Loup Noir

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Loup Noir è una serie di fumetti pubblicata a storie intere sul periodico Pif Gadget dal n. 2/1969 al n.595/1980. Undici storie pubblicate in bianco e nero furono riprodotte a colori dal n.4/2004 al n.47/2008 del nuovo Pif Gadget. Le sceneggiature erano di Jean Ollivier e i disegni di Kline.

Loup Noir
fumetto
Lingua orig.francese
AutoreJean Ollivier
DisegniKline (illustratore)
EditoreÉditions Vaillant
1ª edizione1969 - 1980 Pif Gadget – 2004 - 2008 Pif Gadget
Periodicitàsettimanale e riedizioni

Black Wolf è un pellirossa solitario dallo spirito libero. Nato da madre Apache e padre Sioux, non appartiene a nessuna tribù in particolare. Percorrendo le grandi pianure del West americano sul suo cavallo Shinook, accompagnato dal lupo Topee[1], da un giovane Sioux di nome Petit-Nuage e talvolta dal trapper Shorty che incarnava il simbolo dei valori della tolleranza e della giustizia.

Attraverso le sue avventure, non prive di una certa nostalgia, venne trasmesso un messaggio umanista ed ecologista, teso alla difesa di una natura selvaggia e autentica[2].

Insieme alle avventure del cowboy Teddy Ted, questa serie è stata una delle due storie western della rivista Pif Gadget dal 1970 al 1975, presentando il "punto di vista" dei nativi americani.

Più di 160 storie di Loup Noir sono state pubblicate in Francia dal 1969 al 1980 delle Editions de Vaillant (tiratura: 350.000 copie) e sulla rivista tedesca nota per i gadget Yps[3]. Dal 2008 l'editore Taupinambour sta tentando di pubblicare un'edizione completa.[4] [5] A maggio 2013 sono stati pubblicati otto volumi.

Messaggio[modifica | modifica wikitesto]

Lupo Nero (Loup Noir) è considerato uno dei fumetti più famosi dell'autore francese Jean Ollivier.[6] L'accento è posto sull'orientamento ecologico e umanistico della serie western[7].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Loup noir dans Vaillant/Pif, su www.bdoubliees.com. URL consultato il 22 dicembre 2022.
  2. ^ Christophe Quillien, Pif gadget : 50 ans d'humour, d'aventures et de BD, 2018, pp. 84 - 89, ISBN 978-2-258-15260-1, OCLC 1089413076. URL consultato il 22 dicembre 2022.
  3. ^ https://www.ilsussidiario.net/redazione, YPS/ Google celebra la rivista tedesca con un doodle speciale, su IlSussidiario.net, 13 ottobre 2015. URL consultato il 22 dicembre 2022.
  4. ^ L'imprimerie Grafik et les éditions du Taupinambour, su bdoubliees.com. URL consultato il 22 dicembre 2022.
  5. ^ (FR) Jean, scénariste Kline, Le rendez-vous de Shorty, Pif éd, 2005, ISBN 2-35217-003-6, OCLC 420660470. URL consultato il 22 dicembre 2022.
  6. ^ (EN) Jean Ollivier, su lambiek.net. URL consultato il 22 dicembre 2022.
  7. ^ Loup-Noir, su teddyted.free.fr. URL consultato il 22 dicembre 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Christophe Quillien, «Loup-noir», dans Pif Gadget : 50 ans d'humour, d'aventure et de BD, Hors Collection, Octobre 2018 ISBN 9782258152601, p. 84-89.
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