Discussioni categoria:Sindacati italiani

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Fiat e sindacato I 61 licenziamenti del 1979 a Torino

Si era a sei anni di distanza dalla crisi del petrolio del ‘73 che aveva avviato una decisa fase di ristrutturazione mondiale. La lotta per il contratto nazionale dei metalmeccanici del 1979 era stata particolarmente accesa, a Torino si era ricorso a blocchi stradali e forme di lotta urbana che avevano accentuato il carattere di ingovernabilità apparente del proletariato di fabbrica. Tutto ciò in presenza di una piattaforma poco convincente, infatti qualcuno dichiarava di forzare le lotte per chiudere presto e pagare poco il contratto... Da parte della Fiat era in corso di avanzata realizzazione l’introduzione negli stabilimenti di tecnologie che davano vincente il padrone sul breve e “lungo” periodo... coi suoi operai, non certo con la crisi di sovrapproduzione su scala mondiale. La sinistra di fabbrica legge questa fase in modo frammentato: chi continua a sottolineare la crisi di direzione aziendale e appoggia criticamente la ristrutturazione (Fiom); chi rivendica aumenti salariali e migliori condizioni di lavoro; chi sbandiera i robot come l’arma definitiva del padrone e propone lotte altrettanto ‘radicali’ (l’autonomia); chi, marginale, dichiara in modo dimesso di trovare difficoltà a produrre merci inutili e dannose e confluisce nella pratica della autoriduzione della produzione. Queste diverse linee raccolgono poi motivazioni le più varie del resto degli operai. Tutto questo nella stagione in cui BR & C. con le raffiche delle mitragliette uccidono o feriscono personaggi scelti secondo un loro criterio come importanti per destabilizzare il potere; in realtà riescono a far ricompattare a destra tutto il possibile. Lo spazio politico si restringe ed è facile essere accusati di ‘fiancheggiamento’: basta dissentire dalla linea dominante nel sindacato e nella sinistra. In questa situazione, la scia sanguinosa incide particolarmente alla Fiat che ha una ventina di quadri e dirigenti presi nel mirino. La Fiat, nella lentezza di risultati della magistratura, in quel periodo, decide di fare un colpo di mano direttamente sugli operai, una rappresaglia concordata dai vertici e di cui viene dato preavviso al sindacato (vedi intervista di Pansa a Romiti, 1989). A ottobre sessantun nomi vengono messi sul tappeto, sotto l’accusa generica di non prestarsi diligentemente alla politica produttiva aziendale. In realtà i giornali sparano titoli di fuoco sul terrorismo in fabbrica, riportano interviste ai capi; lo stesso sindacato torinese esce con un volantino che condanna il terrorismo e poi sotto sotto cerca di mettere le mani avanti per ‘salvare qualcosa’. I 61 da parte loro sentono puzza di bruciato in tutte le direzioni e cercano inizialmente di conoscersi tra loro; escono poi vari volantini di controinformazione e si susseguono assemblee in varie sedi della sinistra e della FLM. Si fa largo una opinione di sinistra che chiede le prove, condizionando ad una verifica di merito il giudizio di solidarietà coi 61. A questo punto si precisa una spaccatura fra chi accetta di firmare una dichiarazione contro la violenza (richiesta dal sindacato per impugnare i licenziamenti in base all’art. 28 dello Statuto dei lavoratori) ed una decina di dissidenti che formeranno un collegio alternativo di difesa. Il pretore del lavoro convalida la richiesta sindacale e obbliga la Fiat a riassumere i licenziati senza motivo... La Fiat si adegua, ritira i licenziamenti e immediatamente li riconferma motivandoli questa volta in modo approfondito ed individuale. Intanto scioperi, collette, manifestazioni di solidarietà, con esito vario ed adesioni limitate, non permettono comunque di invertire la tendenza alla frammentazione. Dopo un’ulteriore causa di alcune decine per diffamazione (si era parlato di terrorismo) che viene concordata e dà un indennizzo di due milioni, ci saranno solo più cause individuali. La maggior parte concorderà varie decine di milioni di risarcimento, pochissimi vincono ma non rientrano in Fiat, altri nemmeno ricorrono (come nel mio caso,Piero Baral).

Parere pagina di prova[modifica wikitesto]

Buonasera, vi chiedo gentilmente un parere sulla mia pagina di prova.

Si tratta di una voce che è stata cancellata in passato per diverse motivazioni. Tra queste veniva contestata anche la rilevanza. Nella discussione ho espresso il mio punto di vista in merito e vorrei capire cosa ne pensa la community.

Vi ringrazio --Mas203 --Mas203 (msg) 17:54, 10 gen 2023 (CET)[rispondi]