Frattura in ambiente attivo (ESC)

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La frattura in ambiente attivo (ESC) è una delle cause più comuni di rottura fragile inaspettata di polimeri termoplastici (specialmente amorfi) attualmente conosciuti. Secondo ASTM D883, lo stress cracking è definito come "una cricca esterna o interna in una plastica causata da tensioni di trazione inferiori alla sua resistenza meccanica a breve termine". Questo tipo di cedimento comporta tipicamente fratture fragili, con scarsa o molta limitata deformazione plastica del materiale.[1] Si stima che la frattura in ambiente attivo possa rappresentare circa il 15-30% di tutti i guasti dei componenti in plastica in servizio.[2] Questo comportamento è particolarmente diffuso nei termoplastici amorfi vetrosi, ma riguarda anche i materiali semicristallini.[3] Il cedimento per ESC avviene comunque nella fase amorfa grazie alla permeazione del fluido nel polimero.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Byoung-Ho Choi, Jeffrey Weinhold e David Reuschle, Modeling of the fracture mechanism of HDPE subjected to environmental stress crack resistance test, in Polymer Engineering & Science, vol. 49, n. 11, 2009, pp. 2085–2091, DOI:10.1002/pen.21458, ISSN 1548-2634 (WC · ACNP).
  2. ^ H. F. Mark. Encyclopedia of Polymers Science and Technology – 3rd Ed. Vol 12. John Miley & Sons Inc. 2004
  3. ^ (EN) L. F. Henry, Prediction and evaluation of the susceptibilities of glassy thermoplastics to environmental stress cracking, in Polymer Engineering & Science, vol. 14, n. 3, 1974, pp. 167–176, DOI:10.1002/pen.760140304, ISSN 1548-2634 (WC · ACNP).

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