Horngroschen

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Principe elettore Ernesto, duca Alberto, duca Guglielmo III, Horngroschen del 1465, zecca di Freiberg (diametro 28 mm)

Horngroschen (letteralmente "grosso del corno") è il nome popolare usato per indicare la moneta sassone che fu battuta nel periodo tra il 1465 al 1469 dai fratelli Ernesto e Alberto di Sassonia e Guglielmo III di Turingia (1465-1482).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Principe elettore Ernesto, duca Alberto, duca Guglielmo III, Horngroschen del 1466, zecca di Lipsia (28 mm)

La valuta sassone si era indebolita notevolmente nel corso del XV secolo e pertanto si rese necessario riformarla completamente nel corso del Quattrocento.[1]

Il 4 aprile 1465 l'elettore Ernesto col duca Alberto ed il duca Guglielmo III decisero di riformare la monetazione della Sassonia, formando una nuova tipologia di groschen, i cosiddetti horngroschen, in alto titolo. Le zecche autorizzate alla coniazione di queste nuove monete furono quella di Freiberg e Colditz. Essi avevano il peso approssimativo compreso tra i 2,92 grammi ed gli 1,33 grammi. Sulla base del contenuto in percentuale del metallo prezioso nelle nuove monete, il sistema monetario sassone venne riformato come segue:[2][3]

  • 1 horngroschen = 9 pfennige = 18 heller

I disegni delle nuove monete presentavano sul diritto uno scudo a con lo stemma della Sassonia sormontato da un elmo contraddistinto da dei lambrecchini a forma di corna, da cui appunto il nome popolare di "grosso delle corna". Il retro riportava lo stemma della Turingia, anch'esso sormontato da un elmo con lambrecchini a forma di corna.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Dritto[modifica | modifica wikitesto]

  • + EADG DVCS. SAX. TVR. L. HARCh. HIS.
    • Testo completo in latino: Ernestus Albertus, dei gratia duces Saxoniae, Thuringiae landgrafii marchiones Misnenses (si noti l'uso della lettera H al posto della lettera M)
    • Traduzione: Ernesto e Alberto per grazia di Dio, duchi di Sassonia, langravi di Turingia, margravi di Meißen.

Rovescio[modifica | modifica wikitesto]

  • Trascrizione: + WDG DVX SAX. TVR. L. HARCh. HIS.
    • Testo latino completo: Wilhelmus, dei gratia dux Saxoniae, Turingiae landgrafius, marchio Misnensis.
    • Traduzione: Guglielmo III per grazia di Dio, duca di Sassonia, langravio di Turingia, margravio di Meißen.

Zecche e simboli di zecca (1465–1469)[modifica | modifica wikitesto]

Maestro di zecca dal al Segno di zecca Zecca Note
Hans Arnold 1465 1469 Croce Freiberg ibrido
Peter Schwabe 1465 1469 ‡ (doppia croce) Colditz
Conrad Funke 1466 1469 stella a sei punte Lipsia ibrido
Peter Pfole (Pfohle) 1466 1467 foglia inclinata Wittenberg
Heint Martersteck 1466 e 1469 rosa a cinque petali Gotha
sconosciuto 1466 lettera Ο Oelsnitz/Vogtl.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Walther Haupt: Sächsische Münzkunde (1974), p. 84: Gescheiterte Münzreformen
  2. ^ Helmut Kahnt: Das große Münzlexikon von A bis Z (2005), p. 198: Wert
  3. ^ Heinz Fengler, …: transpress Lexikon Numismatik (1976), p. 151: Wert

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Gerhard Krug: Die meißnisch-sächsischen Groschen 1338–1500, Deutscher Verlag der Wissenschaften, Berlin 1974
  • Walther Haupt: Sächsische Münzkunde, Deutscher Verlag der Wissenschaften, Berlin 1974
  • Helmut Kahnt: Das große Münzlexikon von A bis Z, Regenstauf 2005
  • Friedrich von Schrötter, N. Bauer, K. Regling, A. Suhle, R. Vasmer, J. Wilcke: Wörterbuch der Münzkunde, Berlin 1970 (Nachdruck der Originalausgabe von 1930)
  • Heinz Fengler, Gerd Gierow, Willy Unger: transpress Lexikon Numismatik, Berlin 1976: S. 151: Horngroschen
  • Carl Christoph Schmieder: Handwörterbuch der gesammten Münzkunde, Halle und Berlin 1811

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]