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File:Paolo Monti - Servizio fotografico (Viterbo, 1970) - BEIC 6357639.jpg

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Servizio fotografico (Viterbo, 1970)   (Wikidata search (Cirrus search) Wikidata query (SPARQL)  Create new Wikidata item based on this file)
Fotografo
Paolo Monti  (1908–1982)  wikidata:Q18169099 q:it:Paolo Monti
 
Paolo Monti
Descrizione fotografo italiano
Nel 2008 il suo archivio fotografico fu acquisito dal BEIC (Biblioteca Europea d'Informazione e Cultura) di Milano e catalogato. La sua opera include più di 220,000 negativi, più di 12,000 stampe e 790 chimigrammi che illustrano la storia, il costume e la società d'Italia tra il 1943 e il 1962.
Data di nascita/morte 11 agosto 1908 Modifica su Wikidata 29 novembre 1982 Modifica su Wikidata
Luogo di nascita/morte Novara Milano
Periodo di attività 1953 Modifica su Wikidata
Luogo di attività
Authority file
creator QS:P170,Q18169099
Titolo
Servizio fotografico (Viterbo, 1970)
Descrizione
Italiano: Il cosiddetto Marmo osiriano è un falso artistico e archeologico fabbricato da Giovanni Nanni (alias Annius Viterbiensis, o Annio da Viterbo). Non si tratta di un falso in sé, ma dell'assemblaggio in giustapposizione di due pezzi autentici di arte medioevale, anacronistici tra di loro e rispetto alla loro dichiarata antichità artistica. L'opera si presenta come una lunetta inquadrata in una cornice rettangolare. Sulla lunetta è presente un rilievo con viti intrecciate su un tronco di quercia, una lucertola (o un coccodrillo) e degli uccelli. Sulla cornice, in bassorilievo, due visi dai tratti classicheggianti si affrontano di profilo Al di sotto della lunetta è presente un'iscrizione esplicativa latina, apposta nel 1587 dal Senato e dal popolo di Viterbo.

Annio accompagna il suo falso con una complessa interpretazione simbolica. Secondo la sua descrizione, si sarebbe trattato di un frammento da una colonna trionfale lasciata a Viterbo da Osiride, che forniva la prova della venuta del dio egiziano in Italia e nella città. Il profilo di Osiride, secondo Annio, sarebbe riconoscibile in una delle due figure affrontate sulla cornice (quella a sinistra). Il profilo femminile a destra sarebbe appartenuto a una musa, Sais Xantho, cugina di Osiride. Le raffigurazioni zoomorfe e fitomorfe sulla lunetta erano da interpretare come lettere sacre egizie che contribuivano alla complessa simbologia nel modo seguente: lo scettro di Osiride era rappresentato dalla quercia i cui rami aperti alludevano al suo dominio su ogni angolo del mondo; la scena celebrava e storicizzava l'incontro del dio e degli antichi Egizi con gli Italiani (gli uccelli) e la vittoria sui Giganti (lucertola o coccodrillo, a significare il male)[1]. Annio, inoltre, affermava che tra i rami dell'albero fosse possibile intravedere un occhio.

La lunetta è stata creduta a lungo un manufatto romano tardoantico, finché Pietro Toesca, nel 1927, non ne ha fornito una datazione al XII secolo. Un pezzo d'arte medievale, ma di circa un secolo più recente, è rappresentato dai due profili umani della cornice: Brian Curran[2] li ha messi in relazione stilistica con le due teste in rilievo che sono visibili, in posizione piuttosto defilata, sull'Ambone del Vangelo del Duomo di Ravello, datato a circa il 1270 e riconosciuto come il capolavoro di uno scultore, Nicolò di Bartolomeo da Foggia, che mostra una notevole consonanza con lo stile di Nicola Pisano[3] Il pastiche forgiato da Annio fu in grado di ingannare perfino l'occhio esperto di Giorgio Vasari che, scrivendone una cinquantina di anni dopo, formulò un giudizio sull'alta qualità dell'arte etrusca, fuorviato dalle sculture "forgiate" da Annio,[4]

