Discussione:Villaggio globale

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Ho introdotto l'argomento perché non l'ho trovato, va implementato e wikificato

--DB 03:43, ott 11, 2005 (CEST)

Potature di primavera[modifica wikitesto]

stanti le diverse obiezioni proposte (me certamente concorde) a forma e contenuto di alcuni brani, li rimuovo (e li riporto qui di seguito) perché possano essere rivisti ed eventualmente reimmessi in articolo solo dopo controllo. --Sn.txt 04:35, 1 gen 2006 (CET)[rispondi]

testo rimosso dall'articolo

Nel villaggio globale l'uomo è “connesso” al sistema mondiale di comunicazioni e sente il bisogno di chiarezza nelle informazioni. L’uomo moderno avverte di essere protagonista e spettatore allo stesso tempo, deve agire e subire le condizioni del sistema creatosi dall’esigenza collettiva che va protetta ad ogni costo.

La tecnologia boomerang[modifica wikitesto]

Nel “Villaggio Globale” l’uomo moderno crea l’automazione, ma l’automazione genera la disoccupazione, la disoccupazione imbastisce la disperazione che degenera in ribellione contro il sistema; una sorta di circolo vizioso, una società che crea cose per migliorare la condizione della vita, ma che non riesce ad evitare gli effetti dannosi collaterali.

Secondo Erich Fromm, l’uomo moderno ha creato una società sado-masochista che crea sistemi per auto-distruggersi, una società che si preoccupa della propria immagine e dell’apparire anziché dei valori fondamentali.

Il globo come un piccolo villaggio tribale[modifica wikitesto]

Nel sistema globale, l’individuo, sente il bisogno di ritornare alle proprie origini quando nella preistoria alla fine di una giornata si riuniva in cerchio davanti al fuoco e discuteva con il resto del gruppo come cacciare in gruppo prede più grandi: ciò permetteva di avere poi più tempo libero per lo svago. Oggi si connette con un computer e davanti a uno schermo, in una sorta di unico popolo, comunica in una “rete” comune dove condividere opinioni, sensazioni, emozioni, sentimenti e informazioni; assiste in diretta ad eventi tragici come la guerra o la morte di un proprio simile.

L'intelligenza globale[modifica wikitesto]

L’uomo del terzo millennio avverte che la propria intelligenza è capace di creare ambienti intelligenti, come la casa intelligente, con elettrodomestici intelligenti che fanno risparmiare tempo e fatica; città intelligenti con servizi personalizzati alle esigenze dei singoli individui; lavoro intelligente... ecc.

Il rovescio della medaglia[modifica wikitesto]

Dietro a questa bella facciata esiste un mondo sottosviluppato (senza andare molto lontano, a volte basta girare l’angolo) incapace di emergere dai propri deficit finanziari, dove la povertà, la fame e l’ignoranza sono l’aspetto predominante. L’uomo del villaggio globale sente che non può ignorare le condizioni di questo suo simile, perché ogni "cosa è collegata" ad un’altra, quello che succede nell’emisfero orientale si ripercuote in quello occidentale.

La coscienza globale[modifica wikitesto]

L’esigenza di creare un sistema socio-politico per recuperare le popolazioni del terzo o quarto mondo, per risolvere i problemi più gravi come la fame nel mondo, il debito pubblico, ecc., formano una coscienza globale; si organizzano manifestazioni di vario genere con l'intento di sensibilizzare le masse e i governi a cercare soluzioni immediate.

L’individuo moderno vede il “villaggio globale” come una realtà già in corso e nello stesso tempo avverte che si tratta solo di una apparente mistificazione (una realtà virtuale?).