Leghe di nichel

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Le leghe di nichel sono leghe metalliche il cui componente principale è il nichel (Ni), a cui solitamente si aggiungono quantità variabili di rame, cromo, titanio, cobalto e alluminio. Il loro utilizzo avviene in tutte le applicazioni che richiedono alta resistenza alla corrosione, specie a caldo, buona saldabilità e proprietà meccaniche elevate ad alta temperatura. L'impiego più comune delle leghe di nichel riguarda apparati elettrici ed elettronici, l'industria alimentare e la componentistica di turbomacchine, come le palettature delle giranti[1].

Le leghe più performanti nelle situazioni suddette, in particolare per l'ambito macchinistico, prendono il nome di superleghe di nichel.

Caratteristiche e composizione[modifica | modifica wikitesto]

Generalmente le leghe di nichel comprendono un quantitativo in peso di nichel mai inferiore al 40-50% e fino al 99.5%, cui si aggiunge alluminio e rame. Il rame consente di abbattere il costo del materiale finale e ne aumenta le proprietà meccaniche, inoltre rame e nichel sono reciprocamente solubili a qualsiasi concentrazione. La presenza di alluminio con tracce di titanio (0.6%), in forma di precipitati tipica delle superleghe, consente un ulteriore incremento della resistenza meccanica.

Superleghe[modifica | modifica wikitesto]

Sono composte generalmente dal 50-60% Ni, 15-20% Cr, 15-28% Co, con piccole quantità di alluminio e titanio

. Si caratterizzano per la presenza di tre fasi

  • una matrice di austenite-γ
  • una fase precipitata di e chiamata γ-primaria
  • particelle di carburi dovuti all'aggiunta di percentuali minime di carbonio

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Smith, William Fortune., Cigada, Alberto. e Faré, Silvia., Scienza e tecnologia dei materiali, 4. ed, McGraw-Hill, 2016, ISBN 978-88-386-1536-8, OCLC 1020120822. URL consultato il 4 marzo 2020.

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