Dorotea Sofia di Neuburg

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Dorotea Sofia di Neuburg (5 luglio 1670 - Parma, 15 settembre 1748), principessa prima e duchessa di Parma poi. Moglie di Odoardo II Farnese, e poi di Francesco Farnese.

Dorotea Sofia era figlia dell’Elettore palatino del Reno Filippo Guglielmo di Neuburg e di Isabella Amalia d’Assia, nacque il 5 luglio 1670. Le sue sorelle furono regina di Spagna, regina del Portogallo ed imperatrice.

Il matrimonio di Dorotea Sofia fu combinato dal conte Perletti, un accorto funzionario farnesiano. Le testimonianze dell’epoca ci parlano di una donna fiera e ricca di qualità, battagliera e pronta a discutere col cognato Antonio per questioni economiche successorie.

Il 3 aprile 1690 sposò Odoardo, erede del duca Ranuccio II Farnese, portando una ricchissima dote. Era la prima volta che Casa Farnese si imparentava con una principessa tedesca. Per l’occasione furono indetti festeggiamenti grandiosi, come mai se ne erano visti precedentemente. Il suo carattere rigido e profondamente bigotto la portò, in seguito, a scansare le occasioni mondane, tranne nei periodi carnevaleschi. Dal loro matrimonio nacquero Alessandro (16911693) ed Elisabetta Farnese, futura moglie di Filippo V di Spagna. Purtroppo, nel 1693, Odoardo morì e Dorotea Sofia rimase vedova. Tuttavia, l’anno seguente morì anche Ranuccio II ed il ducato passò nelle mani di Francesco che, per non perdere la dote, accettò di sposarla.

Nel 1695 il diciassettenne Francesco sposò la venticinquenne Dorotea Sofia. Entrambi fecero un buon affare: il duca non perse la dote e la duchessa riuscì, con l’aiuto di Giulio Alberoni, a combinare un buon matrimonio per Elisabetta.

Dopo la morte di Francesco, Dorotea Sofia si ritirò a vita privata, ma il nuovo duca, Antonio Farnese, regnò solo per 4 anni, quindi, in virtù del Trattato di Londra del 1718 che stabiliva il passaggio del trono ducale ai figli di Elisabetta, Dorotea Sofia si ritrovò a fare da reggente fino all’arrivo di Don Carlos di Borbone. La situazione era tesa e difficile per via delle richieste della Chiesa che voleva salvaguardare i suoi diritti, ma ella riuscì a tenere testa a tutti, avanzando anche le antiche pretese su Castro. Nel 1732 ricevette il giuramento di fedeltà dei sudditi e, dopo quest’ultimo successo, si ritirò nuovamente a vita privata. Tuttavia, la duchessa, dal 1736 al 1748, aveva visto altri sovrani sul trono ducale, ma, nel 1748, con la Pace di Aquisgrana, Dorotea Sofia ebbe la soddisfazione di vedere Carlo sul trono di Napoli e l’altro nipote, Filippo di Borbone, sul trono ducale.

Dorotea morì a Parma il 15 settembre 1748 e i suoi resti mortali sono conservati nella cappella sepolcrale fatta costruire nei sotterranei della Chiesa di Santa Maria della Steccata da Maria Luigia nel 1823.

Bibliografia

  • Emilio Nasalli Rocca, I Farnese, dell’Oglio editore, 1969
  • Giovanni Drei, I Farnese grandezza e decadenza di una dinastia italiana, La Libreria dello Stato, Roma 1954