File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Viterbo, 1970) - BEIC 6357639.jpg
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Servizio fotografico (Viterbo, 1970) ( ) | ||||||||||||||||||||||||
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Fotografo |
creator QS:P170,Q18169099 |
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Titolo |
Servizio fotografico (Viterbo, 1970) |
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Descrizione |
Italiano: Il cosiddetto Marmo osiriano è un falso artistico e archeologico fabbricato da Giovanni Nanni (alias Annius Viterbiensis, o Annio da Viterbo). Non si tratta di un falso in sé, ma dell'assemblaggio in giustapposizione di due pezzi autentici di arte medioevale, anacronistici tra di loro e rispetto alla loro dichiarata antichità artistica. L'opera si presenta come una lunetta inquadrata in una cornice rettangolare. Sulla lunetta è presente un rilievo con viti intrecciate su un tronco di quercia, una lucertola (o un coccodrillo) e degli uccelli. Sulla cornice, in bassorilievo, due visi dai tratti classicheggianti si affrontano di profilo Al di sotto della lunetta è presente un'iscrizione esplicativa latina, apposta nel 1587 dal Senato e dal popolo di Viterbo.
Annio accompagna il suo falso con una complessa interpretazione simbolica. Secondo la sua descrizione, si sarebbe trattato di un frammento da una colonna trionfale lasciata a Viterbo da Osiride, che forniva la prova della venuta del dio egiziano in Italia e nella città. Il profilo di Osiride, secondo Annio, sarebbe riconoscibile in una delle due figure affrontate sulla cornice (quella a sinistra). Il profilo femminile a destra sarebbe appartenuto a una musa, Sais Xantho, cugina di Osiride. Le raffigurazioni zoomorfe e fitomorfe sulla lunetta erano da interpretare come lettere sacre egizie che contribuivano alla complessa simbologia nel modo seguente: lo scettro di Osiride era rappresentato dalla quercia i cui rami aperti alludevano al suo dominio su ogni angolo del mondo; la scena celebrava e storicizzava l'incontro del dio e degli antichi Egizi con gli Italiani (gli uccelli) e la vittoria sui Giganti (lucertola o coccodrillo, a significare il male)[1]. Annio, inoltre, affermava che tra i rami dell'albero fosse possibile intravedere un occhio. La lunetta è stata creduta a lungo un manufatto romano tardoantico, finché Pietro Toesca, nel 1927, non ne ha fornito una datazione al XII secolo. Un pezzo d'arte medievale, ma di circa un secolo più recente, è rappresentato dai due profili umani della cornice: Brian Curran[2] li ha messi in relazione stilistica con le due teste in rilievo che sono visibili, in posizione piuttosto defilata, sull'Ambone del Vangelo del Duomo di Ravello, datato a circa il 1270 e riconosciuto come il capolavoro di uno scultore, Nicolò di Bartolomeo da Foggia, che mostra una notevole consonanza con lo stile di Nicola Pisano[3] Il pastiche forgiato da Annio fu in grado di ingannare perfino l'occhio esperto di Giorgio Vasari che, scrivendone una cinquantina di anni dopo, formulò un giudizio sull'alta qualità dell'arte etrusca, fuorviato dalle sculture "forgiate" da Annio,[4] L'iscrizione latina così riporta:
che, sciogliendo le abbreviazioni, divventa:
Museo Civico: gallerie esterne e chiostro. Epigrafi. Graffiti. Servizio fotografico : Viterbo, 1970 / Paolo Monti. - Strisce: 10, Fotogrammi complessivi: 32 : Negativo b/n, gelatina bromuro d'argento/ pellicola ; 35 mm. - ((Sul portanegativi: NIKON PanF. - Occasione: Documentazione dell'Etruria meridionale. - Fonte: Agenda di Paolo Monti: Monti - Agenda 1970 (1970), presso Archivio Paolo Monti. - Fonte: Fattura di Paolo Monti: IV. Commesse/ Fattura/ Lavoro fotografico territorio di Viterbo (1971/03/27), presso Archivio Paolo Monti. Non datata, unico riferimento "27/3" (manoscritto a matita rossa). Viterbo. Riprese fotografiche del Duomo, San Francesco [...] "Emettere il mandato di pagamento a nome di Giorgio Boschetti". - Fonte: Monografia di Raspi Serra, Joselita: La Tuscia romana un territorio come esperienza d'arte: evoluzione urbanistico-architettonico, Milano, Electa (1972) Note
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Luogo rappresentato | Viterbo | |||||||||||||||||||||||
Data |
1970 date QS:P571,+1970-00-00T00:00:00Z/9 |
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Tecnica/materiale | Strisce: 10, Fotogrammi complessivi: 32 | |||||||||||||||||||||||
Dimensioni | 35 mm | |||||||||||||||||||||||
Collezione |
institution QS:P195,Q3639582 |
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Numero d'inventario |
SER-s5020-0002614 |
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Iscrizioni |
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Fonte |
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Licenza (Riusare questo file) |
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Luogo dello scatto | 42° 25′ 02,43″ N, 12° 06′ 39,58″ E | Posizione di questa e altre immagini su: OpenStreetMap | 42.417343; 12.110994 |
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Elementi ritratti in questo file
raffigura
42°25'2.43332"N, 12°6'39.58006"E
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Data/Ora | Miniatura | Dimensioni | Utente | Commento | |
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attuale | 20:13, 8 apr 2016 | 850 × 1 280 (1,47 MB) | Federico Leva (BEIC) | {{Photograph |photographer = {{Creator:Paolo Monti}} |title = Servizio fotografico (Viterbo, 1970) |description = Servizio fotografico : Viterbo, 1970 / Paolo Monti. - Strisce: 10, Fotogrammi complessivi: 32 : Negativo b/n,... |
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Metadati
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Larghezza | 850 px |
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Altezza | 1 280 px |
Bit per campione |
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Schema di compressione | Senza compressione |
Struttura dei pixel | RGB |
Posizione dei dati immagine | 10 782 |
Numero delle componenti | 3 |
Numero righe per striscia | 1 280 |
Numero di byte per striscia compressa | 3 264 000 |
Risoluzione orizzontale | 903 punti per pollice (dpi) |
Risoluzione verticale | 903 punti per pollice (dpi) |
Disposizione dei dati | a blocchi (chunky) |
Software | Adobe Photoshop Elements 2.0 |
Data e ora di modifica del file | 12:48, 27 mar 2009 |