Vampiri nel folclore mediorientale

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Il vampiro nel folclore mediorientale è considerato il principale punto di transito e scambio tra i miti d'Occidente e quelli d'Oriente, si trovano diverse tradizioni di mitologia vampirica.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Ne Le mille e una notte, ad esempio, troviamo molti racconti in cui mostri, demoni e altre terribili creature infestano i cimiteri e presidiano le strade deserte, assaltando i viandanti solitari per berne il sangue. Tutti questi mostri sono di fatto riconducibili alla categoria dei jinn, cui appartengono anche i dèmoni (shayāṭīn).

Nella Penisola araba, in Turchia, ma anche in Persia, era molto diffusa la paura della gūla, un vero e proprio ghul, piuttosto che un vampiro. È infatti un demone femmina, in grado di volare e che predilige i cimiteri come luogo d'azione: spirito puro, piuttosto che succhiare il sangue delle sue vittime, preferisce spogliarle della loro vita. È interessante notare come le popolazioni islamiche legassero il senso del sangue non solo all'essenza vitale, ma all'anima stessa e abbiano modificato il mito del vampiro che strappa l'anima, e non solo la vita, attraverso il furto del fluido sanguigno.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Matthew Bunson. The Vampire Encyclopedia. Gramercy, 2000. ISBN 0517162067.
  • J. Gordon Melton. The Vampire Book - The Encyclopedia of the undead. Visible Ink Press. ISBN 1578590760.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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