L'iscrizione latina così riporta:

Osiridis victoriam in Gigantes
litteris hieroglyphicis in hoc anti
quissimo marmore inscriptam ex Her
culis olim nunc Divi Laurentii
templo translatam ad conservan. ve
tustiss. patriae monumenta atque deco
ra hic locandam statuit S.P.Q.V.

che, sciogliendo le abbreviazioni, divventa:

Osiridis victoriam in Gigantes litteris hieroglyphicis in hoc antiquissimo marmore inscriptam ex Herculis olim nunc Divi Laurentii / templo translatam ad conservanda vetustissima patriae monumenta atque decora hic locandam statuit S.P.Q.V.

Museo Civico: gallerie esterne e chiostro. Epigrafi. Graffiti. Servizio fotografico : Viterbo, 1970 / Paolo Monti. - Strisce: 10, Fotogrammi complessivi: 32 : Negativo b/n, gelatina bromuro d'argento/ pellicola ; 35 mm. - ((Sul portanegativi: NIKON PanF. - Occasione: Documentazione dell'Etruria meridionale. - Fonte: Agenda di Paolo Monti: Monti - Agenda 1970 (1970), presso Archivio Paolo Monti. - Fonte: Fattura di Paolo Monti: IV. Commesse/ Fattura/ Lavoro fotografico territorio di Viterbo (1971/03/27), presso Archivio Paolo Monti. Non datata, unico riferimento "27/3" (manoscritto a matita rossa). Viterbo. Riprese fotografiche del Duomo, San Francesco [...] "Emettere il mandato di pagamento a nome di Giorgio Boschetti". - Fonte: Monografia di Raspi Serra, Joselita: La Tuscia romana un territorio come esperienza d'arte: evoluzione urbanistico-architettonico, Milano, Electa (1972)

Note

  1. Mattiangeli, Paola (1981) "Annio da Viterbo ispiratore di cicli pittorici" in Baffioni, Giovanni; Mattiangeli, paola , ed. Annio da Viterbo: documenti e ricerche, pp. 298−300
  2. Brian A. Curran, The Hypnerotomachia Poliphili and Renaissance Egyptology, in «Word & Image: A Journal of Verbal/Visual Enquiry», vol. 14, n. 1-2, 1998, pp. 166 e segg.
  3. John Pope-Hennessy, An Introduction to Italian Sculpture: Italian Gothic sculpture, 1970 (p. 12)
  4. «Vedesi ancora per le statue trovate a Viterbo nel principio del pontificato d'Alessandro VI, la scultura essere stata in pregio e non picciola perfezzione in Toscana», in Vasari, Giorgio (1550) "I Parte, Proemio delle Vite" in Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori
Luogo rappresentato Viterbo
Data 1970
date QS:P571,+1970-00-00T00:00:00Z/9
Tecnica/materiale Strisce: 10, Fotogrammi complessivi: 32
Dimensioni 35 mm
institution QS:P195,Q3639582
Numero d'inventario
SER-s5020-0002614
Iscrizioni
  • Sul portanegativi: NIKON PanF.
Fonte
Disponibile nella biblioteca digitale BEIC e caricato in collaborazione con Fondazione BEIC.

L'immagine proviene dal Fondo Paolo Monti, di proprietà BEIC e collocato presso il Civico Archivio Fotografico di Milano.

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Luogo dello scatto42° 25′ 02,43″ N, 12° 06′ 39,58″ E Kartographer map based on OpenStreetMap.Posizione di questa e altre immagini su: OpenStreetMapinfo

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42°25'2.43332"N, 12°6'39.58006"E

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attuale20:13, 8 apr 2016Miniatura della versione delle 20:13, 8 apr 2016850 × 1 280 (1,47 MB)Federico Leva (BEIC){{Photograph |photographer = {{Creator:Paolo Monti}} |title = Servizio fotografico (Viterbo, 1970) |description = Servizio fotografico : Viterbo, 1970 / Paolo Monti. - Strisce: 10, Fotogrammi complessivi: 32 : Negativo b/n,...

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