Divodurum Mediomatricorum
Divodurum Mediomatricorum è una città gallo-romana, corrispondente all'odierna Metz, oppidum dei Mediomatrici.
Geografia
[modifica | modifica wikitesto]La città era situata alla confluenza del fiume Seille nella Mosella, sull'attuale collina di Sainte-Croix ("Santa Croce").
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]Il centro è citato dallo storico latino Tacito[1]. La Tavola Peutingeriana (II-III secolo) la indica come Divodurum Mediomatricorum. Lo storico Ammiano Marcellino, nel IV secolo la chiama invece col solo nome della popolazione (Mediomatrici o Civitas Mediomatricorum)[2], da cui deriva il nome moderno della città.
Il nome Divodurum era derivato a sua volta dall'unione dei termini celtici divo (divinità) e duro (mercato).
Città antica
[modifica | modifica wikitesto]Il cardine massimo era costituito dalla via Scarponensis, che proveniva dalla vicina Scarpona (Dieulouard) e si dirigeva verso Augusta Treverorum (Treviri). La via entrava in città da una porta sul luogo dell'attuale porta Serpenoise e il suo tracciato è ripercorso dalle attuali vie "des Trinitaires", "Taison", "Serpenoise", avenue Robert Schumann, avenue del Géneral Leclerc e "di Verdun". Il percorso del decumano è ripreso dalla odierna "Fournirue".
Sono conservati resti delle mura di cinta e delle porte cittadine, gli archi dell'acquedotto di Gorze. È nota la posizione della piazza del Foro sulla quale prospettava un tempio e dotata di una basilica civile. Sono conosciuti inoltre quattro impianti termali (terme del Nord, terme del quartiere Saint-Jacques, terme del Pré aux Clercs e Piccole terme), un anfiteatro grande e uno più piccolo, utilizzato anche per spettacoli teatrali.
Nella città erano presenti i culti orientali: un altare dedicato a Cibele venne rinvenuto durante i lavori per la costruzione di un parcheggio sotterraneo ed oggi è conservato nei Musei della "Cour d'or".
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Tacito, Historiae, 1.63.
- ^ Ammiano Marcellino, Rerum Gestarum, 15,11.9.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Maurice Toussaint, Metz à l'époque gallo-romaine, Paul Even editore, 1948.
- Jean François, Nicolas Tabouillot, Henri Tribout de Morembert, Histoire de Metz, vol. 1, edizioni Palais-Royal, 1974, ISBN 2-7777-0096-6, 9782777700963.
- Bernard Vigneron, Metz antique : Divodurum Mediomatricorum, Maisonneuve, 1986, ISBN 2-7160-0115-4 9782716001151.
- Ségolène Demougin, "À propos des Médiomatriques"», in Cahiers du centre Gustave Glotz, 1995, 6, pp.183-194 (testo online sul sito Persee.fr).
Altri progetti
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