Metasettore

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Per metasettore (definito anche metamercato) si fa riferimento all'emergere di aggregati derivanti dalla sovrapposizione tra settori diversi. Di conseguenza le imprese devono in misura crescente essere in grado di gestire e presidiare conoscenze diverse per poter rimanere sulla frontiera dell'eccellenza e competere da una posizione di forza. Alcuni riferimenti a questo concetto possono essere trovate nella letteratura aziendale[1][2], cui si rimanda per una definizione più articolata:

«Per metasettore si intende un comparto che presenta stretti e intensi legami con altri settori, nei quali le tradizionali separazioni merceologiche tendono progressivamente ad attenuarsi, portando ad un crescente intreccio tra gli stessi. Tutto ciò fa sì che le imprese debbano essere in grado di gestire conoscenze diverse. Alcuni esempi di questo fenomeno di compenetrazione tra settori e di progressiva attenuazione delle tradizionali separazioni merceologiche possono essere identificati nella crescente importanza dell’elettronica all’interno del settore automobilistico, delle biotecnologie e della genetica nel comparto chimico e farmaceutico o dell’informatica nel settore del cinema.»

Il biotech come metasettore[modifica | modifica wikitesto]

Il biotech può essere considerato uno degli esempi più importanti di metasettore dal momento che nasce dalla convergenza di comparti come il farmaceutico, il chimico, l'information & communication technology (si pensi alla rilevanza della bioinformatica per la chimica combinatoriale), quello alimentare, ecc.

Il biotech quindi non costituisce un settore a sé stante, ma rappresenta un aggregato emergente da una pluralità di altri comparti cui in parte continua a sovrapporsi. Questa caratteristica comporta la presenza simultanea di più player, provenienti da diversi ambiti competitivi. Il fatto che nel recente Rapporto CrESIT – Blossom Associati sulle Biotecnologie 2007 sia stata inserita la categoria «pharma-biotech» (ossia aziende farmaceutiche che diversificano nel biotech e società biotecnologiche di estrazione farmaceutica) rispecchia la necessità di confrontarsi con una crescente compenetrazione ed intersezione tra settori, con «aree grigie» che presentano una importanza tale da non poter essere trascurata.

Contemporaneamente, la trasversalità delle biotecnologie porta le stesse ad essere applicate in contesti merceologici diversi: in tal senso, si individuano aziende biotech «red» (operanti nel campo della cura e salute, a loro volta suddivise in diagnostic e therapeutics), «green» (ambito agricolo zootecnico e veterinario), «white» (applicazioni industriali e recupero ambientale) e «bioinformatics»

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ E. Cotta Ramusino e A. Onetti. Strategia d'impresa, Il Sole 24 Ore Libri, 2ª edizione, Milano, 2007.
  2. ^ E. Valdani, F. Ancarani e S. Castaldo. Convergenza. Nuove traiettorie per la competizione, Egea, Milano, 2001.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Blossom Associati – CrESIT – Assobiotec. Biotechnology in Italy 2007. Financial and strategic analysis, Milano, Blossom Associati – Assobiotec, 2007.
  • Enrico Cotta Ramusino e Alberto Onetti. Strategia d'impresa, Il Sole 24 Ore Libri, 2ª edizione, Milano, 2007.
  • Alberto Onetti e Antonella Zucchella. Innovazione e internazionalizzazione: le imprese biotecnologiche, Carocci Editore, in corso di pubblicazione.
  • Luciano Fratocchi e Alberto Onetti. Le Scelte di Localizzazione delle Attività a Valore Aggiunto nei Settori High-Tech. Il caso del Pharma Biotech in Italia, AIDEA.
  • Keith Pavitt. Sectoral Patterns of Technical Change: Towards a Taxonomy and a Theory, in «Research Policy», 1984, 13:4, pp. 343–375.
  • Enrico Valdani, Fabio Ancarani e Sandro Castaldo. Convergenza. Nuove traiettorie per la competizione, Egea, Milano, 2001.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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