EN) Michael Sontheimer, Trans-Atlantic Art Spat: European Heirs Demand New York Museums Return Picassos, in Der Spiegel, 20 agosto 2008. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  7. ^ Exploiting the restitution environment, su lootedart.com. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  8. ^ International Foundation for Art Research (IFAR)-Case Summary-Schoeps v. Museum of Modern Art, su www.ifar.org. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  9. ^ (EN) Schoeps v. The Museum of Modern Art et al, No. 1:2007cv11074 - Document 119 (S.D.N.Y. 2009), su Justia Law. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  10. ^ (EN) Guggenheim Settles Litigation and Shares Key Findings, su The Guggenheim Museums and Foundation. URL consultato il 9 dicembre 2023.
  11. ^ NY museums settle in claim of Nazi-looted Picassos | Reuters, su web.archive.org, 1º dicembre 2017. URL consultato il 9 dicembre 2023 (archiviato dall'url originale il 1º dicembre 2017).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Massimiliano De Serio e Francesca Toso, Picasso 1881-1914, collana I Classici dell'Arte, Rizzoli, Milano 2004.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • L'opera nel sito ufficiale del Guggenheim Museum
  Portale Pittura: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Pittura