Grojanowski Report

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Il Grojanowski Report è un resoconto di un testimone oculare sulle atrocità nel campo di sterminio di Chełmno, scritto nel 1942 dal fuggitivo ebreo-polacco Szlama Ber Winer (conosciuto anche erroneamente come Szlawek Bajler), con lo pseudonimo di Yakov (o Jacob) Grojanowski.[1] Szlama Ber Winer riuscì a farsi strada da Chelmno al ghetto di Varsavia e fornì informazioni dettagliate sulla sua esperienza di una settimana con il Sonderkommando in quel campo di sterminio nel gruppo Oneg Shabbat del ghetto, guidato dallo storico Emanuel Ringelblum.[2][3]

Contenuti del rapporto[modifica | modifica wikitesto]

Gli ebrei di Koło vengono deportati nel campo di sterminio di Chełmno per essere gasati all'arrivo.

Winer ha descritto l'intera procedura di sterminio del campo, come le persone sono state uccise nei gaswagen, come i loro cadaveri sono stati rimossi dal commando, come l'interno dei furgoni è stato ripulito tra un carico e l'altro e come i corpi sono stati sepolti in grandi fosse comuni.[4] Winner ha scritto:

«Non abbiamo dovuto aspettare molto prima che arrivasse il camion successivo con nuove vittime. È stato costruito appositamente. Sembrava un normale camion grande, verniciato grigio, con due porte posteriori chiuse ermeticamente. Le pareti interne erano di metallo d'acciaio. Non c'erano posti a sedere. Il pavimento era coperto da una grata di legno, come nei bagni pubblici, con sopra stuoie di paglia. Tra la cabina di guida e la parte posteriore c'erano due spioncini. Con una torcia si poteva osservare attraverso questi spioncini se le vittime fossero già morte. Sotto la grata di legno c'erano due tubi spessi circa 15 centimetri che uscivano dalla cabina. I tubi avevano piccole aperture da cui fuoriusciva il gas. Il generatore di gas era nella cabina, dove sedeva sempre lo stesso autista. Indossava un'uniforme delle SS ed aveva circa quarant'anni. C'erano due furgoni del genere. Quando i camion si avvicinavano, dovevamo stare a una distanza di 5 m dal fossato. Il capo della scorta era un SS di alto rango, un assoluto sadico e assassino. Ordinò che otto uomini aprissero le porte del camion. L'odore di gas che ci ha accolto era opprimente.»

Winer ha anche descritto il trattamento brutale dei prigionieri del Sonderkommando, lasciati vivi per sbarazzarsi dei cadaveri, e la sua fuga dal campo.[5] Il gruppo Oneg Shabbat e Winer hanno quindi copiato il rapporto sia in polacco che in tedesco; inviarono la versione polacca allo governo clandestino polacco, mentre la copia tedesca era destinata al popolo tedesco, nella speranza che suscitasse la loro compassione per gli ebrei.[6][7][8] Non è chiaro cosa sia stato fatto con i rapporti a quel punto.

Successivamente Winer fuggì a Zamość dove scrisse al ghetto di Varsavia dell'esistenza di un campo di sterminio a Bełżec.[9] Pochi giorni dopo aver scritto questa lettera, verso la fine di aprile 1942, fu arrestato, deportato e gasato a Bełżec.[10] Un altro detenuto evaso da Chelmno, Mordechaï Podchlebnik, riuscì a sopravvivere alla guerra, e nel 1961 diede la sua testimonianza al processo Eichmann a Gerusalemme.[11][12]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Szlamek Bajler, su deathcamps.org, 2014. URL consultato il 4 marzo 2014.
  2. ^ Patricia Heberer, Children During the Holocaust (Google Books)
  3. ^ Jon E. Lewis, Voices from the Holocaust page 248, Google Books.
  4. ^ Alan Heath, Chelmno Waldlager, su youtube.com.
  5. ^ Łucja Pawlicka-Nowak, Chelmno Witnesses Speak, Koło.
  6. ^ Wiesenthal Center, su motlc.learningcenter.wiesenthal.org. URL consultato l'8 maggio 2007 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2007).
  7. ^ Grojanowski Report, Yad Vashem (PDF), su www1.yadvashem.org. URL consultato il 4 marzo 2014.
  8. ^ Chelmno, Yad Vashem (PDF), su www1.yadvashem.org.il. URL consultato il 4 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2016).
  9. ^ Ringelblum archive, Warsaw
  10. ^ Gilbert, Martin. The Holocaust – The Jewish Tragedy, William Collins Sons & Co. Limited, London, 1986
  11. ^ Yad Vashem "Diaries", footnote 12 (PDF), su www1.yadvashem.org. URL consultato il 4 marzo 2014.
  12. ^ According to [1] the Grojanowski Report is available at the Jewish Historical Institute in Warsaw (copy in YVA, JM/2713), and it was also translated into Hebrew by Elisheva Shaul, "Taking of Testimony from the Forced Undertaker Jakob Grojanowski, Izbice-Kolo-Chelmno," Yalkut Moreshet 35 (April 1983), pp. 101-122.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]