Discussione:Terceira

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La Tourada à Corda, è una manifestazione tipica delle isole Azzorre e si svolge principalmente nell'isola di Terceira. Consiste in un gioco che vede coinvolti gli abitanti di un paesino e un toro, legato ad una lunga fune, che scorrazza in una via nel mezzo delle abitazioni.

Questa specie di "corrida" paesana è incruenta, nel senso che il toro ha le corna tappate o con la punta tagliata, in modo tale che non infilzi nessuno, e che, una volta terminata la manifestazione, l'animale viene rimesso nell'allevamento e quindi non viene ucciso, contrariamente a quanto avviene nelle corride spagnole. Questa manifestazione si svolge a turno in vari paesini dell'isola. Il toro, anzi i tori visto che sono due o tre, vengono trasportati nel paesino di turno in una gabbia, scaricati e trattenuti dentro una stalla, ovviamente legati a delle corde. Viene sparato in aria un mortaretto e inizia la Tourada con il primo toro. La corda, molto lunga, viene presa in mano da sei-sette giovanotti robusti vestiti con pantaloni jeans, camicie bianche e cappelli neri. Il primo toro viene liberato nella strada, ovviamente non è del tutto libero, visto che è, per cosi dire, tenuto al "guinzaglio" da questi ragazzi attraverso la corda. La strada scelta per la Tourada è stata preventivamente chiusa al traffico e i cancelli ed i portoni delle case sono stati chiusi e protetti da tavole di legno. La gente sta tutta assiepata oltre queste assi e arrampicata sui muretti, ma sono molti quelli che scendono in strada a sfidare il toro. Ovviamente i proprietari dei giardini che affacciano sulla strada aprono le loro porte alle persone che vogliono godersi lo spettacolo da una posizione e da una visuale migliore, sopraelevati dalla strada e più protetti. Prendere una testata di un toro, anche se con le corna disarmate, non deve essere comunque una bella esperienza, quindi meglio tenersi alla larga. Il toro è legato ma la corda lunga gli permette comunque di scorrazzare abbastanza liberamente. Molti ragazzi del posto, ma anche persone un pò più attempate, vanno davanti al toro con coperte sventolanti e anche ombrelli che vengono aperti e chiusi ad intermittenza in modo da farlo imbufalire. Quello che accade è facile immaginarlo, la gente in strada scappa in tutte le direzioni, i più coraggosi si improvvisano toreri ed alcuni sono molto bravi e agili nello schivare le cornate, altri invece vengono presi e fatti sbalzare in aria, a questo punto intervengono i ragazzi in camicia bianca che "tirano" il toro impedendogli di infierire sulla vittima prescelta. Tutto è incruento, ma i lividi e le escoriazioni non si contano. Dopo circa venti minuti di scorribanda, il toro viene circondato dalla gente e piano piano fatto rientrare nella stalla dai ragazzi. Viene sparato in aria un petardo il che vuol dire che c'è una mezzora di intervallo nel quale viene riaperta la strada al traffico e ognuno può andare e venire dove gli pare, i venditori ambulanti ne approfittano per vendere gelati, noccioline, pannocchie di granturco lesse, pop-corn e varie. C'è insomma un'atmosfera di sana fiera di paese. Dopo mezzora viene di nuovo sparato un altro petardo in aria e ricomincia un'altra Tourada con un altro toro. Ci sono circa 4 uscite di toro in tutto, quindi probabilmente i tori nella stalla pronti sono due o tre come minimo, per una manifestazione che dura circa 3 ore. La gente che vi assiste, a parte qualche turista di passaggio, è tutta del luogo o sono portoghesi in vacanza che hanno le seconde case, quindi ci sono quasi tutte famiglie con bambini al seguito. Di Touradas durante l'estate ce ne sono una, ma anche due o tre contemporaneamente, al giorno in vari luoghi dell'isola e per questo c'è un calendario specifico. Esiste infatti un Ente locale, tipo pro-loco, che organizza questa manifestazione su tutto il territorio isolano. Addirittura c'é quasi sempre un cineoperatore della televisione locale che riprende tutta la manifestazione che viene poi trasmessa nelle tv locali o vengono fatti dei dvd venduti nei negozi di souvenir e negli aeroporti delle isole. Il toro che non viene ucciso è un vanto per l'isola perché , come dice un cartello pubblicitario visto a giro contro l’uccisione dei tori, "la tauromaquia è la nostra cultura" "difendiamo la nostra identità culturale" "Terceira, isola del toro".

(fonte: mia, l'ho visto)