Donna morsa da un serpente
Donna morsa da un serpente | |
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Autore | Auguste Clésinger |
Data | 1847 |
Materiale | marmo |
Dimensioni | 56,5×180 cm |
Ubicazione | Museo d'Orsay, Parigi |
La Donna morsa da un serpente[1][2] (Femme piquée par un serpent) è una statua di marmo realizzata dallo scultore francese Auguste Clésinger nel 1847 e conservata nel museo d'Orsay a Parigi.[3]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/43/Statue-Orsay-10.jpg/220px-Statue-Orsay-10.jpg)
Questo marmo fu commissionato dall'industriale Alfred Mosselman come omaggio alla sua amante Apollonie Sabatier, che aveva conosciuto quando lei aveva 16 anni. La scultura fu soggetta a un doppio scandalo artistico quando fu presentata al Salone di Parigi del 1847, dove, assieme al dipinto storico I romani della decadenza di Thomas Couture, fu l'opera più commentata del Salone.[4]
Da un lato, l'immagine suggestiva di una donna nuda sdraiata che si ritorce dopo essere stata morsa da un serpente simbolico, attorcigliatosi intorno al polso, scioccò i contemporanei.[4] In effetti, sembrava la raffigurazione di una donna in pieno piacere orgasmico.[5] Per la Revue des deux mondes, era proprio così:
«Le titre et le serpent sont des concessions faites au jury! De qui se moque-t-on! Cette femme ne souffre pas, elle jouit!»
«Il titolo e il serpente sono delle concessioni fatte alla giuria! Chi vogliamo prendere in giro! Questa donna non soffre, ma gioisce!»
Dall'altro lato, l'opera di Clésinger fu scolpita a partire da uno stampo dal vero della mondana Apollonie Sabatier (1822-1890), amante di Mosselman, poi per un certo periodo quella di Charles Baudelaire, del quale fu la musa. L'utilizzo di uno stampo direttamente dal corpo della modella (che risparmiava tempo e consentiva il realismo, come testimonia la riproduzione della cellulite nei muscoli) per una scultura fu una questione molto discussa nel diciannovesimo secolo.[6] Un amico di Clésinger, Théophile Gautier, orchestrò lo scandalo sociale, che gli valse un grande successo.[4]
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/8/82/Auguste_Cl%C3%A9singer_-_Bacchante._1848.jpg/220px-Auguste_Cl%C3%A9singer_-_Bacchante._1848.jpg)
Clésinger realizzò, alla fine del 1847, una variante intitolata Baccante sdraiata, leggermente più grande e con lo scopo di rispondere ai suoi detrattori sulla sua maestria tecnica, che espose al Salone del 1848. Oggi si trova nella quarta sala del museo del Petit Palais.[7] Un critico d'arte vicino alla romanziera Madama Sabatier, Théophile Gautier, disse che "è il puro delirio orgiastico, la menade spettinata che ruota ai piedi di Bacco, il padre della libertà e della gioia (...) Uno spasmo possente di felicità solleva per la sua contrazione il petto opulento della giovane donna, e fa spuntare i seni lucenti", concludendo il suo articolo definendolo "uno dei più bei pezzi della scultura moderna".
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]«Questa figura eccitò un grandissimo entusiasmo tra i materialisti, e Giorgio Sand (Madama Dudevant) concepì una tale ammirazione per Clésinger che gli concesse una sua figlia in isposa.»
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/e/e4/Serpent_au_poignet_%28168754351%29.jpg/220px-Serpent_au_poignet_%28168754351%29.jpg)
La scultura ritrae una donna nuda (solo un drappo avvolge una delle cosce), sdraiata al suolo, mentre si contorce dopo essere stata morsa da un serpente, che si è attorcigliato attorno al polso come se fosse un braccialetto. Intorno a lei sono presenti molti fiori e petali su una roccia. Il volto della donna non è idealizzato, anzi, è molto realistico.[2] Il pittore Ferdinand Victor Eugène Delacroix definì l'opera un "dagherrotipo scolpito".[6]
Omaggi
[modifica | modifica wikitesto]Il pittore statunitense Kehinde Wiley si ispirò a quest'opera per il suo quadro omonimo del 2008 (il cui titolo in inglese è Woman bitten by a serpent), dove rimpiazzò la donna con un giovane afroamericano vestito.[9]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Donna morsa da un serpente di Auguste Clésinger, su ADO Analisi dell'opera, 10 luglio 2021. URL consultato l'11 novembre 2022.
- ^ a b Auguste Clésinger, donna morsa da un serpente > Artesplorando, su Artesplorando, 4 dicembre 2019. URL consultato l'11 novembre 2022.
- ^ (FR) FEMME PIQUEE PAR UN SERPENT, su www.pop.culture.gouv.fr. URL consultato l'11 novembre 2022.
- ^ a b c Femme piquée par un serpent - Auguste Clésinger | Musée d'Orsay, su www.musee-orsay.fr. URL consultato l'11 novembre 2022.
- ^ Serena Dandini, Avremo sempre Parigi, RIZZOLI LIBRI, 2 novembre 2017, ISBN 978-88-586-9074-1. URL consultato l'11 novembre 2022.
- ^ a b (EN) Woman Bitten by a Snake - Auguste Clésinger, su Google Arts & Culture. URL consultato l'11 novembre 2022.
- ^ (FR) Bacchante couchée, su Petit Palais, 26 marzo 2010. URL consultato l'11 novembre 2022.
- ^ Lo Spettatore: rassegna letteraria, artística, scientifica e industriale, 1856. URL consultato l'11 novembre 2022.
- ^ (EN) Kehinde Wiley Paintings, Bio, Ideas, su The Art Story. URL consultato l'11 novembre 2022.
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