La Goulue entra al Moulin Rouge

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La Goulue entra al Moulin Rouge
AutoreHenri de Toulouse-Lautrec
Data1892
Tecnicaolio su tavola
Dimensioni79,4×59 cm
UbicazioneMuseum of Modern Art, New York

La Goulue entra al Moulin Rouge è un dipinto del pittore francese Henri de Toulouse-Lautrec, realizzato nel 1892 e conservato nel Museum of Modern Art di New York.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Louise Weber, detta La Goulue, (1866-1929), alla fine dell'Ottocento era una delle stelle più brillanti del Moulin Rouge. Famosa per i suoi can-can indiavolati e per i modi sfrontati, era legata all'artista da amicizia sincera e fu da lui presa a modello per molti altri dipinti e disegni, tra cui una celeberrima affiche pubblicitaria del 1891[1].

Affiche di Henri de Toulouse-Lautrec che pubblicizza il Moulin Rouge e la sua grande vedette La Goulue (1891).

Descrizione dell'opera[modifica | modifica wikitesto]

La Goulue viene colta, come in un'istantanea fotografica, di sorpresa mentre varca l'ingresso del Moulin Rouge, accompagnata sottobraccio da due donne vestite di scuro: sua sorella (a sinistra) e la sua amante (a destra). Sullo sfondo, davanti allo specchio dell'ingresso, passa un avventore con ancora in testa la tuba. La vedette indossa un abito bianco dai riflessi celesti, molto scollato e ornato da un ramo floreale, porta un nastrino nero e una sottile catenina d'oro al collo, anelli alla mano sinistra e orecchini en pendant, e ha i fulvi capelli raccolti nel caratteristico ciuffo a torre. Nonostante la danzatrice appaia sicura di sé, quasi arrogante, è inevitabile cogliere nella sua figura e nello sguardo triste un accenno di decadenza[2].

La composizione, oltre che dalla nascente arte fotografica e dal lavoro di Edgar Degas (artista molto ammirato da Lautrec), appare influenzata dalle stampe giapponesi Ukiyo-e nella scelta dello spazio poco profondo, del ritaglio audace e dei contorni pesanti che appiattiscono le forme.

Lautrec considerava questo lavoro il migliore dei suoi dipinti ispirati alle sale da ballo e nel 1892 lo espose quattro volte[3].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Piera Calligari, La vita e l'arte di Toulouse Lautrec, Mondadori 1973
  2. ^ Sonia Ruz Coma in [1], 2011
  3. ^ Cartellino espografico - MoMA [2]