Discussione:Vittorio Sentimenti

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Curiosità[modifica wikitesto]

  • Nei tre anni trascorsi nella Capitale viene da tutti chiamato il "Bersagliere" per la sua dedizione alla maglia e per il carattere mai domo. A lui resta legata l'impresa della prima giornata del campionato 1950-51 quando in un Lazio-Inter gli ospiti vanno al riposo con un vantaggio di 3 a 0. Nella ripresa "Ciccio" prende la squadra per mano fino a condurla all'incredibile 3 a 3 finale (suo anche il gol del provvisorio 2 a 3).
  • Alle doti tecniche si aggiungevano l'amore, la dedizione e l'attaccamento alla maglia. Raccontano le cronache dell'epoca che Vittorio si dovette sottoporre ad una operazione. La moglie era combattuta tra l'assistenza al marito e quella alla figlioletta Silvana. La piccola così fu ospite a turno dei soci biancocelesti. Un episodio questo che toccò il cuore di "Ciccio" che, tornato in campo, divenne il trascinatore, il simbolo di una Lazio irriducibile, attaccato come un cordone ombelicale alla propria bandiera. Così quando nell'estate 1952 il presidente Zenobi gli comunicò l'avvenuta cessione al Torino, Vittorio scoppiò in lacrime dicendo "Spero solo che la Lazio non debba rimpiangere questa decisione. Io, questa società l'avevo nel sangue, ora ho l'impressione che tutto precipiti!"[senza fonte]

qui in attesa di fonti.--Salvo da Palermo dimmelo qui 16:09, 22 set 2010 (CEST)[rispondi]