Frascati (vino)

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Denominazione: "Frascati" Data decreto Istitutivo: 03/03/1966 Gazzetta ufficiale: 16/05/1966,n. 119 Produzione uva per ettaro: quintali 140 per la tipologia " Frascati", quintali 130 per le tipologie "Frascati Superiore", "Frascati Cannellino" e "Frascati Spumante" Resa massima dell'uva in vino: 70 %

Vitigni con cui è prodotto :

Greco, Trebbiano giallo, Bellone e Bombino Bianco fino a un massimo del 30 %; in tale ambito le altre varietà di vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nella Regione Lazio, presenti nei vigneti, possono concorrere sino ad un massimo del 15%


Il Frascati è un vino DOC la cui produzione si ottiene nel comprensorio già delimitato con decreto ministeriale 2 maggio 1933, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 137 del 13 giugno 1933. Tale zona comprende per intero il territorio amministrativo dei comuni di Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio Catone, ed in parte quelli di Roma e Montecompatri.

Tipologie e caratteristiche organolettiche

Il vino a denominazione di origine controllata «Frascati» , all'atto dell'immissione al consumo, deve rispondere alle seguenti caratteristiche:

     colore: paglierino più o meno intenso;
     odore: vinoso, con profumo caratteristico delicato;
     sapore: sapido, morbido, fine, vellutato, secco, amabile o abboccato;
     titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11.00% vol;
     acidità totale minima: 4,5 g/l;
     estratto non riduttore minimo: 15.0 g/l.

Il vino «Frascati Superiore», all'atto dell'immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:

     colore: paglierino più o meno intenso;
     odore: vinoso, con profumo caratteristico delicato;
     sapore: sapido, morbido, fine, vellutato, secco;
     titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50%vol;
     acidità totale minima: 4,5 g/l;
     estratto non riduttore minimo: 15 g/l.

Il vino «Frascati Cannellino» dovrà essere ottenuto da uve raccolte tardivamente e all'atto dell'immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:

     colore: paglierino intenso con riflessi dorati;
     odore: caratteristico che ricorda la frutta matura;
     sapore: tipico, sapido, dolce;
     titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,50% vol;
     acidità totale minima: 4,5 g/l;
     estratto non riduttore minimo: 15,0 g/l.

Il vino «Frascati Spumante» all'atto dell'immissione al consumo deve rispondere alle seguenti caratteristiche:

     spuma: fine e persistente;
     colore: paglierino chiaro, limpido;
     odore: fine, caratteristico;
     sapore: armonico;
     titolo alcolometrico volumico totale minimo: 11,50% vol;
     acidità totale minima: 5,5 g/l;
     estratto non riduttore minimo: 15 g/l.


Qualora nelle fasi di elaborazione e conservazione del vino a denominazione di origine controllata «Frascati», vengano utilizzati contenitori di legno, il vino medesimo può presentare lieve sentore (o percezione) di legno.


Cenni storici

Un anonimo cronista al seguito di quello splendido mecenate e raffinato buongustaio che fu il cardinale Scipione Borghese - l'artefice delle più belle e fastose ville tuscolane[senza fonte] - così descrive le bellezze dei luoghi, che già in quel tempo, prima della metà del '600 , era giustamente rinomato : "della bontà del sito non mi è necessario dirlo, perché la virtù et la varietà et la opportunità del terreno si mostra pur anco hoggidì, quando le sue vigne producono frutti et liquori di tale squisitezza, che io non intendo in quale parte si trovino migliori". Tra i più antichi ed illustri intenditori del "Frascati" - anche perché ne fu il primo e più autorevole estensore delle norme di coltivazione e vinificazione nel suo celebre trattato De Agricultura - spicca certamente Marco Porzio Catone detto Il Censore. Originario di una famiglia di viticultori tuscolani , uomo sapiente, abile politico e oratore, capitano valoroso, governatore di province, gradiva egli stesso porsi al lavoro delle sue terre assieme ai propri dipendenti, dividendone poi il cibo semplice ed il vino genuino.

Varrone ricorda le feste tuscolane "Vinalia" per il vino nuovo del Tuscolo ed alcuni provvedimenti relativi alla sua esportazione in Roma. Con questo buon vino, al dire di Macrobio, Ortensio innaffiava i celebri platani che aveva piantato sulle liete pendici tuscolane perché crescessero più rigogliosi. In questa carrellata dei più antichi cultori e frequentatori del Tuscolo, come non ricordare il grande Marco Tullio Cicerone, che vi possedeva la prediletta tra le sue ville dove amava rifugiarsi di preferenza e da dove trasse il titolo la sua più celebrata opera filosofica, le "Tusculanae disputationes"?

Anche Lucullo, il celebre generale romano, passato alla storia piuù per la predilezione della buona tavola che per quella di armi e di studi, possedeva una splendida villa alle falde del Tuscolo dove si dilettava ad invitare amici, quali Cicerone e Catone l'Uticense - pronipote del grande Marco Porzio - ospiti non solo della sua fornitissima biblioteca ma altresì dei suoi famosissimi banchetti, dove certamente il vino tuscolano scorreva abbondante.

