Discussione:The Killer (film 1989)
Critica[modifica wikitesto]
Cassetto qua sotto un'analisi critica priva di fonti.
Questa volta il genere viene veramente stravolto in nome di un'originalità senza precedenti che miscela sangue e lacrime, melò struggente e violenza stilizzata, personaggi a tutto tondo e finale sospeso, rinnegando qualsiasi tono rassicurante.
Abbondano le interpretazioni tese a dimostrare la presunta omosessualità che ci sarebbe tra i due protagonisti (letture in questa chiave erano già state rivolte, peraltro, al maestro di Woo, ovvero Zhang Che (Chang Chen)), il regista però ha più volte affermato quanto non sia stato nelle sue reali intenzioni nemmeno sfiorare il tema.
Lo stile rispetto ai precedenti film, in The Killer, assume connotazioni sempre più astratte. Le sparatorie poggiano sul metodo inaugurato dallo stesso Woo, le quali, però, svincolate dai temi tipici del regista (amicizia virile, tradimento, onore e lealtà fino alla morte) perdono il loro significato. Quanti attori si sono visti, dopo The Killer, saltare verso il nemico con due pistole in mano?
Il metodo Woo, principalmente, gioca, nelle scene d'azione, tra sequenze in cui vi sono le vittime colpite (in ralenti), intervallate da scene rapide in cui vi è il soggetto che spara (l'accostamento antitetico di ralenti e montaggio fulmineo). L'impressione è quella che le vittime "continuino a morire", (ad esempio: dopo un primo colpo di pistola, in cui si vede il personaggio colpito (ralenti) viene mostrato l'eroe che spara ancora una volta verso un altro nemico nello stessa direzione, e nuovamente ripresa nella progressione della caduta la prima vittima, accanto al quale se ne aggiunge un'altra a fianco.)
Oltre a dare un effetto di perpetuazione, "l'azione" è caricata di aspettative dalle scene che la precedono, e che in questa prospettiva si possono definire preparatorie.
Infatti il senso di fatalità e la magnificazione racchiuse in questo momento sono il fondamento del confronto a fuoco che stanno per introdurre.