Guido Tarlati

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Guido Tarlati (? - Arezzo, 21 ottobre 1327) fu il sessantunesimo vescovo di Arezzo e signore della Città.

Proveniva dalla nobile famiglia ghibellina dei Tarlati di Pietramala ed era canonico della cattedrale quando fu eletto vescovo. Fu consacrato nel 1312 da papa Clemente V ad Avignone.

Come vescovo incentivò le istituzioni monastiche e dette la sua autorizzazione al nuovo ordine degli Olivetani.

Arezzo, San Donato. Cenotafio di Guido Tarlati, formella rappresentante l'assedio del castello di Caprese.

Nel 1321 fu nominato signore a vita di Arezzo. Cercò innanzitutto di ottenere la pacificazione interna della città fra Guelfi e Ghibellini. Sospese la politica di contrapposizione diretta con Siena e Firenze ma attuò una spregiudicata strategia per l'autonomia della città e, quindi, per l'indebolimento della posizione di Firenze. Infatti appoggiò sia Uguccione della Faggiola, signore di Pisa e Lucca, che riuscì a sconfiggere i fiorentini a Montecatini nel 1315 che Castruccio Castracani che li sconfisse ad Altopascio. Si contrappone anche alla famiglia dei Conti Guidi di Romena, di parte guelfa, conquistandone numerosi castelli. Tra di essi si può ricordare il lungo assedio della rocca di Caprese, capitolata nel 1324.


Invece condusse direttamente una politica espansionistica nel fronte opposto: nel 1323, con l'aiuto di Francesco I Ordelaffi, signore di Forlì (di simpatie ghibelline, com'era tradizione per gli Ordelaffi), conquistò, ad esempio, Città di Castello. Questa attività militare verso Sud incontrò l'opposizione di papa Giovanni XXII che lo scomunicò e nominò un altro vescovo, Boso Ubertini, nel 1325. Guido Tarlati, tuttavia, non si sottomise al volere del papa e non fece entrare il nuovo vescovo in città. La sua signoria era talmente autorevole che un imperatore, Ludovico il Bavaro, volle ricevere dalle sue mani la corona ferrea, quasi fosse un papa.

Tuttavia poco prima della morte chiese perdono al papa e si riconciliò con la Chiesa. Morì all'età di circa cinquanta anni.

Nella Cattedrale di Arezzo ne è conservato il Cenotafio Monumentale, del 1330.