Nell'età di mezzo, quando l'antichissimo Municipium Tusculanum si era trasformato in Rocca feudale dei Conti, i potenti alleati degli Imperatori di Germania, tra i più grandi cultori del vero "Frascati", vi fu Cristiano di Magonza, generale di Federico Barbarossa, frequentatore abituale delle "grotte" tuscolane dove il vino veniva invecchiato e conservato più fresco.[senza fonte]

Si deve giungere a Paolo III Farnese (1533-49) - Papa italianissimo, che prima di salire al soglio di Pietro era stato vescovo suburbicario di Tuscolo ad aveva appreso ad amare Frascati e le sue bellezze naturali, per vedere ristabilire la supremazia del Frascati sul vino d'Oltralpe. Dopo aver dichiarato che " i vini francesi danno alla testa" Paolo III li bandì senz'altro dalla sua mensa.

Dopo la seconda metà del secolo XVI fu assai sentita la necessità di tutelare il costo della vendita dei vino, destinati al popolo. Coincide con questo movimento di vera e propria tutela del consumatore l'apparizione della "fojetta" (1589) imposta da Sisto V. Precursore di questo regime di tutela fu Marcantonio Colonna, Signore e Vicario di Giulio II della Rovere, che negli statuti concessi alla città di Frascati stabiliva in alcuni importantissimi articoli regole che ancor oggi vengono ribadite in decreti. Precisamente detta l'art. 96: "che il vino delli forestieri si venda a ellezione dei soprastanti" (quindi un Consorzio di Difesa e Tutela ante litteram). "Statuimo et ordiniamo che qualunque del detto castello, ovvero altri che venda vino, che lo portassi fori d'esso castello, a vendere in esso, che sia vino latino, non sia lecito a nessuno venderlo più di quello che gli sarà imposto dagli soprastanti, et chi contraffarà paghi pena di soldi vinti per qualunque volta et per qualunque misura".

Il Dalmasso, nella sua "Storia della vite e del vino in Italia", ricorda come il medico di Sisto V, Andrea Bacci, autore di uno dei primi trattati sui vini d'Italia, avesse definito Frascati "luogo di delizie, generoso di uve e di vari frutti", mettendo in evidenza che quegli industri coltivatori avevano propagato nelle loro vigne le viti più elette d'Italia" dalle quali si ottenevano vini che venivano forniti "ai conviti principeschi, nonché alle mense borghesi di Roma".

Abbinamenti consigliati

Il Frascati si accompagna perfettamente ad antipasti, minestre, primi piatti secondi piatti di pesce e carni bianche, formaggi di media stagionatura, oltre ad essere utilizzato come ottimo aperitivo. Senza alcuna pretesa esaustiva, possiamo raccomandare gli abbinamenti seguenti con tipici di piatti della cucina Romana e Laziale:


Minestre:

· Minestra di Farro · Fregnacce alla Reatina · Stracciatella alla Romana · Pasta e Fagioli · Pasta e ceci · Minestra di lenticchie · Quadrucci e piselli · Pasta e broccoli in brodo d'arzilla · Acquacotta

Paste Asciutte:

· Bucatini all'amatriciana · Spaghetti alla carbonara · Tagliatelle alla carrettiera · Fettuccine alla ciociara · Fettuccine alla papalina · Penne all'arrabbiata · Spaghetti a cacio e pepe · Spaghetti al tonno · Spaghetti alle vongole

Contorni e Varie:

· Carciofi alla Romana · Carciofi alla giudìa · Funghi arrosto · Piselli al guanciale · Pomodori col riso · Fiori di zucca fritti · Peperoni ripieni · Cicoria Strascinata · Zucchine ripiene · Frittata con le zucchine o coi carciofi · Filetti di baccalà · Crostini alla provatura · Pizza in tutte le sue varietà.

Secondi Piatti:

· Fritto alla romana · Saltimbocca alla romana · Scaloppine · Pollo spezzato · Coniglio alla cacciatora · Abbacchio brodettato · Seppie un umido · Calamari ripieni · Pollo con peperoni · Arrosti di pesce · Fritto di pesce · Fritto di cervelli, animelle e carciofi

Dolci (da abbinare con il Frascati Cannellino):

· Amaretti di Guarcino · Gelato di ricotta · Pupazza di Frascati · Ciambelle al vino · Frittelle inzuccherate · Tozzetti · Bignè di San Giuseppe · Castagnole

Produzione

Provincia, stagione, volume in ettolitri

  • Roma (1990/91) 194841,0
  • Roma (1991/92) 36085,39
  • Roma (1992/93) 42042,15
  • Roma (1993/94) 27831,62
  • Roma (1994/95) 31861,14
  • Roma (1995/96) 20201,4