Gabbia per bambini

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Figura 1 dal brevetto di Emma Read per una "gabbia per bambini portatile"

Una gabbia per bambini era una gabbia metallica contentente coperte e un materasso che veniva sospesa alle finestre degli appartamenti senza balcone. La "gabbia sanitaria", come venne inizialmente chiamata, fu inventata dalla signora Robert C Lafferty per fornire ai bambini che vivevano in città affollate sole e aria fresca. [1]

All'inizio del 1900 furono costruite molte scuole all'aria aperta nel tentativo di combattere il diffondersi della tubercolosi . La creazione delle gabbie per bambini fu dovuta appunto alla convinzione che l’aria aperta e la ventilazione fossero fondamentali nella lotta contro l’epidemia.

Nel 1908, seguendo le raccomandazioni di un medico sulla necessità di aria fresca per i bambini, Eleanor Roosevelt attaccò "una specie di scatola con filo metallico in alto e sui lati" all'esterno di una delle finestre sul retro della sua casa di New York perché Anna, la sua prima figlia nata quell'anno, potesse farci i suoi sonnellini mattutini. [2] Seguendo il consiglio dello stesso medico, Roosevelt lasciava piangere la bambina senza intervenire, fino a che il vicinato minacciò di denunciare la madre alla Società di New York per la Prevenzione della Crudeltà verso i Bambini. [3][4] Negli anni successivi Roosevelt riferì di essere rimasta scioccata dalla reazione dei vicini, dicendo che pensava di essere semplicemente una madre moderna. [3][5]

Nel 1922, Emma Read presentò una domanda di brevetto per una "gabbia per bambini portatile". [6][3] Questa gabbia doveva essere sospesa al bordo esterno di una finestra, cosi che vi si potessero riporre i bambini. [7][3]

L'uso delle gabbie per bambini divenne molto popolare a Londra negli anni '30. [8] The installation had been created for children who live in cities without gardens.[7] Questo apparecchio fu realizzato per i bambini che vivono in città senza giardini. Queste gabbie per bambini venivano regalate dalle comunità di quartiere, come il Chelsea Baby Club, a tutti i membri che non avevano un giardino. [9][6] Nel 1935, il Royal Institute of British Architects indicò i balcons pour bébés come elemento essenziale per ogni abitazione della classe media, citando l'esempio dell'iniziativa Chelsea Baby Club. [3] All'inizio della Seconda Guerra Mondiale, la Battaglia d'Inghilterra posta in atto dalla Luftwaffe pose fine all'uso delle gabbie per bambini in tutta Londra, ma queste riapparvero a partire dal 1953, anche se non altrettanto popolari. [3]

La vendita di gabbie per bambini diminuì progressivamente verso la metà del 1900, probabilmente a causa di problemi di sicurezza [8] e dell’aumento del traffico automobilistico urbano.

Sebbene i materiali fossero diversi, il design generale era comunque simile. Una gabbia a rete permetteva il passaggio dell’aria e della luce solare impedendo al bambino di cadere nella strada sottostante. Alcuni modelli incorporavano dei tetti per proteggere il bambino dalla neve, dalla pioggia o dai detriti caduti dall'alto. [10]

  1. ^ Put Your Baby in a Bird-Cage, September 14, 1913, p. 53.
  2. ^ A Woman, in The Autobiography of Eleanor Roosevelt, New York, Harper & Brothers, 1961, p. 60.
  3. ^ a b c d e f (DE) Solveig Grothe, Käfig-Kinder: Schatz, häng mal das Baby zum Lüften raus, in Spiegel Online.
  4. ^ (EN) Jane Anderson Vercelli, Eleanor Roosevelt, New York, Chelsea House Publishing, 1994, p. 36, ISBN 978-0-7910-1772-2.
  5. ^ (EN) Susannah Cahalan, Good parents used to cover their babies in salt and put them in cages, 29 December 2018.
  6. ^ a b (EN) Charles Saatchi, Fresh air is important for babies, in Known Unknowns, Booth-Clibborn Editions, 2014, pp. 113–119, ISBN 978-1-86154-360-8.
  7. ^ a b (EN) Nicholas Jackson, Old, Weird Tech: Baby Cage Edition, in The Atlantic, ottobre 2010.
  8. ^ a b (EN) Alex Arbuckle, Baby cages: Turns out not a great solution, su mashable.com, 24 September 2015.
  9. ^ (EN) Sara C Nelson, Baby Cage: The 1937 Parenting Solution For Londoners Short on Space, in Huffington Post, 24 luglio 2012.
  10. ^ A Fresh Air Cage for the Baby, July 31, 1923, p. 12.