Efebo di Agde

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Efebo di Agde
Autoresconosciuto
DataII secolo a.C.
Materialebronzo
Altezza140 cm
UbicazioneMuseo dell'Efebo, Agde
Coordinate43°18′43.2″N 3°28′07.68″E / 43.312°N 3.4688°E43.312; 3.4688

L'Efebo di Agde è una statua antica in bronzo, di 1,33 metri di altezza, datata al II secolo a.C. e conservata al museo dell'Efebo e di archeologia subacquea di Agde.[1]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Scoperta[modifica | modifica wikitesto]

La scoperta della statua, il 13 settembre del 1964. L'Efebo viene retto da Jacky Fanjaud (con la muta da sub) e Denis Fonquerle (a destra).

La statua venne scoperta nel 1964 nel letto dell'Hérault,[2] di fronte alla cattedrale di Santo Stefano di Agde, da Jacky Fanjaud, un membro del GRASPA (Groupe de recherches archéologiques subaquatiques et de plongée d'Agde, "Gruppo di ricerche archeologiche sottomarine e di immersioni di Agde").[3] La statua lasciò Agde dopo la sua scoperta e, dopo un restauro necessario al laboratorio di archeologia dei metalli di Jarville-la-Malgrange,[4] l'efebo venne esposto al museo del Louvre per più di vent'anni.[5]

Rivendicazione e ritorno ad Agde[modifica | modifica wikitesto]

Gli agatensi, legati a questa scoperta e a questa figura divenuta emblematica, non smisero di esprimere il loro desiderio di vedere la statua tornare nella "sua" città. Il sindaco Pierre Leroy-Beaulieu e Denis Fonquerle furono gli artefici principali di questo ritorno, che portò alla nascita di un nuovo museo. Questo fu costruito a partire dal 1982 dall'architetto Jean Le Couteur, e poi fu inaugurato nel 1985.[5] L'efebo entrò nelle collezioni nel 1987, alla presenza di François Léotard, l'allora ministro della cultura.[5]

Descrizione[modifica | modifica wikitesto]

L'Efebo di Agde raffigura un giovane greco in piedi, oggi mutilo del braccio destro e della parte inferiore delle gambe. Questo efebo nudo indossa un diadema e porta un panno sul suo braccio sinistro. La scultura bronzea rievoca lo stile dello scultore Lisippo di Sicione e, per alcuni attributi e convenzioni iconografiche, richiama i ritratti scultorei di Alessandro Magno, pertanto si è ipotizzato che possa trattarsi di un ritratto del condottiero macedone.[5][6] La datazione risale al II secolo a.C., ossia all'epoca ellenistica.

Omaggi[modifica | modifica wikitesto]

L'Efebo è divenuto un emblema della città di Agde. La sua testa stilizzata si trova su un vecchio logo del comune. Una copia in resina di grandi dimensioni venne eretta su una rotonda stradale (il rond-point de l'Éphèbe) vicino alla tangenziale sud. Per il trentesimo anniversario dell'arrivo della statua ad Agde, il museo dell'Efebo commissionò all'artista Anita Gauran una serie di fotografie che rappresentano l'Efebo.[7]

Nel 1982 le poste francesi emisero un francobollo dal valore nominale di quattro franchi che rappresentava l'Efebo di Agde. Questo francobollo era stato realizzato dall'incisore polacco Czesław Słania.[8]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) L'Ephèbe d'Agde (titre d'usage) ; l'Alexandre d'Agde, su pop.culture.gouv.fr. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  2. ^ Francesco Paolo Arata, Opere d'arte dal mare: testimonianze archeologiche subacquee del trasporto e del commercio marittimo di prodotti artistici, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Libreria dello Stato, 2005, ISBN 978-88-240-1311-6. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  3. ^ Il GRASPA venne creato nel 1960 da Denis Fonquerle e Michel Souques. Si occpuò di molte prospezioni archeologiche nel fiume Hérault, nello stagno di Thau o nel mar Mediterraneo. La maggior parte delle collezioni del museo dell'Efebo di Agde venne scoperta dal GRASPA.
  4. ^ (FR) Albert France-Lanord, L'éphèbe d'Agde, in Revue archéologique de Narbonnaise, vol. 2, n. 1, 1969, pp. 187–191, DOI:10.3406/ran.1969.907. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  5. ^ a b c d (FR) L'Ephèbe | Musée de l'Éphèbe, su www.museecapdagde.com. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  6. ^ (FR) Odile Bérard-Azzouz, L'Alexandre d'Agde dit l'Éphèbe in Mystères des bronzes antiques, exposition du 6 juin au 31 décembre 2003, musée de l'Éphèbe, Agde, p. 64.
  7. ^ (FR) D'eau et de bronze : regards sur l'Ephèbe d'Agde | Actualités | Musée de l'Éphèbe, su www.museecapdagde.com. URL consultato l'11 febbraio 2024.
  8. ^ (FR) «L'Ephèbe d'Agde», Timbres français émis en 1982, su www.timbres-de-france.com. URL consultato l'11 febbraio 2024.

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