Manifattura di Perosa

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Quadrilatero della Manifattura di Perosa
Il Barone Cavaliere Luigi Bolmida (1810-1871), parco comunale Enrico Gay

Manifattura di Perosa fu una fabbrica di filatura tessile fondata nel 1835 da Luigi Bolmida e Vincenzo Bolmida, due fratelli piemontesi. La sua fondazione iniziò già dal 1833.

La fabbrica si trova a nord di Torino, nel paese di Perosa Argentina, nella Valle Chisone e Germanasca (ex delfinato francese), oggi territorio italiano, confinante con la Francia. La regione italiana di appartenenza è il Piemonte, che comprende anche il paese di Sestrière.

Nel 1861 fu dichiarata l'Unità d'Italia. Qualche anno dopo, nel 1865, la vecchia filanda tessile diventò di proprietà di Amato Gaydou.

Nel 1883, dopo circa vent'anni, questa realtà tessile passò di proprietà di Fritz Jenny e Caspar Jenny, due fratelli. Ma fu grazie ad Antonio Ganzoni in particolare, che la fabbrica di Perosa poté trasformarsi, da filanda di seta in fabbrica di filatura del cotone.

Nel 1906 la fabbrica passò di proprietà di Carlo Abegg e Augusto Abegg, due fratelli svizzeri, originari di Zurigo del cantone tedesco e fu compresa nel gruppo tessile Cotonificio Valle di Susa. Carlo Abegg si era dedicato alla lavorazione della seta, realizzata grazie alla coltivazione della pianta di gelso, Augusto Abegg, invece, prediligeva la lavorazione del fiore di cotone, importato dall'estero. Nel 1931 quest'ultima cessione di fabbrica fu del nipote dei due fratelli, Werner Abegg. In questo periodo trascorsero Due Guerre Mondiali: la Prima Guerra, conosciuta come Grande Guerra (1915-1918) e la Seconda Guerra Mondiale (1940-1945).

Nel 1947 il giovane italiano Giulio Riva, acquistò la proprietà della fabbrica. Il nuovo proprietario, nato a Legnano, a nord di Milano, nella regione della Lombardia, ragioniere, sposato, nel 1960 cedette al figlio Felice Riva le difficili sorti aziendali della filanda di Perosa a nord di Torino, in Piemonte. Felice Riva, italiano, figlio di Giulio Riva, nato nel 1935 anche lui a Legnano, a nord di Milano, nella regione della Lombardia, invece, era conosciuto da molti come "il delfino della finanza", per i suoi coraggiosi, ma azzardati investimenti nell'alta finanza e nel gioco della borsa finanziaria che presto videro un rapido e accelerato declino del suo nuovo impero economico industriale, appena risorto. Dopo la crisi del 1965 che interessò la fabbrica tessile e alcuni suoi frequenti soggiorni all'estero, Felice Riva, trascorse gli ultimi anni della sua vita, in Italia, in Versilia in particolare, nella regione della Toscana. Nel 2017 Felice Riva morì a Lido di Camaiore vicino a Lucca in Toscana dove lui viveva.

Nel 1976, a metà degli anni '70 del Novecento, con il nuovo governo italiano d'ispirazione socialista e la crisi del precedente, d'ispirazione democristiana, la fabbrica tessile di Perosa Argentina diventò di proprietà di Achille Roncoroni, un industriale milanese, coraggioso e brillante.

Achille Roncoroni, italiano, giurista, nato a Milano nel 1923 nella regione Lombardia, già proprietario, dal 1954, della filatura di cotone Manifattura di Legnano, fondata nel 1901 dai fratelli Enea Banfi e Febo Banfi, di origine pugliese, da Giuseppe Frua, milanese e da Mariano Delle Piane, in seguito convertita in un gruppo tessile più ampio, grazie all'acquisizione di quella di Perosa, a nord di Torino nella regione del Piemonte, riuscì di fatto, a risollevare lui stesso la crisi industriale del tessile e a restituire così quell'eccellenza del cotone nel mondo, richiesta per il settore moda e made in Italy.

Negli anni '70 del Novecento, infatti, le rivendicazioni sociali quali, il lavoro operaio e la lotta di classe, l'emancipazione femminile, la società dell'immagine, della moda e dello spettacolo, della cultura e dell'arte in generale, videro proprio nella Manifattura di Perosa, fondata nel 1835, un suo "egregio rappresentante", di quel gruppo tessile lombardo chiamato Manifattura di Legnano, "fiore all'occhiello" della filatura, che consentì poi al settore tessile cotoniero di raggiungere, agli inizi degli anni Duemila del Nuovo Millennio, il primato nel made in Italy, grazie ai suoi pregevoli filati di cotone di eccellente qualità.

Ma allo stabilimento produttivo di Manifattura di Perosa, fu annesso in origine anche un edificio religioso, un convitto di aspirandato, in preparazione alla clausura monastica femminile. Fu utilizzato, originariamente ad uso filanda e poi, dal 1951 al 1973, solo come convitto per religiose, appartenenti all'ordine religioso cattolico delle suore salesiane di Giovanni Bosco. L'alloggio fu soprattutto una villa padronale di pregio e un convitto per le maestranze tessili, chiamate "filoires" in francese, in italiano "filatrici". Dai primi anni '70 agli anni '80 del Novecento, l'edificio tessile fu utilizzato solo come istituto scolastico per studenti della Valle Montana di Perosa Argentina che frequentavano le scuole medie inferiori, poi questo, fu definitivamente abbandonato, ma poté vantare anche un pregevole giardino, utilizzato per gli orti sociali, poi ceduto a privati.

L'unico verde oggi visitabile che in origine apparteneva alla fabbrica tessile Manifattura di Perosa è un piccolo giardino verde con fontana d'acqua e lago artificiale che vanta una pregevole opera scultorea rappresentante uno dei due fondatori, oggi del comune di Perosa Argentina, in Piemonte.

Achille Roncoroni, l'ultimo proprietario del gruppo Manifattura di Legnano (dal 1901), quindi anche di Manifattura di Perosa (dal 1935) morì nel 2005, in Italia, a Tremezzo, sul lago di Como nella regione Lombardia.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Riccardo Lussana. Storia della manifattura di Perosa, Alzani Editore, Pinerolo, 1998.
  • Dino Ceredi. Gli stabilimenti industriali di Perosa Argentina, Collana della Parrocchia di S. Genesio a cura di Rino Girotti, Perosa Argentina, 1982.
  • Francesco Augelli, La Manifattura di Legnano. Storia e progetti di riuso, Ricerca, Edizioni Bruno Mondadori, 2016.

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